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 2015  marzo 04 Mercoledì calendario

Tutti gli sprechi della Rai: 13 persone e 60mila euro per seguire Renzi in Australia, 4 Tg, un trasmissione e una radio e sei troupe esterne in appalto per seguire la manifestazione dei parenti del diciasettenne napoletano ucciso a settembre da un carabiniere. Stessa storia per la visita di Obama a Roma, le Direzioni del Pd e il ritrovamento del corpo di Yara. Il rapporto di Gubitosi parla di «una vera follia» ma unificare le redazioni costerà 14 milioni


Quella foto dell’Agenzia Ansa è diventata il simbolo degli sprechi Rai. Mostra la selva di microfoni dei giornalisti che sono al seguito del presidente del Consiglio al G20 di Brisbane. Siamo in Australia, non dietro l’angolo. Per Matteo Renzi, a novembre del 2014, ci sono gli inviati del Tg1, del Tg2, del Tg3. Poi c’è Rai News 24. Poi c’è la radio. Tutti a preparare il loro servizio per la loro testata in nome, dirà qualcuno, del pluralismo delle idee e della libertà.
Ora il direttore generale di Viale Mazzini, Luigi Gubitosi, mette nero su bianco il costo di questa mobilitazione mediatica. La tv di Stato ha mosso 13 persone e staccato un assegno, alla fine, da 60 mila 500 euro tra aerei, alberghi, pranzi e costi tecnici. Il dg è asettico e cortese nel suo rapporto interno. A pagina 39, non dà giudizi morali e si limita a parlare di «duplicazione produttiva nella copertura di un evento».
Il rapporto di Gubitosi segnala le anomalie del presente e indica anche la possibile soluzione, per il futuro. Per il direttore generale Rai, la strada è quella europea dell’accorpamento dei telegiornali in due newsroom comuni. Il Tg1, il Tg2 e Rai Parlamento nella prima; il Tg3, il canale Rai News 24 e infine la testata regionale TgR, nella seconda. Il percorso d’altra parte ha già ottenuto il via libera del Consiglio di Viale Mazzini, 5 giorni fa. E in prospettiva punta addirittura su una sola testata – pagina 77 del rapporto – «responsabile per i servizi di tutti i canali e il web». Un’unica newsroom come all’inglese Bbc, a France Télévision, alla tedesca Ard.
Il presente della Rai, per il dg, è fatto invece di confusioni, di doppioni. A sorpresa, a pagina 28, il rapporto mostra un manifesto del sindacato autonomo Snater. Il manifesto, che Viale Mazzini fa proprio, parla di «vera e propria follia». Denuncia che un evento a Napoli (la manifestazione dei parenti del ragazzo di 17 anni ucciso da un carabiniere, a set- tembre del 2014) è stato seguito da La Vita in diretta, Tg1, Tg2, Tg3, Rai News 24 «mentre la radio era presente con un’altra inviata e un tecnico, e il Centro di Produzione della città metteva a disposizione una stazione satellitare completa di camera e operatore di ripresa». Le troupe esterne ingaggiate «in appalto» erano sei.
Ma la galleria dei doppioni continua (pagina 37 del rapporto) con la visita di Obama e Roma, le Direzioni del Pd, il ritrovamento del corpo di Yara Gambirasio.
Anche se il suo mandato scadrà a maggio di quest’anno, con l’approvazione definitiva dell’ultimo bilancio della Rai, l’attuale dg immagina un immediato avvio nella unificazione dei tg. Con i primi risparmi che si realizzerebbero già nel 2015, fino a 10 milioni di euro. L’intero processo potrà completarsi però solo entro 3 anni quando verranno completati, tra le altre cose, i lavori di ristrutturazione di Saxa Rubra a Roma. I nuovi ambienti di lavoro sono mostrati a pagina 126 del rapporto. Saranno tutti open space e garantiranno la «continuità visiva». Servono però 14 milioni di investimenti e 18 mesi solo per la progettazione e la gara; poi altri 9 per ultimare il tutto.
Forte anche l’investimento nelle tecnologie perché le varie redazioni e i tanti telegiornali potranno fondersi a condizione di parlare tutti in digitale e in alta definizione. Da questo punto di vista sarà urgente impiantare il nuovo sistema editoriale a Rai News 24 dove – pagina 89 del rapporto – «il sistema di produzione è in una situazione di inaffidabilità con rischi sulla continuità del servizio». Anche su questo fronte, i tempi saranno lunghi con la conversione al digitale (“switch”) della TgR, di Rai Parlamento e Rai Sport assicurata soltanto nel 2016.