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 2015  maggio 26 Martedì calendario

Non si direbbe, eppure il trattore è uno dei mezzi più letali in circolazione. Nelle prime due settimane di maggio i trattori sono stati protagonisti di 29 incidenti gravi, con 20 morti e 12 feriti: più vittime che in autostrada. Tra le cause l’età avanzata dei conducenti e la sottovalutazione dei rischi

A vederli muoversi lenti e massicci, con le grandi ruote dentate pronte ad arpionarsi al terreno, non si direbbe mai che sono anche uno dei mezzi più letali in circolazione, eppure è così: nelle prime due settimane di maggio i trattori sono stati protagonisti di 29 incidenti gravi, con 20 morti e 12 feriti. Un dato che colpisce, se si pensa che su tutta la rete autostradale, con milioni fra auto e camion in giro per la Penisola, nello stesso periodo ci sono state otto vittime.
La statistica
La ricerca è stata elaborata dall’Asaps di Forlì, che già un paio d’anni fa, all’inizio delle rilevazioni sui sinistri dei veicoli agricoli, aveva osservato come i trattori, in rapporto al loro numero, sono forse il mezzo più pericoloso in assoluto: «C’è una sottovalutazione del rischio da parte dei conducenti – spiega il presidente dell’Associazione sostenitori e amici polstrada, Giordano Biserni -: a quanto ci risulta le cinture spesso non vengono allacciate, così come mancano le cabine di protezione del posto di guida.
Anche l’età media piuttosto avanzata, nel 37% degli episodi sono ultra 65enni, gioca un ruolo, e poi c’è una percentuale di persone che non abbiamo stimato che coltiva il proprio pezzo di terra per hobby, nel weekend, è sicura di conoscere il campo di casa sua e incappa in incidenti anche drammatici». Un insieme di cause che nei primi quattro mesi di quest’anno ha provocato 111 incidenti, con 46 vittime e 70 feriti, cui ora vanno aggiunti i dati choc della prima quindicina di maggio, coi suoi venti morti, 17 dei quali erano alla guida dei loro trattori (le altre vittime spesso sono familiari a bordo, o persone investite).
Le indagini Asaps degli ultimi due anni dimostrano come gli incidenti dei mezzi agricoli siano più frequenti e più gravi: nel 2014 ce ne sono stati 390, con 181 vittime (di cui 156 conducenti) e 257 feriti, in aumento di oltre il 4% rispetto all’anno precedente per tutt’e tre le categorie. Nel 70% dei casi il ribaltamento dei trattori è avvenuto nei campi, nei frutteti o nei boschi, per il resto il teatro degli incidenti sono le strade di vicinato, oppure le comunali e le provinciali percorse dai mezzi agricoli per raggiungere i depositi dei consorzi o altri poderi. Secondo Biserni, per arginare gli infortuni «è indispensabile una forte e mirata comunicazione dei fattori di rischio fra gli agricoltori e in particolare fra quanti lavorano la terra per hobby e saltuariamente». Il presidente Asaps parla anche dell’opportunità di coinvolgere nell’opera di informazione le associazioni di categoria.
Le norme
Quanto ai destinatari del messaggio, agricoltori professionali o della domenica che siano, una normativa per la sicurezza esiste, ma è difficile stabilire fino a che punto sia rispettata: «Per guidare un trattore serve la patente B e poi, dopo l’introduzione di una legge due anni fa, è previsto un periodo di formazione e istruzione che va documentato – aggiunge Biserni -. La sostanza, però, è che gli incidenti agricoli sono una costante, e noi non possiamo che registrarli, anche se qualcuno si è un po’ seccato per le nostre ricerche».