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 2015  maggio 22 Venerdì calendario

Unioni civili, in Campidoglio i primi 17 «Sì». A inaugurare la cerimonia Michela Andreozzi e il compagno Massimiliano. Ma anche Daniela e Barbara, Andrea e Dario, Fernando e William sono diventate coppie di fatto, con tanto di iscrizione nel registro ufficiale

Daniela e Barbara sono una coppia da cinque anni. Andrea e Dario sono arrivati con i loro tre figli, di tre e un anno. Fernando e William vivono a San Francisco e da 29 anni sono fidanzati. Sono alcune delle 17 coppie (tre hanno dato forfait all’ultimo) che, ieri pomeriggio, hanno visto riconosciuta la loro unione nel registro che è stato istituito lo scorso mese di gennaio. Look da matrimonio per tutti, scarpe tirate a lucido, elegantissimi gli uomini e le donne, molti con fiori. Sono emozionati e, alcuni, mentre raccontano ai giornalisti – anche stranieri – la storia del loro amore, si commuovono. Alle 14 il portone della sala della Protomoteca è ancora chiuso, presidiato da due vigili, che a fatica contengono la folla di amici e parenti che vogliono dare inizio a questo Wedding day. Del resto, molti hanno aspettato per decenni questo momento. La prima raccolta firme per istituire un registro del genere risale a 18 anni fa. Anche Imma Battaglia, storica attivista per i diritti delle persone Glbt, è emozionata. Non è il suo matrimonio, ma le grida che lancia dal suo posto, durante il saluto dell’assessore alle Pari Opportunità, Alessandra Cattoi (in sostituzione del sindaco, assente), sono da stadio. È con Eva Grimaldi, che poco prima di entrare aveva dovuto scongiurare una rissa tra la Battaglia e un facinoroso – con il volto del Duce tatuato sul braccio – che ha insultato molte coppie, senza che nessun vigile lo identificasse. 

LA CONTESTAZIONE
«Roma non ti vuole», gli ha replicato la consigliera, mentre la Grimaldi temeva che quegli insulti potessero degenerare in un’aggressione omofoba. Neanche quelle urla sguaiate, però, riescono a rovinare la festa. «Vi ringraziamo di aver voluto condividere con noi il vostro amore», dice la Cattoi, tra gli applausi. «Ci amiamo da 35 anni – dicono Angelo Albanesi e Pier Giorgio De Simone – questa unione è il punto di partenza per costruire una vita di amore e reciproca lealtà». La prima coppia a registrarsi (in tutto sono sei eterosessuali, sette omosessuali e quattro formate da donne) è quella di Michela Andreozzi e Massimiliano Vado. «Mi sembra che oggi ci siano tante coppie felici che vedono riconosciuti diritti sentimentali – ha detto la Andreozzi -. Le persone felici sono socialmente utili e rendono migliore l’ambiente in cui vivono». Pochi minuti per leggere la formula di rito, scambio di anelli, firma, foto e tanti applausi. Aurelio Mancuso e Fabrizio Marrazzo, rispettivamente di Equality e Gay Center sono al settimo cielo. Roberta è commossa, lei non si iscrive, ma sa che da oggi potrà farlo con la sua Laura. Carla vede tante amiche di una vita che riescono a coronare il loro sogno e ora aspetta che arrivi la persona giusta per lei. «Oggi ci sentiamo meno discriminati», dice Andrea Rubera, che tiene in braccio la figlia di 3 anni. «Con il nostro ’sì’ diamo un calcio all’omofobia», dice Fedele Pirra Piscazzi, 26 anni, mentre tiene per mano il compagno, Gabriele Massa. È felice anche Giulia Tempesta (Pd), la principale alleata della Battaglia nel percorso pieno di ostacoli per approvare il registro: «Da oggi Roma è anche capitale dei diritti». «Qui ha vinto la politica – sottolinea Battaglia – che ha permesso all’amore di essere riconosciuto». Fernando, originario di Subiaco, e William, 66 e 65 anni, sono alla loro quarta cerimonia, la prima in Italia: «Siamo qui per far vedere che il nostro amore resiste da 29 anni e non è inferiore a quello delle persone eterosessuali». Dal centrodestra arrivano le critiche: «Inutili unioni in Comune», dice il consigliere di Forza Italia, Dario Rossin. «Marino insiste nel voler scavalcare il Parlamento», l’accusa della collega forzista Mariagrazia Calabria. 
Centosettanta coppie aspettano ora di potersi registrare, ma il loro numero è destinato ad aumentare: dal prossimo autunno la richiesta di registrazione potrà essere effettuata anche negli uffici dei 15 municipi. «A Roma l’amore conta», scrive in serata il sindaco su Facebook.