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 2015  giugno 26 Venerdì calendario

La Copa America e quella mano sul sedere di Cavani che lo ha fatto espellere. La settimana da incubo del Matador cacciato per aver reagito alla palpata di Jara, costretto a guardare il Cile che vola in semifinale e a fare i conti col papà, finito nei guai per aver ucciso un motociclista mentre guidava ubriaco

In certi casi non è necessario ricorrere alla moviola per stabilire se un giocatore ha “toccato” l’avversario. Ma dove l’ha toccato?: «A la cola!», grida il telecronista di Cile-Uruguay guardando il replay dell’istante in cui Gonzalo Jara, diciamo così, adatta la sua mano destra alla forma del fondoschiena di Cavani (che quasi non reagisce eppure viene espulso per doppia ammonizione dall’arbitro brasiliano Ricci, casalingo sino al ridicolo, per lui torneo finito). Il Cile segna in 11 contro 10 e va in semifinale di Copa America. La “coda” così platealmente profanata del Matador fa il giro del mondo, accompagnata da commenti spiritosi, indignati, allibiti, o solo stanchi. I peruviani non si nascondono: «Cile ‘15 come Cile ‘62?». Se questo andare a cercare i “gioielli” di un avversario mediante sfregamento, palpeggiamento o più decise manipolazioni, se quest’arte subdola che richiama Bombolo e Alvaro Vitali non fosse un classico degli sport di contatto (un rugbista australiano prese otto turni di squalifica per aver morso un pene avversario in mischia), verrebbe solo da ridere di fronte alla libidinosa variante della marcatura a uomo che spunta ogni tanto qua e là. Vinnie Jones, leggendario “nutty boy”, strizzava Gascoigne, Neqrouz palpeggiava Inzaghi. Qualche mese fa Lichtsteiner ha affondato una mano tra le gambe di Pa Konate, difensore del Malmoe. Nella prima sfida fra Serbia e Croazia dopo la dissoluzione della Jugoslavia, Mirkovic si assicurò che Jarni fosse un maschietto con un tocco “hard” che magari nascondeva intenzioni politiche. Il calcio trabocca di difensori scarsi che si aggrappano agli attaccanti da sotto rovesciando la regole del peep show: dal vedere senza far toccare passano al toccare senza far vedere. «Adesso Jara (che fece più o meno la stessa cosa con Suarez, ndr ) andrebbe trattato proprio come Suarez», protesta Godin, capitano dell’Uruguay. Per la tastata improvvida e per l’ignobile sceneggiata con cui ha poi trasformato lo “sfioramento” del suo viso da parte di Cavani in un cazzotto. Jara è stato sospeso per il resto del torneo e la Conmebol, la Uefa del Sudamerica, ha aperto un fascicolo. Qualche giorno fa il padre di Cavani ha ucciso un motociclista mentre guidava ubriaco. Povero Matador, papà nei guai, l’Uruguay pure, il dito malandrino di Jara, la Copa che se ne va. Ma che settimana da incubo.