Libero, 4 marzo 2015
Buonanno, l’europarlamentare che agitò finocchi e un pesce morto in Parlamento, che da sindaco dedicò vie a Mussolini e Ayrton Senna, che disse di voler schedare i gay, ma con persone così «amici della destra, non solo non andiamo da nessuna parte, ma ci hanno portato - anche loro - dove siamo ora». Paola di Facci
Un limite però deve esserci. Io lo so che il vero masochismo, oggi, non è quello delle 50 sfumature di grigio: il vero masochismo oggi è difendere i rom. Ve lo dice chi – lo scrivente – nel dicembre scorso era con Salvini a invocare lo sgombero dei rom a Lambrate. E ve lo dice chi, al tempo stesso, ricordò più volte l’importanza del Porrajmos, l’olocausto nazista dei rom: l’unico, con quello ebraico, che fu delegato a motivazioni esclusivamente razziali. Ne scrissi e volarono insulti da un po’ di lettori, ma fa niente: perché un limite deve esserci. E questo limite è stato superato lunedì sera, quando l’europarlamentare Gianluca Buonanno (Lega) a Piazza Pulita ha gridato due volte “siete la feccia della società” non a due zingari che gli stavano rubando l’autoradio, ma a Djana Pavlovic, attrice e attivista serba naturalizzata italiana, di etnia rom. Buonanno è quello che agitò finocchi e un pesce morto in Parlamento, che da sindaco ha dedicato vie a Mussolini e Ayrton Senna, che ha detto che vorrebbe schedare i gay, insomma è il protagonista di infinite buffonate: ma deve esserci un limite oltre il quale smettere di ridere, o di ignorarlo. A Roberto Calderoli scappò un “orango” e scoppiò un caso internazionale, per Buonanno niente, nessun pensoso articolo di Pierluigi Battista sul Corriere. Il limite esiste. La manifestazione di sabato è stata un segno di vita, ma coi Buonanno, amici della destra, non solo non andiamo da nessuna parte, ma ci hanno portato – anche loro – dove siamo ora.