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 2015  marzo 04 Mercoledì calendario

Roberto Helg, il paladino antiracket che ha chiesto il pizzo. Centomila euro, ecco quanto ha chiesto il presidente della Camera di Commercio di Palermo, nonché vicepresidente della Gesap, società di servizi aeroportuali, per rinnovare un contratto al pasticcere allo scalo intitolato a Falcone e Borsellino. «I soldi mi servivano perché ho la casa pignorata»

L’ultima richiesta di pizzo l’ha sussurrata uno degli uomini simbolo dell’antimafia, Roberto Helg, storico presidente di Confcommercio Palermo e vice presidente della società che gestisce l’aeroporto di Punta Raisi, la Gesap. Pretendeva 100 mila euro dal pasticcere più famoso dello scalo intitolato ai giudici Falcone e Borsellino, Santi Palazzolo, alle prese con la proroga della sua concessione. Ma il commerciante non ha ceduto, si è presentato ai carabinieri del reparto operativo e ha consegnato la registrazione del colloquio con Helg. Così, è partita la trappola: lunedì pomeriggio, Palazzolo ha fatto finta di accettare il ricatto e si è presentato all’ultimo appuntamento, fissato alla presidenza della Camera di commercio.
Dopo la consegna di quanto pattuito – 30 mila euro in contanti e un assegno in bianco da 70 mila euro – i carabinieri guidati dal tenente colonnello Salvatore Altavilla e dal maggiore Alberto Raucci hanno fatto irruzione. Helg è stato arrestato in flagranza di reato per estorsione. Qualche ora dopo, era già davanti al procuratore Franco Lo Voi e al suo aggiunto Dino Petralia. All’inizio, ha provato a negare: «Non sapevo cosa fosse quella busta sul tavolo, non sapevo che ci fossero dei soldi dentro». E ancora: «L’assegno?
Pensavo fosse un foglietto, l’avevo messo in tasca per errore». Ma poi i pm Claudia Ferrari e Luca Battinieri gli hanno fatto sentire la registrazione fatta dal commerciante, con quelle parole chiarissime. E il simbolo dell’antimafia è crollato: «I soldi mi servivano perché ho la casa pignorata», ha detto in lacrime. E adesso i pm cercano di capire se questa mazzetta sia un caso isolato o la punta di un iceberg. Ecco perché il procuratore di Palermo lancia un appello a commercianti e imprenditori: «Rompete il muro di omertà. La collaborazione delle vittime è fondamentale». Il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Giuseppe De Riggi, ribadisce: «Il commerciante protagonista di questo caso ha avuto fiducia in noi e in breve tempo siamo riusciti a dargli una risposta tanto efficace quanto rapida». Ma sono ancora tanti i misteri attorno all’aeroporto. Da mesi, la procura indaga sugli appalti della ristrutturazione infinita. E l’ipotesi di reato contestata al direttore generale della Gesap Carmelo Scelta e ad alcuni ex manager è pesantissima: associazione a delinquere e abuso d’ufficio.