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 2015  gennaio 15 Giovedì calendario

L’ultimo giorno di Napolitano presidente • Charlie Hebdo subito esaurito in edicola • Quelli che vogliono arricchirsi con la tragedia francese • Il dilemma della sepoltura dei tre terroristi • Per la Corte di giustizia europea è legittimo l’acquisto di titoli di Stato da parte della Bce • Che fine hanno fatto le banconote da 500, 200 e 100 euro? • Latorre potrà stare altri tre mesi in Italia • Cinquecento milioni l’anno di risarcimenti per la lentezza dei processi • Un database con tutti i graffitari milanesi • La guerra francese e svizzera allo scoiattolo grigio italo-americano


Napolitano/1 Giorgio Napolitano ha firmato ieri le sue dimissioni. Alle 10.50 Donato Marra, suo segretario generale, ha lasciato il Quirinale per portare le lettere di dimissioni a Pietro Grasso, Laura Boldrini e Matteo Renzi. Al rientro di Marra, la cerimonia di saluto a Napolitano. Alla fine gli viene consegnata una copia dello stendardo presidenziale che in quegli stessi minuti viene ammainato dal torrino. È seguito un abbraccio ai consiglieri che lo hanno assistito in questi anni. Poi con una macchina lo ha riportato a casa, al rione Monti.

Napolitano/2 Ai suoi collaboratori più stretti, prima di andare via, ha detto: «Scusatemi se vi sono sembrato, o se proprio non sono stato, abbastanza sorridente con voi. Sappiate però che vi sono davvero grato, e che vi avrò sempre cari per l’aiuto che mi avete dato in questi anni straordinari e che mi hanno cambiato molto, in profondità».

Napolitano/3 Arrigo Levi e Napolitano: «Era un giorno di metà aprile del 2013 e mi presentai nel suo studio per sentire che cosa pensava delle tante pressioni, dei partiti ma non solo, affinché restasse al suo posto. Se insistono, come fai a dire di no?, gli domandai. E lui, di solito molto misurato, quel giorno ebbe uno sfogo. Buttò sul tavolo un plico di referti medici, e mi disse: ma allora non hai capito? Non sai che non sto bene? Che ho altro cui pensare? Ecco perché sono indisponibile. Passate ventiquattr’ore si sentì obbligato a cedere. Sciolse la riserva e fu rieletto. Da allora sembrò dimenticare tutto. Si rimise al lavoro e non ho mai più udito dalla sua bocca neppure un cenno alla stanchezza o alle preoccupazioni personali».

Charlie Hebdo Già alle cinque e mezza di ieri mattina il settimanale satirico “Charlie Hebdo” era esaurito nelle edicole degli aeroporti parigini. Ed entro le due o tre ore successive non c’era più una copia disponibile nel resto della Francia. In Italia il numero del dopo tragedia, abbinato a “Il Fatto Quotidiano”, era già irreperibile dopo le 7 e 30. In tutto verrà stampato in 5 milioni e 370mila copie. “Charlie Hebdo” abbatte il record di “France-Soir”, che aveva tirato 2 milioni e 300mila copie alla morte del generale de Gaulle. Comunque poche ore dopo l’uscita in edicola, le prime copie erano già all’asta su eBay, con altri vecchi numeri, a prezzi oscillanti tra 300 e 130.000 euro (250.000 per il numero 1 del 23 settembre 1970) (Rosaspina, Cds).

Marchio L’Istituto nazionale francese della proprietà intellettuale ha rifiutato di registrare il marchio «Je suis Charlie» che una cinquantina di azienda cercava di assicurarsi (ibidem).

Cimiteri I corpi dei terroristi che hanno ucciso in Francia sono ancora in custodia giudiziaria all’istituto legale di Parigi. Manca poco al rilascio delle loro salme, che potrebbe avvenire al massimo entro la fine della settimana. Si porrà sicuramente il dilemma su dove seppellirli. La legge francese dice che a decidere il luogo è la famiglia, che può scegliere tra due possibilità, il luogo di residenza oppure il Comune dove è avvenuto il decesso. La sepoltura all’estero è possibile solo dopo l’autorizzazione del Paese interessato. Nel marzo del 2012 il dilemma sull’ultima dimora di Mohamed Merah, che a Tolosa aveva ucciso tre bambini e un adulto davanti alla scuola ebraica cittadina dopo aver assassinato anche tre paracadutisti, creò scompiglio: il sindaco della città non lo volle, la famiglia chiese asilo in Algeria, la patria di origine, che prima rispose in modo possibilista e poi oppose un rifiuto «a tutela dell’ordine pubblico». Anche la sepoltura anonima sollevò proteste da parte delle istituzioni locali: dovette intervenire sarkozy («Lo si sotterri senza ulteriori polemiche»). Alla fine Merah venne sepolto nella parte musulmana del cimitero di Cornebarrieu a Tolosa, sotto a una tomba anonima, ignota anche ai familiari più stretti, proprio per evitare il rischio di cui sopra. L’unico che finora si è fatto avanti è Antoine Flasaquier, l’avvocato della compagna di Said Kouachi, il cui ultimo domicilio conosciuto era Reims, nello Champagne. Assicura che non ci sarà alcuna stele o monumento mortuario, ma l’intenzione della sua cliente non sarebbe certo l’anonimato. Chérif Kouachi risultava invece residente nella banlieue di Gennevilliers, a nord di Parigi, così come Amedy Coulibaly, che abitava poco distante, a Fontenay-aux-Roses. Il prefetto dell’Hauts-de-Seine, che ha giurisdizione su quei due Comuni avrebbe già fatto sapere, in modo neppure troppo informale, di considerare la possibile inumazione in loco alla stregua di una piaga d’Egitto che avrebbe conseguenze «devastanti». Se nessuno chiederà le loro salme, saranno sepolti al cimitero islamico di Bobigny, dove l’altra mattina ha ricevuto l’ultimo saluto Ahmed Merabet, il poliziotto ucciso dai fratelli Kouachi (Imarisio, Cds).

Bce L’avvocato generale della Corte di giustizia europea, Pedro Cruz Villalón, ritiene che l’acquisto illimitato di titoli di Stato attraverso il programma Omt, annunciato (ma finora mai usato) dal presidente della Bce Mario Draghi nell’estate del 2012 per salvare l’euro, è compatibile «in linea di principio» con i trattati europei, e rientra dunque nel mandato di politica monetaria della Bce. Ciò vuol dire che c’è il via libera all’acquisto massiccio di bond, debito sovrano incluso, che la Bce prepara da mesi e potrebbe essere votato già giovedì prossimo a Francoforte, quando si riunirà il Direttorio dell’Eurotower. Il parere dell’Avvocato generale non è vincolante, ma di solito viene seguito dalla Corte di giustizia. Perciò, anche se bisognerà aspettare alcuni mesi per la sentenza, sembra ormai caduto l’ostacolo legale che avrebbe potuto frenare l’azione di Draghi.

Banconote In Italia il numero di biglietti da 500 euro «è crollato», le banconote da 500 e 200 euro «sono sostanzialmente sparite» e quelle da 100 «si stanno riducendo». Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo dinanzi alla commissione Antimafia.

Latorre La corte suprema di New Delhi ha deciso che Massimiliano Latorre potrà stare altri tre mesi in Italia per consentirgli la convalescenza.

Risarcimenti La cosiddetta legge Pinto impone risarcimenti quando i processi civili vanno troppo per le lunghe. E così sono stati sborsati ben 500 milioni di euro in dieci anni. Ma le cifre in ballo stanno crescendo: il ministero dell’Economia ipotizza che in futuro i risarcimenti possano toccare i 500 milioni l’anno. E il ministro Orlando ha rivelato ieri di avere trovato in bilancio un debito occulto di 400 milioni di euro in risarcimenti deliberati e non liquidati. Sono 86mila le cause istruite prima del 2000, 127mila quelle del 2000-2005, 835mila del 2006-2010, 2.692mila del 2011- 2013 (Grignetti, Sta).

Writer A Milano la polizia locale ha creato un archivio contenente circa 900 tag, ovvero le firme che i writer lasciano sui muri della città. A ciascuna firma sono state collegate informazioni e generalità che riguardano i graffitari, colti in flagrante oppure oggetto di indagini. Già nel 2013, con una sentenza clamorosa, un giudice aveva condannato due writer alla pena di 6 mesi e 20 giorni per il reato di associazione a delinquere finalizzata all’imbrattamento e al deturpamento di alcuni edifici. Con la stessa accusa, sono stati indagati poi altri 40 giovani che si erano resi responsabili di un blitz all’interno di un vagone della metropolitana con dentro i passeggeri. A Milano sono oltre 1.300 i writer che hanno lasciato almeno una tag sui muri. Dal 2012 si registra un incremento di azioni del 15-20% all’anno. Soltanto per pagare la pulizia dei muri imbrattati in città servirebbero circa 100 milioni di euro (De Vito, Rep).

Scoiattoli La Francia e la Svizzera sono arrabbiate con l’Italia perché non si sta impegnando per fermare il proliferare dello scoiattolo grigio, importato dagli Usa negli anni Settanta. Il problema è che lo scoiattolo straniero è deleterio per quello originario europeo, di colore rossiccio: porta un virus che lo uccide. In Italia, a creare il danno è stata negli Anni 70 una signora genovese che, al ritorno da un viaggio in America, decise di portare nel giardino di casa sei esemplari di scoiattolo grigio. Non immaginava ciò cui avrebbe dato inizio. Lo stesso errore, il secolo prima, lo fece un lord inglese: a bordo di un veliero salpato da Boston, approdò a Londra e fu un disastro. L’Italia è l’unico Paese europeo (insieme all’Inghilterra) a ospitare da oltre 20 anni il pericoloso scoiattolo. Le regioni più colpite sono al momento Piemonte e Lombardia, proprio quelle che hanno in comune le montagne che fanno da confine con Francia e Svizzera (Geluardi, Sta).

(a cura di Daria Egidi)