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 2015  febbraio 02 Lunedì calendario

Charlie Hebdo sospende le pubblicazioni per un po’ di tempo • Il Giappone promette guerra ai terroristi • Una donna uccisa dal suo ex marito • Aprono tanti ristoranti, ma il 27% chiude nel giro di due anni • Disattese le ultime volontà di Margherita HAck • Elisoccorso a pagamento per chi chiama senza effettiva necessità • Per Strauss-Khan 17 orge in quattro anni


Charlie I redattori di Charlie Hebdo , il periodico satirico francese che il 7 gennaio scorso ha subito un attacco terroristico che ha causato 12 morti, hanno annunciato che almeno per le prossime due settimane il loro giornale non sarà in edicola. L’ultimo numero uscito il 13 gennaio si è venduto in oltre sette milioni di copie in tutto il mondo, e già quel giorno in conferenza stampa Luz, uno dei superstiti e disegnatore della copertina con Maometto, aveva avvisato che il successivo non sarebbe apparso prima del 4 o dell’11 febbraio, ma quelle date sono saltate e non si sa quando uscirà il numero 1.179. La portavoce Anne Hommel evoca il dolore e la stanchezza soprattutto psicologica di quel che resta della redazione. L’unica certezza, dice il caporedattore Gérard Biard, è che «Charlie continua». Al festival del fumetto di Angoulême che si è chiuso ieri Charlie Hebdo ha ricevuto un Grand Prix speciale, e a ritirarlo è andato l’amico Jean-Christophe Menu, commosso e indignato: «Charlie non è trasformare in eroi nazionali disegnatori che sputavano sul potere, non è fare suonare le campane di Notre Dame in onore degli anticlericali».

Giappone Dopo l’uccisione da parte dell’Isis del giapponese Kenji Goto, il primo ministro Shinzo Abe ha promesso che d’ora in poi la sicurezza dei giapponesi all’estero sarà protetta e che i terroristi assassini pagheranno. Non potendo cancellare l’articolo 9 della Costituzione pacifista (dettato nel 1947 dagli americani) con il quale il Giappone ha rinunciato al diritto di entrare in guerra, Shinzo Abe sta cercando di «reinterpretarlo». Chiede di poter aiutare militarmente alleati sotto attacco e di poter intervenire per soccorrere cittadini giapponesi all’estero. Per decenni il Giappone si è affidato a una «diplomazia a tutto campo», guidata solo dagli interessi economici, spesso ambigua. Alla sicurezza militare pensavano gli Stati Uniti. La tragedia dei due ostaggi uccisi potrebbe convincere l’opinione pubblica fortemente pacifista che Tokyo non può più nascondersi dietro una finta neutralità e lasciar fare agli alleati il lavoro sporco e pericoloso.

Delitto Giustina Copertino, 29 anni. Mamma di due ragazzini di 9 e 4 anni, separata da poco meno di un anno da Salvatore Varavallo, 34 anni, nessun lavoro stabile, saltuariamente muratore. Ieri mattina la Copertino, insieme a suo padre e altri familiari, accompagnò il maggiore dei suoi figli a una gara di nuoto. Anche il Varavallo era solito partecipare a queste domeniche sportive del ragazzino, così si presentò pure lui: non senza, però, essersi portato appresso una pistola acquistata illegalmente e con la matricola abrasa. Giunto all’impianto sportivo, mentre la ex era già seduta sugli spalti in attesa della gara del bambino suo, le fece cenno di seguirlo all’esterno, perche doveva dirle due parole. Un dialogo di pochi secondi, poi tirò fuori l’arma e la fece fuori con cinque proiettili. Pure vedendola a terra, seguitò a sparare. Quindi, come fosse un automa, prese a girare nel parcheggio della piscina, tra le persone spaventate: sparò un colpo contro l’auto del suocero, quindi si puntò l’arma alla testa. Inceppata. Tentò più volte, con la gente che gli gridava di gettarla via, finché l’ultimo colpo partì. Mattina di domenica 1 febbraio, davanti al centro sportivo “Fiore Club” di Giffoni, provincia di Salerno.

Ristoranti In almeno tre delle maggiori province (Roma, Milano e Torino) si aprono tanti bar e ristoranti: nei primi nove mesi del 2014 a Torino ne sono stati inaugurati 576, a Milano 679 e a Roma 687. Circa due al giorno. Secondo le stime della Fipe-Confcommercio il 40% dei neoimprenditori ha meno di 35 anni e se proiettiamo il dato dal campione a tutto il territorio nazionale si può dire che 5.500 giovani hanno aperto nel periodo gennaio-settembre 2014 un bar, un bistrot, un ristorante o un take away. Le associazioni, però, segnalano che nel giro di due anni chiude il 27% dei nuovi esercizi e che questa percentuale sta salendo nel caso degli under 35. Commenta Luciano Sbraga, direttore ufficio studi Fipe: «Quello che sta avvenendo ricorda le tute blu che negli Anni 80 si improvvisavano imprenditori. Ma oltre alla volontà per sfondare serve un’idea originale e un pensiero coerente, quello che gli addetti ai lavori chiamano concept. Basta un errore e si può compromettere il lavoro di mesi» (Di Vico, Cds).

Testamento Margherita Hack nel 2003 fece testamento per lasciare tutti i suoi averi, oltre a suo marito Aldo De Rosa, ad alcuni eredi, fra i quali tre associazioni animaliste di Trieste: l’Enpa, il gattile, il rifugio Astad. Disposizioni da eseguire «alla morte mia e di Aldo», scrisse la scienziata, poiché finché lui fosse vissuto avrebbe avuto «la piena proprietà» di tutto. Il testamento di Aldo De Rosa, però, morto a settembre 2014, ha cambiato queste volontà: ha lasciato tutto (quindi anche i beni avuti in eredità da lei) a Tatjana Gjergo, la donna considerata da sempre la loro badante. È stata lei stessa a presentarsi dal notaio con il nuovo testamento di Aldo: erede unica, con buona pace degli animalisti che avevano sempre avuto il sostegno di Margherita, nota vegetariana.

Salvataggio La Lombardia vuole aggiungersi alle Regioni (Veneto, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta) che fanno pagare un ticket salato a chi troppo disinvoltamente chiede l’intervento del Soccorso alpino, magari dopo essersi avventurato in montagna senza un’adeguata preparazione o con attrezzatura inadatta. il salvataggio in quota per cause banali, con chiamate ingiustificate dell’elicottero o delle squadre di soccorso non può essere più gratuito. Il testo del provvedimento è già pronto e dopodomani sarà al vaglio della Commissione regionale sanità. Se sarà approvato, spetterà poi alla giunta stabilire le tariffe del ticket. Nel Veneto l’utilizzo dell’elicottero dal 2011 costa 25 euro al minuto se il ferito è grave (fino a un massimo di 500), ma il costo può salire fino a 7.500 euro se il ferito è lieve o la persona illesa. In Trentino-Alto Adige per chi chiama senza aver subito danni il ticket è di 750 euro. In Valle d’Aosta per richieste di soccorso immotivate il costo al minuto per l’utilizzo dell’elicottero arriva a 137 euro. E si paga anche nel caso in cui ci si avventura in montagna senza un’attrezzatura inadeguata. L’obiettivo «non è di reprimere ma di responsabilizzare il cittadino, disincentivando l’abuso delle chiamate dell’elicottero», spiega il consigliere regionale lombardo Francesco Dotti (Fratelli d’Italia), primo firmatario del progetto di legge. Esemplare il fatto accaduto in una bella giornata di sole su una cresta rocciosa molto esposta del Gran Sasso, in Abruzzo, dove una coppia in evidente difficoltà ha risposto a un escursionista che offriva aiuto: «Grazie, non abbiamo bisogno di nulla. Se la mia compagna riprende a salire va bene, se no chiamo l’elicottero, ci porta dove abbiamo l’auto parcheggiata. Tanto è tutto gratis, compreso un bel giro panoramico» (Marelli e Spampani, Cds).

Orge Nelle carte del processo a Dominique Strauss-Kahn, 65 anni, ex ministro, ex candidato all’Eliseo, ex direttore del Fondo monetario internazionale per sfruttamento aggravato della prostituzione, i magistrati francesi hanno ricostruito almeno 17 orge a pagamento, con un giro d’affari stimato a 100mila euro, tra l’autunno 2007 e il maggio 2011.

(a cura di Daria Egidi)