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 2015  aprile 29 Mercoledì calendario

Andare a ballare alle 6.30 del mattino e poi a lavorare. Al Morning Gloryville ci si va sobri, non è un after rave ma un modo di cominciare la giornata. Viene da Londra ma prende piede anche a Roma

Come cominciare al meglio la giornata? Il dibattito è eterno: colazione, piscina, giornali, dormire il più possibile, correre dentro casa per non perdere nemmeno un secondo. Al quesito ha dato una bella svolta il Morning Gloryville, un piccolo esperimento diventato un movimento globale, che sta imponendo la sua filosofia: al mattino presto fa bene partecipare a un rave perfettamente sobri. A Londra è diventata una moda: una volta al mese, sempre di mercoledì, ci si riunisce in un locale alle sei e mezzo del mattino, si paga il biglietto e ci si scatena prima di cominciare la giornata: balli in pista con la musica dei dj, massaggi, yoga, caffè e centrifughe. Il successo è stato tale che, dopo altre 16 città del mondo, arriva anche in Italia: il 20 maggio a Roma è previsto il primo rave all’alba. 
La filosofia di fondo è quella del cosiddetto conscious clubbing, la movida consapevole, uno dei tanti ossimori da sfidare. Il Morning Gloryville, infatti, si è messo a smentire luoghi comuni e presunte incompatibilità: discotecari e salutisti, rave e succhi di frutta, musica elettronica e esercizi yoga. E, a guardare il pubblico di Londra, non è per forza una moda da fricchettoni, il popolo dell’alba raccoglie di tutto, compresi gli anziani e i bambini, per cui ci sono cuffiette protettive per l’udito. 
I fondatori
I fondatori sono due: Samantha Moyo, ideatrice di eventi, e il massaggiatore Nico Thoemmes. Oltre alla fantasia, ci hanno messo molta tenacia: al primo appuntamento, nel maggio 2013, si sono presentate solo 26 persone, loro non si sono arresi e oggi vendono migliaia di biglietti e hanno esportato il prodotto. «Andare a ballare di mattina, sobri, è un modo per sfidare le convenzioni culturali e i propri ritmi di vita – spiega Samantha Moyo – È un’iniezione di energia positiva, un carico di divertimento che resta attaccato addosso, arricchendo le giornate». Degli effetti benefici se ne sono accorte anche alcune aziende in Inghilterra e a New York, che, visti i risultati, hanno deciso di pagare il biglietto ai propri dipendenti, manager compresi. Altre, come Google e Facebook hanno chiesto di organizzare un’alba danzante per i propri impiegati.
A portare il movimento in Italia è stato Max Passante, un deejay che a Londra è rimasto impressionato da tutta quella gente sobria in pista a quell’ora: «Quella produzione naturale di endorfina fa bene, stare in un ambiente positivo con degli sconosciuti fa acquistare fiducia negli altri. Così ho deciso di portarlo a Roma». Il Morning Gloryville è una sorta di franchising, un format che si esporta con alcune regole comuni (l’orario, il giorno, il brand) e altre più specifiche del luogo (il caffè sarà più buono in Italia, che a Brighton). Per l’appuntamento romano è quasi tutto pronto, il biglietto costerà circa 10 euro su Internet e 18 alla porta. Si comincia alle 6,30 e si finisce alle 10,30. 
Wake up angels
Per creare l’atmosfera giusta sono stati arruolati i wake-up angels, angeli della sveglia: ballerini, musicisti e massaggiatori con il compito di far dimenticare il letto abbandonato precocemente. Ancor prima di partire, il Gloryville italiano ha già uno staff numeroso: 60 persone, che per ora lavorano con un rimborso delle speso sperando che il fenomeno prenda piede come nel resto del mondo. La sede del primo appuntamento è l’Angelo Mai, un locale a due passi dalle Terme di Caracalla che, per l’occasione, sarà allestito con spazi massaggi, bar con caffè e smoothies, oltre ovviamente alla pista da ballo. 
La regola, praticamente l’unica, è arrivare sobri: «Non si tratta di moralismo – precisa Passante -, ma non è un after party, lo scopo è mettersi in sesto per affrontare la giornata. Chi arriva dalla notte, cercando qualcosa di diverso non entra». In questo senso la scelta del giorno della settimana, il mercoledì, non è casuale: «Dev’essere un giorno normale, lontano dal weekend». Funzionerà in Italia? «Qui le novità ci mettono di più a radicarsi, ma noi ci crediamo molto».