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 2015  marzo 30 Lunedì calendario

A Tunisi una grande manifestazione contro il terrorismo • Ucciso il leader della cellula terrorista che fece l’attentato al museo del Bardo • Tra i capoluoghi di provincia, Livorno è quello dove l’integrazione degli immigrati è più difficile • La scomparsa delle segretarie • Gli antichi Egizi bevevano birra a Tel Aviv


Tunisi Ieri a Tunisi c’è stata una manifestazione in piazza contro il terrorismo e per ricordare l’attentato al Museo del Bardo. I manifestanti erano forse addirittura settantamila. Molte le personalità politiche: Holland e Manuel Valls, Renzi, Boldrini e una delegazione parlamentare, il premier belga Charles Michel, Abu Mazen. Angela Merkel ha delegato il ministro dell’interno, Thomas de Maizière, lo spagnolo Mariano Rajoy quello degli esteri Josè Manuel Garcia-Margallo. L’Algeria invia il capo del governo, Abdelmalek Sellal; il Marocco di re Mohammed V il rappresentante dell’assemblea nazionale, Ahmed Touhami, mentre l’Egitto del nuovo rais Al Sisi soltanto il vice ministro degli esteri Abdul Rahman Salah. Il Qatar, spesso evocato come finanziatore dei movimenti islamici più o meno radicali in Tunisia e altrove, mantiene un profilo basso con il ministro della cultura, Abdelaziz al Kawari. Il Commento di Hollande: «Era necessario partecipare a questa marcia, perché siamo uniti nella lotta al terrorismo». Renzi: «Non la daremo vinta ai terroristi, continueremo a combattere perché gli ideali di pace e di libertà, di convivenza e di fratellanza si affermino ovunque».

Bardo Nel giorno della grande manifestazione, le forze di sicurezza tunisine hanno messo a segno un blitz che ha decapitato la brigata islamista responsabile dell’attentato al museo del Bardo del 18 marzo. L’operazione è stata condotta dalle Brigate antiterrorismo a Sidi Aich, nel governatorato di Gafsa, in quel Sud al confine con l’Algeria. I dettagli sono stati resi noti dal ministro dell’Interno, Najem Gharsali. Sono stati uccisi nove terroristi, sequestrati «sette kalashnikov, due mitragliatori, bombe a mano, visori notturni e una mitragliatrice rubata ai militari durante un attacco terroristico». Ma il bersaglio importante era Khaled Chaib, algerino, noto con il nome di battaglia Lukman Abou Sakher, leader della Brigata Ukba Ibn Nafi.

Integrazione L’ultima graduatoria elaborata dalla Fondazione Leone Moressa su 116 capoluoghi di provincia per misurare il grado di integrazione tra italiani e immigrati. Incrociando indicatori come il tasso d’acquisizione della cittadinanza, quello della disoccupazione straniera, il differenziale Irpef tra autoctoni e non, le percentuali straniere sui delitti e sui detenuti, i livelli di servizi e interventi dedicati, si delineano quattro aree: inclusione sociale, integrazione economica, criminalità, spesa pubblica per l’immigrazione. Elaborandone i valori ne deriva un numero-spia: il tasso di precarietà sociale, appunto. Fatta 100 la media d’Italia, Livorno è a 130,9. Bologna a 124 e Reggio Emilia a 122. Trieste e Trento a 123. Napoli a 76,7. Colpisce Rieti, «l’ombelico d’Italia», 50mila abitanti nel cuore della Sabina, eppure al quarto posto nella classifica di precarietà sociale a causa degli alti tassi di disoccupazione degli stranieri (16 per cento contro il 13,9 nazionale) e della loro forte incidenza sul numero dei detenuti (67,2 contro il 32,6 di media nazionale). Reggio Calabria a 65,3 (Buccini, Cds).

Segretarie A Londra, in poco più di un decennio, il numero delle segretarie è calato del 44%. In tutta la Gran Bretagna, nello stesso periodo, i posti da segretaria si sono dimezzati: rispetto al 2001 ce ne sono 163mila in meno. Il “Financial Times” scrive che ciò sta avvenendo in tutto il mondo. Le cause vanno ricercate anche nella crisi economica del 2008, che ha spinto molte aziende a ridurre i dipendenti e contenere le spese: i compiti della segretaria sono stati distribuiti fra il resto del personale. Il resto l’ha fatto la rivoluzione digitale, che consente a smart phone, application e web di fare almeno parte del lavoro della segreteria. E c’è un terzo elemento che spiega il declino delle segretarie: l’outsourcing, l’esternalizzazione delle mansioni. Non sono pochi quelli che si rivolgono a call center in India, per esempio. La segretaria classica, inoltre, è stata soppianta dalla “personal assistant” (abbreviazione: p.a.), quasi sempre laureata, in grado di parlare più lingue, una specie di vice comandante. Buoni i suoi guadagni:da 50mila a 250mila dollari lordi l’anno negli Usa (Franceschini, Rep).

Birra Alcuni artefatti archeologici trovati a sud di Tel Aviv testimoniano che nell’Età del bronzo gli antichi Egizi producevano e consumavano birra in quella zona. Gli studiosi hanno trovato un’antica distilleria dove veniva prodotta birra alcolica a base di grano fra 5000 e 5500 anni fa. «Abbiamo trovato 17 contenitori di birra, che erano adoperati nell’Età del bronzo per accumulare e conservare prodotti agricoli» spiega Diego Barkan, direttore degli scavi. Su una delle ceramiche ritrovate appare, ben leggibile, la scritta: «La bocca di un uomo perfettamente contento è piena di birra». si tratta dell’insediamento più a Nord finora attribuito agli Egizi. Gli archeologi erano convinti che all’epoca dei faraoni gli Egizi non si fossero mai spinti oltre il Negev, ma adesso la realtà smentisce questa idea e Tel Aviv svela di avere origini antichissime (Molinari, Sta).

(a cura di Daria Egidi)