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 2015  maggio 05 Martedì calendario

Carlo Aveta, il candidato di De Luca. L’uomo che disse «i gay mi fanno schifo», che si fece le foto ricordo sulla tomba di Mussolini e che va regolarmente in pellegrinaggio a Predappio si ricandida con il centrosinistra. Con l’imbarazzo del Pd (soprattutto di Cuperlo)

«Non credo che i nostri iscritti siano preoccupati dell’Italicum, ma piuttosto dal fatto che una persona che si fa le foto ricordo sulla tomba di Mussolini sia candidato col Pd». Gianni Cuperlo, l’uomo che contese la segreteria a Renzi, riapre davanti al premier la ferita del voto campano e delle scelte del candidato presidente, l’ex sindaco di Salerno Enzo De Luca. Il riferimento di Cuperlo è a Carlo Aveta, esponente della Destra di Storace, che si ricandida, ma in una delle liste alleate di De Luca. Aveta è già noto per le foto che lo ritraggono davanti alla tomba del Duce, e ieri i social forum hanno rimesso in circolo anche una sua sortita di un anno fa, quando commentando le foto di un “gay pride”, disse: «I gay mi fanno schifo. Si può ancora dire in un Paese libero e democratico?». Lui replica che «dalle polemiche deduco che chi ha militato nel centrodestra dovrebbe affermare, sempre e comunque, che Luigi Cesaro e Stefano Caldoro sono stati due ottimi amministratori rispettivamente della Provincia di Napoli e della Regione Campania. Fortunatamente sono un uomo libero e il mio cervello funziona ancora bene. De Luca è l’unica svolta possibile».
Cuperlo però resta interdetto: «Aveta va regolarmente in pellegrinaggio a Predappio e dice che fino al 1938 il fascismo ha fatto cose buone come le bonifiche». Interviene in difesa Storace: «Caro Cuperlo, fino al 1938 anche Pietro Ingrao diceva che Mussolini aveva fatto cose buone». Il tutto avviene nel giorno in cui proprio De Luca compare a sorpresa in Transatlantico durante le votazioni per la nuova legge elettorale. «Ciao, che ci fai qui?», lo accoglie per primo il capogruppo forzista Renato Brunetta. Poi De Luca spiega a tutti, piddini compresi, che è a Roma per «un incontro patriottico» con i campani residenti nell’Urbe, in un bar nei pressi della Camera.
Intanto in Campania continua a divampare la polemica sull’accordo “last minute” con l’Udc di Ciriaco De Mita. Una alleanza che «coglie di sorpresa», secondo un uomo di governo come il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, esponente Pd di Benevento. «Non è stata decisa da nessun organo di partito – aggiunge Del Basso De Caro – Colgono di sorpresa anche alcune presenze nelle liste civiche non in asse con i principi del Pd». A sua volta l’ex presidente della Regione Antonio Bassolino, che pure ebbe De Mita come alleato, critica i tempi della operazione e afferma: «Che l’accordo con De Mita sia stato a conoscenza del Pd regionale, e penso nazionale, per me è pacifico: in genere funziona così».