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 2015  gennaio 15 Giovedì calendario

A Londra non si trova una copia di Charlie Hebdo neppure a pagarla oro. I quotidiani inglesi continuano a non pubblicare le vignette su Maometto e i media non mostrano neppure la prima pagina dell’ultimo numero del settimanale

A Londra non si trova una copia di Charlie Hebdo neppure a pagarla oro. Su eBay ieri pomeriggio le quotazioni dell’ “edizione dei sopravvissuti” hanno toccate cifre folli, una copia è arrivata fino a 511 sterline (600 euro) dopo 24 rilanci. Il distributore inglese Comag dice che il giornale sarà distribuito domani, venerdì, in 2 mila esemplari, solo nelle edicole che vendono stampa estera e in librerie specializzate. Un’enormità, rispetto alle 30 copie che normalmente varcano la Manica. Una cifra ridicola, se si pensa che la tiratura finale di questo numero speciale sfiorerà i 5 milioni di copie, che a Londra vivono 8 milioni di persone e solo i francesi sfiorano il mezzo milione.
I quotidiani inglesi continuano a non pubblicare le vignette su Maometto e i media non mostrano neppure la prima pagina dell’ultimo numero. Quindi non c’è da meravigliarsi se il settimanale non verrà distribuito. Le grandi catene hanno paura delle rappresaglie e del boicottaggio dei dipendenti musulmani (anche se ufficialmente la scelta è fatta per non offendere le altre religioni e nel nome della tolleranza). I piccoli rivenditori e la maggior parte delle edicole, invece, sono in genere gestite da pachistani o maghrebini, che non espongono neppure Playboy o giornali con donne svestite in copertina, figurarsi Charlie Hedbo.
Il Daily Mail ha intervistato una delle poche edicolanti che venderà il settimanale francese. Si chiama Ila Aghera, ha 54 anni, vive in un piccolo paese nella campagna inglese. Ne aveva ordinate 20, poi è salita a 200, perché ha messo un cartello scritto a mano in vetrina e si è sparsa la voce in tutta l’isola.
Ieri alla fine ha dovuto staccare il telefono perché continuava a ricevere richieste. “Adesso sono un po’ nervosa. Tremo, perché sono solo un piccolo negozio di paese. Ma non mi importa perché quello che sto facendo è giusto”.
Un portavoce di WH Smiths, grande magazzino specializzato in media ed editoria, ha tagliato corto: “Non è un titolo che normalmente vendiamo, quindi neppure questo numero sarà disponibile”. Anche nei supermercati e nella grande distribuzione non c’è traccia di Charlie Hebdo.
L’ autocensura inglese sfiora il paradosso e a Londra è scattata la caccia all’edicola dove si riuscirà a trovare qualche copia. Quelle internazionali del centro sono state bombardate di richieste che non potranno evadere. I due French Bookshop di South Kensington ne avranno domani qualche centinaio di copie che verranno vendute sulla base del primo arrivato.
Ornella Tarantola, dell’European and Italian Bookshop di Piccadilly, racconta che ieri mattina c’era la coda fuori, ma la gente se n’è andata a mani vuote: arriveranno solo 30 copie, già tutte prenotate.