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 2015  maggio 22 Venerdì calendario

L’Isis prende la città siriana di Palmira • Ancora molti dubbi sull’arresto del marocchino sospettato di essere uno degli attentatori del museo del Bardo a Tunisi • L’Anticorruzione è legge • In Cina ci sono più di 300 miliardari • La crisi ha colpito i più poveri • Il cancro di Emma Bonino è regredito • Muore la campionessa di marcia Annarita Sidoti


Palmira L’Isis ha preso il controllo di Palmira, in Siria, città di enorme importanza strategica, storica, artistica. La televisione di Stato ha assicurato che gli ultimi militari hanno aiutato i civili a evacuare. Gli attivisti rimasti a Palmira raccontano invece che sono ancora intrappolati, secondo le Nazioni Unite solo un terzo dei 200mila abitanti è riuscito a fuggire. I miliziani del Califfo avrebbero imposto il coprifuoco, hanno tagliato l’acqua e l’elettricità, cercano casa per casa i soldati lealisti, i morti nei combattimenti sarebbero almeno 400. Gli archeologi temono che le truppe del Califfato devastino i monumenti di quella che è chiamata la «Venezia di sabbia». Con la conquista della città, gli uomini del Califfo controllano il 50% della Siria, anche se per la maggior parte si tratta di zone desertiche. Come a Raqqa, già sotto il loro dominio, anche tra le rocce attorno a Palmira si trovano giacimenti di gas e petrolio. In una settimana l’Isis ha preso il controllo di due città che portano verso le capitali dei Paesi sotto attacco: Ramadi, centro della provincia irachena di Anbar, è a meno di 150 chilometri da Bagdad; a Palmira passa l’autostrada che porta a Damasco. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Tunisi Gli investigatori dell’antiterrorismo hanno spiegato che, alla luce delle testimonianze di familiari, amici e insegnanti del corso per stranieri nella scuola di Trezzano sul Naviglio, è altamente probabile che il marocchino arrestato a Gaggiano (dopo pedinamenti e controlli sulle sue frequentazioni per almeno una settimana), nel giorno dell’attentato al Museo del Bardo a Tunisi fosse in Italia. Dalle indagini, comprese quelle sul materiale sequestrato nella casa di via Pitagora 14, come due schede telefoniche e alcune pen drive, «non è emersa prova di un viaggio all’estero di Touil dopo l’arrivo a Porto Empedocle il 16 febbraio». Abdel Majid Touil è in carcere da martedì con l’accusa, formulata dalle autorità tunisine in un mandato di cattura internazionale, di avere partecipato alle fasi organizzative ed esecutive della strage.

Corruzione La Camera ha approvato definitivamente, con i no di Forza Italia e M5S e l’astensione di Lega e Fratelli d’Italia, la legge che reintroduce il reato di falso in bilancio e inasprisce le pene per la corruzione. Sel ha votato a favore. Sul difficile campo della giustizia, Renzi può contare su una squadra che in pochi mesi gli ha portato a casa il voto di scambio politico mafioso, la responsabilità civile dei magistrati (un ddl inviso alle toghe sul quale la minoranza Dem non ha fiatato), l’autoriciclaggio, gli ecoreati e ora l’anticorruzione. Se la società è quotata, chi commette il reato di falso in bilancio rischia la reclusione da 3 a 8 anni. Se la società non è quotata, da 1 a 5 anni. Le pene per i principali reati contro la pubblica amministrazione sono notevolmente appesantite. Si alzano anche le pene per l’associazione mafiosa. Nei reati più gravi contro la Pubblica amministrazione non si potrà più patteggiare se prima non si è integralmente restituito il prezzo o il profitto del reato. In caso di condanna, il colpevole è comunque obbligato a pagare l’equivalente del profitto o di quanto illecitamente percepito. Chi collabora con la giustizia potrà godere di uno sconto di pena da un terzo a due terzi. La nuova e più rigida disciplina sul falso in bilancio è frutto dell’originario disegno di legge Grasso e dell’emendamento presentato al testo base dal ministro Orlando al Senato.

Miliardari I cinesi con almeno un miliardo (di dollari) sono 354 (388 se si aggiungono i residenti a Hong Kong): solo gli Stati Uniti ne contano di più: 492. Poco più di dieci anni fa ce n’era solo uno. In Cina ci sono, inoltre, circa 60mila persone con un patrimonio da 200 milioni (di dollari) (Sabtevecchi, Cds).

Poveri Dice l’Ocse che «nella maggior parte dei Paesi, il divario tra ricchi e poveri è al livello più alto degli ultimi 30 anni». Nel 2013, il 10% più ricco degli italiani aveva un reddito 11 volte maggiore rispetto al 10% più povero. La crisi ha colpito più gli strati più bassi della popolazione: -1% di perdita di reddito per il 10% più ricco, -4% per il 10% più povero. In Spagna i poveri hanno perso il 13% (Lepri, Sta).

Bonino Emma Bonino annuncia dai microfoni di Radio Radicale la scomparsa delle evidenze del tumore ai polmoni,male comunicato il 12 gennaio: «Il bollettino medico contiene una buona notizia, perché gli esami clinici e la Tac fatti in questi giorni evidenziano una disapparizione di ogni evidenza di cancro, è il meglio che mi potevo aspettare».

Sidoti È morta a 45 anni Annarita Sidoti, campionessa europea (1990, Spalato e 1998, Budapest) e mondiale (1997, Atene) nei 10 km di marcia. Nel 2009, raccontava, è iniziata la sua lotta alla malattia: «Ho saputo di aver il cancro nel 2009 al settimo mese di gravidanza, mentre stavo aspettando il mio terzo figlio». Da allora aveva sopportato prima l’operazione alle ascelle, poi al seno, quindi di nuovo alle ascelle per una recidiva, poi nel 2012 al cervelletto e a ottobre 2013 al fegato: «So che non sono guarita, è rispuntato qualcosa al cervelletto e ho rifiutato la radioterapia». Racconta Sandro Damilano: «Quando il suo allenatore Salvatore Coletta me l’aveva segnalata nel 1988, non pensavo potesse arrivare così in alto. Era alta 1,48, ma gli studi hanno dimostrato che nel rapporto gambe-tronco era una delle più dotate, perché aveva leve lunghe rispetto all’altezza e disponeva di una frequenza eccezionale. Di testa era imbattibile e in gara era leggerissima. Non aveva vinto la medaglia olimpica, ma nella storia dell’atletica italiana, dopo Sara Simeoni, io metto lei».

(a cura di Daria Egidi)