Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  maggio 28 Giovedì calendario

Ricordate “Tribuna politica” e quel segretario del Pli, Giovanni Malagodi, che tuonava contro le Regioni di cui invece tutti gli altri dicevano un gran bene? Su quanto il decentramento sia costato alle casse statali, e quindi ai cittadini, Malagodi aveva visto giusto. Ma le Regioni, per cui si voterà domenica, sono dunque da buttare?

Chi ha una certa età, forse ricorda che a Tribuna Politica (mesozoico televisivo), assieme ai Fanfani, Togliatti, Almirante c’era un signore piuttosto accigliato e dall’aria facoltosa che tuonava contro l’istituzione dell’autonomia regionale, di cui invece tutti gli altri dicevano un gran bene. Si chiamava Giovanni Malagodi ed era il segretario del Pli, piccola formazione liberale che si richiamava a Cavour ed era considerato il partito degli industriali o comunque dei ricchi. In quell’ostilità alle Regioni (poi varate nel 1970) c’era il timore di un’immensa spesa che avrebbe prodotto solo nuove tasse e nuovi debiti. Mentre i fautori del nuovo erano convinti che il decentramento delle funzioni legislative, amministrative e finanziarie avrebbe prodotto strutture più snelle e funzionali rispetto al vecchio Stato accentratore e burocratico. Se 35 anni dopo i cittadini si sentano davvero meno lontani dalle istituzioni e dai servizi loro resi (soprattutto quello sanitario) dipende da regione a regione e dalla maggior ricchezza del Nord rispetto al Sud. Su quanto tutto ciò sia costato alle casse statali, e quindi ai cittadini, Malagodi aveva visto giusto. Così come non aveva torto quando preconizzava il raddoppio della burocrazia e la crescita esponenziale del fisco per fare fronte a una spesa incontrollata. Le Regioni, per cui si voterà domenica, sono dunque da buttare? Se anche fosse, sarebbe irrealistico poter tornare indietro. Ma continuando così (Cottarelli docet) ci porteranno a fondo.