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 2015  gennaio 16 Venerdì calendario

La coppia Boettcher-Levato aveva già colpito con l’acido. Nuove perquisizioni in casa e sulle auto della bocconiana e dell’amante

La prima frase di questa storia la pronuncia un poliziotto nel cuore della notte del 28 dicembre. Uno studente, Pietro Barbini, qualche ora prima è stato straziato da due getti di acido muriatico sul volto. Lo stesso ragazzo, aiutato dal padre, è riuscito a bloccare uno degli aggressori, Alexander Boettcher, 30 anni. Alcune ore dopo gli investigatori entrano nel loft in cui Boettcher incontrava la sua amante, Martina Levato, 23 anni, studentessa della Bocconi, la ragazza che ha scagliato il liquido. In quel loft, oltre a un bisturi, a vari coltelli e a un contenitore di cloroformio, i poliziotti trovano 6 bottiglie di acido muriatico. Quelle bottiglie sono una conferma per l’agguato di qualche ora prima. Ma innescano subito un sospetto: a cosa serve quella scorta spropositata? Dalla mattina seguente si iniziano a incrociare i dettagli con altri casi. E alla fine arriva la conferma che la coppia è oggetto di indagini per un’altra aggressione avvenuta nelle notti di Milano. 
Ieri mattina i poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale della questura, guidati da Maria Jose Falcicchia e coordinati dal pm Marcello Musso e dal procuratore aggiunto Alberto Nobili, hanno perquisito gli appartamenti milanesi e le auto dei due ragazzi già in carcere. Cercavano vestiti, arnesi o nuovi collegamenti con altri agguati: perché, oltre alla drammatica aggressione a Pietro Barbini, le indagini aperte a Milano erano già due. Giuliano C., poco più che ventenne, a metà novembre in via Nino Bixio riuscì a schivare un fiotto di acido. Tutto il materiale, su cui la Squadra mobile stava già indagando, è stato però riletto e approfondito dopo l’arresto della coppia Boettcher-Levato, e così da ieri, in base ai riscontri, ai due amanti viene collegata anche questa «tentata lesione», un’indagine ancora contro ignoti per rapina e ricettazione commesse tra il 15 e il 25 novembre (come si legge nel decreto di perquisizione). L’ipotesi è che nell’aggressione di via Bixio sia stato rubato un telefonino. Restano invece da verificare eventuali legami con un altro agguato, con conseguenze gravissime, avvenuto sempre a Milano nella notte tra l’1 e il 2 novembre ai danni di Stefano S., 25 anni, studente di Economia all’università Bicocca, che era appena uscito dalla discoteca The Club. Il ragazzo da allora è ricoverato in condizioni critiche al reparto Grandi Ustionati del Niguarda, come Pietro Barbini, l’ex compagno di liceo della Levato che fu ricontattato a marzo, dopo tanto tempo, e poi attirato in trappola. 
E qui le analogie sono con un quarto episodio, che gli inquirenti stanno riconsiderando nell’ambito del quadro generale. Quello che lo scorso 20 maggio ha coinvolto Antonio M., con cui la Levato aveva avuto un flirt in Puglia, ad agosto 2013. Dopo quasi un anno di silenzio il ragazzo era stato insistentemente cercato da Martina, che l’aveva convinto a rivedersi; ma una volta in macchina lei l’ha colpito con un coltello da cucina, non dissimile da quelli che Boettcher (difeso da ieri dal legale Ermanno Gorpia) aveva nel suo loft.