Libero, 29 gennaio 2015
I paragoni tra condanne diverse e per reati diversi non si dovrebbero fare: ma è difficile resistere alla tentazione. Mentre Fabrizio Corona dovrà stare in cella 13 anni, Anna Maria Franzoni è ai domiciliari per aver soltanto fatto a pezzi suo figlio. Oppure i celeberrimi Erika e Omar, i fidanzatini che una sera del febbraio 2001 uccisero la madre e il fratellino di lei, entrambi liberi
I paragoni tra condanne diverse e per reati diversi non si dovrebbero fare: ma è difficile resistere alla tentazione. Secondo la Cassazione, i reati di Fabrizio Corona non sono in “continuazione” tra loro, e quindi – notizia di ieri – non ha diritto allo sconto di pena accordato da un giudice milanese nel febbraio scorso: da 13 anni erano passati a 9. Si dovranno rifare i calcoli. Si tenga conto che gli unici reati indiscutibili sono rispettivamente per una fattura falsa, per tre banconote false e per un autoscatto fatto in carcere: gli altri reati, le “estorsioni”, sono così discutibili che gli “estorti” negano di esserlo mai stati. In ogni caso fanno 13 anni: senza possibilità di benefici o arresti domiciliari. Ed è impossibile non fare paragoni. Per esempio – ed è un paragone che è sorto spontaneo a tutti – con Anna Maria Franzoni, che invece è ai domiciliari per aver soltanto fatto a pezzi suo figlio. Oppure con i celeberrimi Erika e Omar, i fidanzatini che una sera del febbraio 2001 uccisero la madre e il fratellino di lei: 40 coltellate alla madre, 57 al fratellino undicenne (dopo aver cercato di fargli bere del topicida) con dettagli tipo la vasca da bagno piena di sangue e le viscere del bambino appese sul tubo della doccia. La Franzoni è fuori dal giugno scorso. Erika era libera dopo 10 anni, Omar dopo 9. Fabrizio Corona invece deve farsene 13, senza benefici di legge. Che in Italia si smetta di discutere le sentenze, in altre parole, potete scordarvelo.