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 2015  aprile 30 Giovedì calendario

Il Milan e la nemesi di Berlusconi. Il Cav. salvato dagli stessi comunisti che ha combattuto per anni: «Nella Cina di Mao i bambini li bollivano per concimare i campi»

Berlusconi salvato dai comunisti. Ci mancava solo questa! Comunque vada, nella trattativa per la cessione del Milan ci sono di mezzo i comunisti e corrono molti, molti milioni di dollari. Una vita a combattere il comunismo e poi la più sfacciata e divertita delle nemesi storiche. Lo stesso Silvio Berlusconi qualche giorno fa ha ammesso sorridendo: «Abbiamo toccato il fondo, ci tocca vendere ai comunisti». Forse il fondo cui accennava è il fondo d’investimento Ads Securities che starebbe dietro i compratori. È vero che i soldi non odorano, però l’«ironia della Storia» (Hegel) è sempre un attentato alle buone intenzioni. Se Berlusconi vende a Mister Bee (il thailandese Bee Taechaubol) vende anche alla China Citic Bank, istituto di credito legato direttamente al governo cinese. Pare siano stati esponenti di primo piano del Partito comunista cinese a spendersi per far decollare il progetto. Se vende a Mister Lee, vende direttamente al cinese Richard Lee. Insomma non si scappa dai nipotini di Mao e, come dice Fedele Confalonieri, «Quest chi l’è vera. Cina e Thailandia sono il futuro economico». Si sa, i comunisti non sono più i comunisti di una volta: gli oligarchi russi si stanno comprando una bella fetta d’Italia e Vladimir Putin è grande amico di Silvio, che gli ha prestato persino il lettone. I comunisti cinesi, poi, non sono più quelli descritti da Michelangelo Antonioni o da Tiziano Terzani. Eppure la lotta al comunismo è sempre stata una fissa di Silvio: «Combatto il comunismo come Churchill combatté il nazismo. Già a 12 anni andavo ad attaccare i manifesti della Dc contro il Pci». Nel 1982, dal palco della festa di Atreju, salutando i i giovani che lo hanno appena ringraziato «per averci salvato dal comunismo», non ha dubbi: «Il comunismo è l’ideologia più disumana e criminale della storia». Nel 2000, durante un convegno, ribadisce il concetto: «Mi si accusa di aver detto che i comunisti mangiano i bambini, ma se volete posso dimostrare che hanno realmente mangiato i bambini e fatto anche peggio». Nel 2006 sfiora l’incidente diplomatico proprio con Pechino: «Nella Cina di Mao i bambini li bollivano per concimare i campi». «Quanto all’Italia, i comunisti non mangiano più i bambini, mangiano e basta». Se la trattativa va in porto l’ex Cavaliere ha però promesso di dare alle stampe un’opera riparatoria, «Il libro rossonero del comunismo».