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 2015  febbraio 27 Venerdì calendario

Scoperta la vera identità di "Jihadi John" • L’Isis distrugge musei e opere d’arte • La xylella fastidiosa che annienta gli ulivi pugliesi • Arriva la riforma dei tg Rai • Bossetti intercettato in carcere ricorda dov’era quando sparì Yara • Scajola e De Gennaro indagati per concorso in omicidio colposo per la morte di Marco Biagi • Gli italiani autocritici • Come fare un selfie perfetto


Jihadi Johan Si è scoperta la vera identità del cosiddetto “Jihadi John”, il terrorista con perfetto accento londinese visto nei video di uccisione di alcuni ostaggi dell’Isis. Si chiama Mohamed Emwazi, 26 anni. Giunto dal Kuwait a 6 anni, padre autista, tre fratelli e una sorella, residenza a Queen’s Park nel nordovest della capitale, laurea in programmazione informatica alla Westminster, benestante. Chi lo ha conosciuto lo ricorda tranquillo e di fede musulmana. Nel 2009, dopo la laurea, viaggia con amici verso la Tanzania, per un safari, dice. Lo fermano in Africa, lo tengono in cella, forse lo torturano, lo rispediscono nel Regno Unito. Con scalo ad Amsterdam dove, appunto, l’intelligence lo interroga considerandolo simpatizzante di Al Shabab e gli propone una collaborazione. «Sanno tutto di me, dove abito, chi mi sta attorno», scriverà più tardi in una email. Già nel 2011 il boia dell’Isis era nella lista delle persone considerate «di interesse» dalle forze di sicurezza britanniche, già allora associato a un «network di estremisti» londinesi che raccoglieva fondi a favore di gruppi terroristici della Somalia. Rientra a Londra e lo inseriscono nella «terror watch list», la lista di chi ha contatti con gruppi islamici radicali. Lo bloccano di nuovo nel 2010 quando si prepara al volo per il Kuwait dove ha trovato lavoro e una ragazza da sposare (afferma). Si lamenta del divieto e del trattamento ricevuto. Fermo a terra a Londra, passaporto ritirato. Stesso film nel 2012 quando chiede il permesso di trasferirsi in Arabia Saudita «per insegnare inglese». Stoppato ancora, per qualche mese. Perché fra il 2012 e il 2013 se ne va in Siria e si arruola con l’Isis. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Museo I jihadisti del’Isis hanno diffuso un video in cui si vedono dei loro miliziani che, all’interno del museo di Mosul e sul sito dell’antica Ninive, distruggono reperti archeologici. I filmati li mostrano mentre prendono a mazzate due statue di re antiche circa 1.800 anni scavate nell’antica città di Hatra, danno picconate contro bassorilievi, maschere di pietra, altre statue di notabili, personaggi di rilievo della civiltà dei Parti fiorita nell’odierno Iraq centro-settentrionale tra il primo e terzo secolo dopo Cristo. I distruttori si accaniscono con le mazze contro le teste, i volti, le braccia delle figure antropomorfiche. Il museo dopo pochi minuti di barbarie appare devastato, i pavimenti delle sale coperti di detriti.

Ulivi È allarme per la xylella fastidiosa, un batterio che attacca gli ulivi e li secca. È attivissima in Puglia dove, da settembre 2013, data di comparsa della xylella, la superficie contaminata è passata da 8 mila a 230mila ettari. La xylella muta di continuo e nei laboratori del Cnr di Bari non sono ancora riusciti a capire di quale variante genetica si tratti. Viaggia su una cicala, chiamata sputacchina perché lascia un grumo di saliva sulla pianta. Tutte le altre regioni produttrici di olio sono in allerta (Crecchi, Sta).

Tg Approvato il piano di riforma dei tg della Rai con 5 voti a favore e 3 contrari. In un prossimo futuro ci saranno solo due redazioni nazionali: la prima unirà il Tg1, il Tg2 e Rai Parlamento mentre la seconda il Tg3, il canale di sole notizie RaiNews 24 e la testata regionale Tgr. tutti i marchi resteranno in campo. In pratica, il telespettatore a casa continuerà a vedere i notiziari del Tg1 (sulla prima rete) o del Tg3, sulla terza. Ma dietro le quinte le novità saranno importanti. Tg1, Tg2 e Rai Parlamento (che diventeranno una sola entità) non avranno più tre redazioni per seguire la politica, la cronaca o gli esteri. In campo ci sarà una redazione unica per la politica, una sola per la cronaca, e così via. Rai News 24 si arricchirà di telegiornali locali (diversi in ogni regione italiana). Novità e tagli infine sul fronte delle poltrone: negli attuali tg ci sono 32 vicedirettori (di cui 29 attivi, nominati) ma si ridurranno a 12. I direttori, ovviamente, saranno solo due.

Bossetti In un dialogo intercettato in carcere tra Massimo Bossetti e sua moglie Marita Comi, i due hanno ricordato la crisi che stavano vivendo ai tempi in cui Yara Gambirasio sparì. Comi: «Io mi ricordo che quei giorni eravamo arrabbiati». Bossetti : «Ah, non mi parlavi». Comi: «Questo me lo ricordo! Non gliel’ho detto». Bossetti : «Sono sicuro che il telefono era scarico... ho cercato di accenderlo quando ho visto Massi che girava intorno all’edicola». Comi: «Ti ricordi che eri li! Vedi? Come fai a ricordarti che è quel giorno lì che hai salutato Massi? Vuol dire che ti ricordi quel giorno lì di novembre».

Biagi Claudio Scajola e Gianni De Gennaro sono indagati per «concorso in omicidio colposo» per non aver dato la scorta a Marco Biagi. Rispettivamente ministro dell’Interno e capo della polizia ai tempi del delitto, «di fronte alla gravità della situazione di pericolo al quale era esposto Marco Biagi, rimasero del tutto inerti». Il reato è prescritto già dal 2009, ma i magistrati di Bologna decidono comunque di procedere e trasmettere il fascicolo al tribunale che si occupa delle eventuali violazioni di legge compiute da uomini di governo. Biagi e De Gennaro dovranno adesso decidere se sottoporsi al giudizio o invece accettare la scadenza dei termini, dunque l’archiviazione dell’inchiesta.

Depressi Il Reputation Institute ha calcolato che gli italiani si vedono peggio di come li vedono gli altri. La differenza è di 15,2 punti su una scala di cento. L’Italia piace agli italiani appena sopra la soglia di sufficienza: 50,6 su cento, ma agli stranieri piace molto di più: 65,8. Poco meno depressi di noi, gli spagnoli, che si giudicano di 10 punti peggiori della stima ricevuta dagli altri. Quelli che si sopravvalutano di più, invece, sono i russi: +35,6 punti rispetto alla fama di cui godono fuori dai loro confini. Subito dopo vengono India (più 30,4), Cina (più 27,7) e Corea del Sud (più 17,5). I paesi che vanno più vicini al pareggio fra opinione di sé e reputazione esterna sono Francia, Germania e Brasile (Smargiassi, Rep).

Luce Regole di Belén Rodriguez per un autoscatto perfetto: «Per prima cosa bisogna scegliere la luce giusta: meglio perdere un secondo per girarsi che averla alle spalle. E poi la posizione: presa ferma sul cellulare e braccio verso l’alto» (Laffranchi, Cds).

(a cura di Daria Egidi)