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 2015  gennaio 29 Giovedì calendario

«Coach donne? Per carità: la Mauresmo è brava e simpatica, ma il tennis maschile è uno sport troppo diverso da quello femminile». Parola di Adriano Panatta

Adriano Panatta torna a commentare il tennis in tv. Ai microfoni di Eurosport «leggerà» da par suo semifinali e finali degli Australian Open, in programma a partire da oggi alle 9,15 fino a domenica. «È una cosa che mi diverte, così quando me l’hanno chiesto ho detto: perché no?», spiega.
Generazioni di italiani sono cresciuti prima ammirandola in campo, poi ascoltandola in tv: a Panatta cosa piace del tennis di oggi?
«Quello che mi stupisce. Guardo Federer, perché nessuno ha mai giocato come lui. O Djokovic, un fisico ideale per il tennis. E Nadal: ti viene da abbracciarlo per come si impegna. Anche Murray mi piace, però con la Mauresmo...».
Non ama i coach donne?
«Per carità: Amelie è brava e simpatica, ma il tennis maschile è uno sport troppo diverso da quello femminile». 
Edberg e Becker sono stati utili a Federer e Djokovic?
«Edberg sicuramente: ha consigliato a Roger di usare più il back, e di andare più a rete. Becker non so come lavora. In tv c’ha un po’ uno sguardo strano...».
Lei chi allenerebbe?
«Dimitrov, il bulgaro. Gioca benissimo a tennis. Però potrei seguirlo per una settimana, due al massimo. Con tutta la corte che hanno oggi i giocatori, no, non fa per me». 
Fra i giovani a Melbourne è esploso Nick Kyrgios, l’australiano...
«Un po’ matto. Un istrione. Non sai mai cosa combinerà, ma in fondo ha solo 19 anni. Ha qualità ma deve irrobustirsi nelle gambe».
Nadal e Federer sono usciti prima delle semifinali: è declino?
«Quando ho visto che Federer contro Seppi stava un metro e mezzo dietro la linea di fondo, ho capito che Andreas poteva vincere. Perché è un ottimo giocatore, solido, che fa sempre il suo. Roger vincerà ancora a sprazzi, magari al meglio dei tre set, o sull’erba. Per Nadal bisogna capire come recupererà dagli infortuni». 
Di Seppi ha stima. E di Fognini?
«Fabio è un grande talento: avesse anche la testa sarebbe da primi 5. Peccato».
Kyrgios, Fognini, Monfils: le piacciono i giocatori imprevedibili?
«Sì, ma dipende: a Monfils dare spettacolo aiuta. A Fabio no. Giocatori così mi divertono, però poi bisogna anche vincere». 
Lei è stato capitano di Fed Cup, come vede le donne azzurre?
«Flavia è sempre forte, anche se non giovanissima, la Schiavone è in parabola discendente, la Errani ora un po’ fatica. La Vinci è quella che gioca meglio. La più giovane è Camila Giorgi: nel tennis non si può tirare sempre tutto, è contro le leggi della fisica. Lei è convinta di potercela fare, per me ha torto». 
Nadal sostiene che le racchette sono diventate troppo potenti e si rischia la noia: d’accordo?
«È l’evoluzione, specie quella dei materiali. Le nostre racchette sembravano da ping pong, adesso sono pazzesche».
Cosa cambierebbe nel tennis?
«Non sono per stravolgerlo. Si vedono ancora tanti bei match».
Panatta come giocherebbe oggi?
«Chi giocava bene ai miei tempi giocherebbe bene oggi. Ma io sono felice di averlo fatto allora».