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 2015  gennaio 16 Venerdì calendario

Intanto magistrati e avvocati se le danno a colpi di vignette, più o meno satiriche. Domani per l’Associazione nazionale magistrati sarà la Giornata per la Giustizia, ovvero una raffica di iniziative polemiche, tribunale per tribunale, per «rispondere a critiche ingenerose», a difesa del ruolo della categoria, e contro le proposte del governo

Si combatte anche a colpi di vignette satiriche, la «querelle» tra magistrati e avvocati. Risate a denti stretti per una disfida che appare infinita.
Domani per l’Associazione nazionale magistrati sarà la Giornata per la Giustizia, ovvero una raffica di iniziative polemiche, tribunale per tribunale, per «rispondere a critiche ingenerose», a difesa del ruolo della categoria, e contro le proposte del governo. In particolare contro la riforma della responsabilità civile. «La priorità stessa data a questa riforma è un messaggio», lamenta il segretario generale dell’associazione, Maurizio Carbone. «Occorre informare meglio i cittadini dei nostri ottimi risultati», gli fa eco il presidente Rodolfo Sabelli.
Le cifre
L’Anm per l’occasione sfodera anche una serie di poster che illustrano l’imponente lavoro della magistratura italiana. I dati del 2014: due miliardi di euro sequestrati alle mafie; 1,2 milioni di procedimenti penali definiti; 2,8 milioni le cause civili definite. «E ora apriamo gli occhi», il loro slogan.
L’Unione delle camere penali, ossia l’associazione degli avvocati penalisti, reagisce con una controcampagna informativa. Anche l’Ucpi ha commissionato vignette e poster. «I numeri forniti da Anm – replica il presidente Beniamino Migliucci – rischiano di offrire una visione autoreferenziale e alterata della situazione in cui versa la giustizia italiana». Polemici, i penalisti sottolineano che sì, i processi definiti sono tanti, ma moltissimi grazie ai magistrati onorari «che sono avvocati».
Il vertice
Il governo, intanto, procede nella sua navigazione, apparentemente superiore alle polemiche. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ieri ha incontrato il vicepresidente della Commissione europea, Jyrki Katainen, e gli ha illustrato i passi per ammodernare la nostra giustizia civile. Al termine, Katainen era molto soddisfatto: «La riforma del sistema della giustizia civile – ha detto – è l’esempio perfetto di una riforma che avrà certamente un impatto positivo nel creare un ambiente più favorevole all’impresa e che attirerà investimenti sostenibili».
L’incontro con l’arcigno finlandese è insomma andato benissimo. Tanto che il ministro era raggiante: «Sono davvero molto contento per il riconoscimento. Katainen ha apprezzato l’organicità e l’ambizione che stanno alla base delle modifiche che abbiamo introdotto. Ha indicato nella nostra riforma un riferimento anche per possibili modifiche di altri ordinamenti europei».
Katainen ha benedetto anche il Jobs Act. E quindi ecco il ministro Giuliano Poletti: «Una buona notizia. L’Italia ha l’esigenza di confermare la sua credibilità rispetto agli impegni che si è assunta».
Ma ora si apre un altro fronte: «La Cassazione, unica tra le corti in Europa è letteralmente alluvionata da un numero abnorme di ricorsi», hanno denunciato ieri i giudici, rilanciando la necessità di una riforma.