Il Sole 24 Ore, 30 gennaio 2015
È l’India il Paese in cima alla classifica dei maggiori importatori al mondo di oro. Superata la Cina, la cui domanda di metallo prezioso nel 2014 è scivolata di circa un terzo rispetto all’anno precedente a 866 tonnellate
L’India supera la Cina e riconquista la vetta della speciale classifica dei maggiori importatori al mondo di oro. È quanto si legge in rapporto sul settore della Gfms dove si fa il punto sull’andamento della domanda fisica complessiva di metallo giallo (in calo nel 2014) e dove si prevede per quest’anno un nuovo ribasso dei già deboli prezzi.
Tornando alla “classifica”, la domanda cinese di oro nel 2014 è scivolata di circa un terzo rispetto all’anno precedente a 866 tonnellate (sono i minimi da quattro anni); nel frattempo l’offerta del paese di oro riciclato è risalita inaspettatamente del 21% a 182 tonnellate. In Cina l’anno scorso si è raffreddata soprattutto la domanda di oro dal settore del gioiello, scesa del 33% a 608 tonnellate, a causa della frenata della crescita economica e delle misure governative per mettere un freno alla corruzione. In forte calo anche la domanda di lingotti diminuita del 53% a 171 tonnellate: si tratta del livello più basso degli ultimi cinque anni. Quanto all’India, la domanda dal settore del gioiello è balzata del 14% al livello record di 690 tonnellate.
Gfms ha sottolineato che il calo dei consumi cinesi si è riflesso sulla domanda mondiale, scesa nel 2014 del 19% (flessioni in tutti i comparti, solo gli acquisti delle banche centrali sono saliti). Quanti ai prezzi infine, per il primo semestre dell’anno Gfms prevede una media di 1.180 dollari l’oncia (ieri a New York il prezzo è sceso del 2,5% circa verso la soglia dei 1.253 dollari), un livello comunque non ritenuto sufficiente a risvegliare del la domanda.