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 2015  marzo 04 Mercoledì calendario

Il caso dei vigili malati. Si è trattato di uno “sciopero selvaggio”. Ecco perché ieri l’Autorità garante ha deliberato una maxi-sanzione da 100mila euro a cinque sigle

Incastrati da Facebook, dai volantini e dalle minacce di espulsione «a chi lavora nei turni straordinari». Dietro alle assenze record di Capodanno dei vigili romani c’è stato il «coinvolgimento in prima persona» dei sindacati dei caschi bianchi. Si è trattato quindi di uno “sciopero selvaggio”. Ecco perché ieri l’Autorità garante per gli scioperi ha deliberato una maxi-sanzione da 100mila euro a cinque sigle: Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Csa-Ospol Diccap Sulpl, che dovranno sborsare al Comune 20mila euro a testa per avere «concordato, conosciuto o quantomeno accettato» una «preordinata e anomala astensione collettiva dal lavoro».
E non finisce qui: l’Authority si appresta a far scattare la fase 2 dell’inchiesta. Dopo avere colpito le organizzazioni sindacali, ora nel mirino finiscono i singoli lavoratori, la cui posizione era stata stralciata dal primo filone d’indagine. «Avvieremo una seconda istruttoria – spiega il garante Roberto Alesse – per capire se i lavoratori con certificati medici irregolari abbiano violato la legge 146 sugli scioperi». Gli accertamenti, spiega il capo dell’Autorità, «sono già iniziati», ma si attendono «i riscontri della Procura». Cosa rischiano i dipendenti? «Da una sospensione dello stipendio mensile fino al licenziamento». Le violazioni accertate dalla Commissione saranno spedite al Comune per l’attuazione pratica.
LE ACCUSE
Nella delibera dell’Autorità notificata ieri ai sindacati – che ora annunciano «ricorso al Tribunale» contro un provvedimento che definiscono «ingiusto» – vengono elencati tutti gli «indizi chiari, univoci e concordanti» che hanno fatto emergere una regia occulta dietro alle astensioni di massa dai turni di San Silvestro, quando non si presentò al lavoro l’83,5% dei vigili, il 75% per «malattia».
Secondo l’Autorità le assenze sarebbero state programmate dai sindacati dopo la decisione del Prefetto di revocare l’assemblea indetta per la notte del 31 dicembre. Assemblea peraltro convocata «per uso strumentale, quale surrogato di sciopero, per recare danno al datore di lavoro». Dopo lo stop della Prefettura però i sindacati non si sono dati per vinti. E tramite i volantini hanno invitato i caschi bianchi «a proseguire la lotta» contro il comandante del Corpo, Raffaele Clemente, attraverso «un’azione ancora più incisiva ed eclatante». Sul profilo Facebook della Uil Fpl addirittura il segretario locale minacciava espulsioni per chi avesse lavorato: «Si rimuoverà permanentemente la delega sindacale a tutti i delegati ancora impegnati nei turni di lavoro straordinario». E sulla stessa pagina il sindacato invitava i propri iscritti a passare «il Capodanno in famiglia».
VERBALI SPARITI
L’attività investigativa dell’Authority ha messo in luce anche una correlazione tra la riunione sindacale del 29 dicembre tra tutte le sigle e «la copiosa messe di certificati» dei giorni successivi. La Commissione ha chiesto ai sindacati di avere i verbali della riunione. Ma non sono mai stati consegnati. Da tutti questi elementi è emersa «la stretta connessione logica» tra l’azione delle organizzazioni e le assenze di massa. Decisivo, secondo l’Autorità, il «clima conflittuale», tra sindacati e Comune, ecco perché il Campidoglio è stato invitato a «migliorare il sistema di relazioni sindacali».