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 2015  maggio 05 Martedì calendario

«Non capisco come si possa scioperare contro centomila assunzioni». Parla il sottosegretario Davide Faraone, che ricorda che c’è una porposta per far valutare le scelte dei presidi da altri due corpi della comunità scolastica. E sullo Zen di Palermo dice: «Io ci sono cresciuto. Se farà bene avrà più soldi»

Sottosegretario Faraone, ha letto l’intervista di Repubblica con Susanna Camusso?
«Sì».
Dice, il segretario generale Cgil, che il governo non è in grado di fare per il prossimo settembre le centomila assunzioni promesse?
«Dice male. Assumeremo prima dell’inizio dell’anno scolastico, nei numeri e nelle funzioni annunciate. Incrementiamo dell’otto per cento gli insegnanti nelle scuole italiane, aboliamo le supplenze brevi causa di una didattica discontinua. Chiudiamo il precariato e ogni tipo di accesso all’insegnamento che non sia dettato dal merito. D’ora in avanti avremo insegnanti più formati. Aspettavamo che il sindacato ci dicesse di chiudere con il precariato, invece ha scelto di fare uno sciopero incomprensibile».
Troppi cambi di direzione su chi avreste assunto: così il conflitto è cresciuto.
«Ha fatto male chi ha dato retta a chiacchiere giornalistiche e gossip. I provvedimenti messi nero su bianco li abbiano sempre rispettati».
Che assumevate gli idonei del concorso 2012 l’avete messo nero su bianco, poi Renzi ha cambiato tutto.
«Gli idonei sono stati l’unico elemento di anomalia, ma la questione non è chiusa».
Il premier ha detto che prenderanno punti per il prossimo concorso.
«Stiamo ancora valutando. In commissione siamo all’articolo 5, le assunzioni si vedranno al 7 e all’8. Vorrei ricordare che dopo il concorso 2016 avremmo regolarizzato 160 mila precari in due anni. Il nuovo concorso ne porterà dentro uno su tre: centottantamila partecipanti, sessantamila assunti. L’ultimo lo superarono uno ogni trenta».
Oltre 400 mila resteranno fuori dalla scuola.
«Il conflitto tra 600 mila precari è stato costruito da una brutta politica. Noi non vogliamo portare all’insegnamento chi non ha mai messo piede in classe. Non saremo più un assumificio né dei creatori di illusioni».
Sempre la Camusso ha detto che i presidi avranno la totale discrezionalità su chi insegnerà o meno.
«O non ha letto il provvedimento o lo strumentalizza. Mente sapendo di mentire. È stata approvata una proposta che lascia ai presidi la scelta e ad altri due corpi della comunità scolastica valutazione e decisione».
Sarà una scuola per ricchi, citiamo sempre il segretario generale. La scuola dello Zen non sarà mai premiata.
«La Camusso allo Zen non ci deve aver mai messo piede, io ci sono cresciuto. Se lo Zen farà bene avrà più soldi».