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 2015  febbraio 27 Venerdì calendario

Belen si racconta. Dalla farfallina di Sanremo alle insidie di Facebook. Storia di una donna che ha sempre voluto tutto e ha ottenuto molto

I numeri ce li ha. A parte quelli che le ha dato madre natura. E a colpire non è tanto il milione e 700 mila follower che la incorona regina di Instagram. Belén funziona anche in voce. In due settimane «Amarti è folle», esordio in musica della showgirl argentina firmato da Fortunato Zampaglione e inserito nella colonna sonora della commedia Non c’è 2 senza te, ha raccolto oltre 700 mila visualizzazioni su YouTube. Sulla locandina del film c’è scritto Belén Rodriguez, sulla copertina del singolo si legge Maria Belén. «Mi ero quasi scordata di chiamarmi così, ma è il mio vero nome, quello con cui mi chiamavano a scuola – sorride —. Belén è il personaggio, Maria Belén non si è ancora svelata».
E continua a giocare nascondino. Canta ma non si dichiara cantante. «È un mestiere che non mi appartiene, perché non mi vedo su un palco a gridare “su le mani”. Non sono aggressiva, anzi. Sono timida e preferisco l’intimità che riesco a trovare in tv grazie al filtro che c’è con il pubblico – racconta —. In passato avevo registrato delle canzoni, ma non le ho pubblicate perché non mi sentivo credibile. La musica è sempre stata nella mia vita: mio padre era un musicista rock nacional, il rock melodico argentino».
Voce e farfalla
Papà la accompagnò alla chitarra nel Sanremo 2011 in cui fu valletta di Morandi. Tutti però ci ricordiamo più della farfallina che della sua voce. «La farfallina era parte dello spettacolo... anche se la presidente della Rai Anna Maria Tarantola non la prese bene. A differenza di molte altre donne della tv so fare bene la showgirl e vado fiera del mio mestiere. So cantare, so recitare, so ballare: mi spiace che poi tutto venga oscurato dal gossip».
Il Festival di quest’anno l’ha visto. «Tutto. Carlo Conti è stato bravissimo. Ha dimostrato dimestichezza e naturalezza: è stato a suo agio sin dal primo momento. E io che l’ho fatto posso dire che non è una cosa facile. Il mio preferito è stato Nek: a parte gli occhi azzurri, è uno dei pochissimi che dal vivo rende come su disco. Fra le donne dico Malika».
Apriamo il capitolo Emma. Non per il pettegolezzo. Riassunto: anni fa Belén avrebbe rubato il fidanzato, il ballerino Stefano Di Martino nel 2013 diventato suo marito, alla cantante. Non perché «Amarti è folle» in passato sia stata offerta a Emma. La bionda quest’anno è stata, con Arisa, valletta al Festival. «In alcuni momenti non sono state scioltissime, ma mi spiace per le critiche troppo aggressive che hanno ricevuto».
Anche con lei non ci vanno tanto per il sottile: i commenti al videoclip della canzone su YouTube sono al limite della censura... «C’è gente che si inventa account finti per insultarmi. Siccome si tratta di persone che rosicano, io li considero complimenti – si fa seria —. In rete è pieno di frustrati che si nascondono dietro una tastiera anche se a volte mi fa paura pensare che qualcuno possa passare dalle parole ai fatti».
Mamma social
Suo figlio Santiago adesso ha solo 22 mesi, fra qualche anno avrà l’età per i social network e leggerà cose poco simpatiche sulla mamma. «Cercherò di tenerlo lontano da Facebook il più a lungo possibile... Nel frattempo gli spiegherò che questo è il prezzo da pagare per chi fa il mio lavoro. Però credo anche che avrà qualche vantaggio dall’essere mio figlio».
Lei non ha Twitter proprio per stare lontana dalle cattiverie, ma in Italia nessuno ha più follower di lei su Instagram. Ecco le sue regole per un selfie perfetto. «Per prima cosa bisogna scegliere la luce giusta: meglio perdere un secondo per girarsi che averla alle spalle. E poi la posizione: presa ferma sul cellulare e braccio verso l’alto». Certo, poi a lei viene facile venire bene in foto. Più facile cantare, recitare o tenersi in forma? «Tutto questo non mi costa. È come lo studio per chi vuole diventare architetto. A casa canto e suono la chitarra per arricchire la mia anima. La recitazione è qualcosa di spontaneo e non ho mai fatto corsi. Mantenermi in forma è uno sfogo che mi permette di scaricare rabbia e frustrazioni e una soddisfazione perché vedo i risultati». È metodica. «Faccio 2-4 sedute da 45 minuti a settimana di cross fit, un allenamento di origine militare». Ci sarà anche una dieta... «Mai fatte. Mi bastano lo stress e il giudizio della gente». Adesso ci manca che dica che è anche una chef stellata... «Non esageriamo. Impazzisco per il pomodoro e il mio piatto forte sono gli spaghetti col sugo alla napoletana e le polpette».
Gay e diritti
In Non c’è 2 senza te lei mette scompiglio in una coppia gay interpretata da Fabio Troiano e Dino Abbrescia. Il cinema sembra più avanti del Paese. Fuori dal grande schermo si dibatte ancora sui loro diritti. «Sono circondata da gay sul lavoro. Ce ne sono di meravigliosi e di meno, ma per me anche quelle sono famiglie. E dovrebbero anche potersi sposare. Però la strada in Italia mi sembra ancora lunga... siamo vicini al Vaticano». Critica ma non con papa Francesco, suo connazionale. «È un orgoglio per tutti noi argentini. Faccio “cling” – e sbatte le ciglia —, mi si illuminano gli occhi ogni volta che lo nomino». Il passaporto del cuore? «Vivo da 11 anni a Milano, sono nipote di tre italiani... diciamo che mi sento argentina al 60 per cento e italiana al 40». La fortuna che ha trovato da noi ha deciso di non cercarla anche nel suo Paese d’origine. «Sanno chi sono, parlano di me sui giornali per il successo che ho qui, ma ho scelto di non fare televisione per poter aver un po’ di privacy almeno laggiù».
Il titolo della canzone è «Amarti è folle». Lei la pensa allo stesso modo. «L’amore per una persona, esclusi i figli, è un po’ folle. Soprattutto quando vanno avanti gli anni. I primi mesi sono facili, l’amore vero si vede quando arrivano i problemi. E chi persevera vince». Come la mette a gelosia? «Da piccolina ero gelosissima. Crescendo ho imparato a esserlo di in silenzio. E Stefano è geloso il giusto. È sicuro di sé e della sua donna».