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 2015  marzo 04 Mercoledì calendario

De Luca alla Regione? «Proverei imbarazzo a votare un condannato a governatore della Campania. mi rendo conto che nella Severino ci sono due pesi e due misure. Ma finché la legge c’è, si rispetta. Altrimenti la civiltà giuridica va a farsi benedire». Parola di Rosa Russo Iervolino, preoccupata che questo caso allarghi la distanza tra cittadini e istituzioni e accrescendone la sfiducia

Guardi, per fortuna ormai ho trasferito la mia residenza a Roma, altrimenti...”. Altrimenti? “Proverei imbarazzo a votare un condannato a governatore della Campania”. Rosa Russo Iervolino è stata parlamentare, ministro dell’Interno, presidente della commissione Affari costituzionali. Dal 2001 al 2011 sindaco di Napoli: candidata dei Popolari, primo cittadino della Margherita e poi del Pd. Dieci anni senza un avviso di garanzia. Mentre a Salerno Vincenzo De Luca, vincitore delle primarie pd campane, ne faceva collezione, fino alla condanna a un anno per abuso d’ufficio: la nomina di un non laureato a project manager del termovalorizzatore di Salerno. “Non conosco le sue vicende giudiziarie, non entro nel merito”.
   Proverebbe imbarazzo a votarlo alle Regionali?
   Non c’è dubbio. Non ce l’ho con la persona, che è diversissima da me per stile e modo di concepire la politica, mi consta anche che sia un sindaco efficiente.
   Dal 2006 al 2011 siete stati sindaci in contemporanea: lei a Napoli, lui a Salerno.
   Tra le nostre città ci sono piccole ruggini. Cercano di farci concorrenza.
   In che modo?
   Le racconto un aneddoto. Mia figlia mi regalò un viaggio a Capo Nord. Io, lei e i miei tre nipoti su una carretta norvegese. Lì conoscemmo norvegesi venuti in crociera in Campania ma senza attraccare a Napoli. Solo a Salerno.
   Perché?
   L’agenzia aveva sconsigliato Napoli perché città caotica e col rischio di essere derubati. Mentre Salerno era stata presentata come città ordinata e tranquilla.
   Lei come ha reagito?
   Gli ho detto che erano completamente scemi e che si erano persi una città d’arte di livello mondiale. Mi sono arrabbiata tantissimo.
   Torniamo a Pd e primarie in Campania. Per la legge Severino, De Luca verrebbe sospeso dalla carica di governatore appena eletto.
   Da vecchia presidente della commissione Affari costituzionali, mi rendo conto che ci sono due pesi e due misure: i parlamentari decadono dopo tre condanne (i tre gradi di giudizio sino in Cassazione, ndr), gli amministratori locali dopo una.
   È una delle ragioni per cui De Luca chiede di cambiare la Severino.
   Però gli risponderei: amico mio, finché la legge c’è, si rispetta. È un principio irrinunciabile da tutti i punti di vista. Se iniziamo a metterci al di sopra della legge, giudicando noi quale va rispettata e quale non va rispettata, e quale va cambiata per fare comodo a me, la civiltà giuridica di una comunità va a farsi benedire.
   Il Pd ha pronte le proposte di legge per accontentarlo.
   Noi abbiamo sempre combattuto le leggi ad personam di Berlusconi. Ora ci mettiamo a imitare Berlusconi con una legge ad personam di De Luca?
   Il Pd ha memoria corta.
   Io appartengo alla categoria dei rottamati. Ma non ci piango sopra, la prendo allegramente.
   Ma c’è bisogno di una legge per impedire ai condannati di candidarsi?
   Basterebbe il senso di responsabilità dei singoli e dei partiti.
   Quale è il senso di responsabilità del Pd che ha ammesso la candidatura di De Luca alle primarie?
   Lo domanderei agli organi del mio partito. Non capisco. Bisognerebbe cercare di non mettersi nei guai con le proprie mani. Il Pd lo ha fatto. Con leggerezza? Perché era preso da altri problemi? Non lo so. Però ce la siamo voluta.
   Ed ora?
   Chi si è infilato nei guai trovi la strada per uscirne.
   La sento preoccupata.
   Siamo in un periodo di grande sfiducia dei cittadini nelle istituzioni, in larga parte giustificata. Io non sono renziana ma gli riconosco il merito di una serie di azioni per provare a diminuire questa sfiducia. Con l’elezione di Mattarella, ad esempio: di fronte a una candidatura rispettata e senza ombre, l’opinione pubblica ha risposto bene, mi sono commossa quando la cassiera del mio supermercato a piazza della Balduina mi ha detto tutta contenta: “Signora, abbiamo un buon presidente, vero?”.
   Al Quirinale Mattarella, in
   Campania De Luca.
   Perché cacciarci nei guai per una persona che magari sarà anche innocente e verrà assolta in secondo grado, ma che in questo momento ha su di sé un’ombra? E mi pare gravissimo alimentare questo contrasto tra la volontà popolare di chi lo ha votato alle primarie e la legge che gli impedisce di essere eletto: così si allarga la distanza tra cittadini e istituzioni in un momento in cui si cerca di ridurla.