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 2014  dicembre 19 Venerdì calendario

Franco Lo Voi schiva tutte le polemiche. Che si tratti di quella sull’età (c’e chi dice sia troppo giovane) o chi sostiene che non era amico di Falcone (come Alfredo Morvillo, il cognato di Giovanni). «Io sono qui per lavorare»

La scelta è in qualche modo rivoluzionaria: Francesco Lo Voi, a 57 anni, è uno dei procuratori di Palermo più giovani di sempre, e la sua nomina, decisa a maggioranza dal Csm col voto compatto dei laici, dal grillino al Pd, potrebbe rientrare in un altrettanto rivoluzionario «accordo di sistema», che nel capoluogo siciliano potrebbe promuovere al vertice della Corte d’appello un altro giovane, Matteo Frasca, coetaneo di Lo Voi, e al tribunale Cesare Vincenti, che di anni ne ha «solo» 64. È la linea verde, di rinnovamento, tanto cara, in generale, a Matteo Renzi, mentre nello specifico la nomina di Lo Voi sarebbe invece assai gradita al Quirinale.
La scelta dell’organo di autogoverno dei giudici spacca comunque la magistratura, porta Area, il correntone che unisce le componenti di sinistra di Magistratura democratica e dei Verdi, a contestare con una nota formale la scelta del candidato definito come il «meno titolato» fra i tre che si sono giocati la guida della Procura: gli altri erano due procuratori distrettuali, Sergio Lari, Caltanissetta, e Guido Lo Forte, Messina.
Lui, Lo Voi, attuale rappresentante italiano a Eurojust, la superprocura europea, si limita a un laconico «sono qui per lavorare, non per fare polemiche». E non si fa bagnare dalla burrasca che il suo collega Alfredo Morvillo, cognato di Giovanni Falcone, cerca di scatenare dicendo che Lo Voi non era amico del magistrato ucciso a Capaci. Il neo procuratore schiva tutto, come un tempo riuscì ad evitare i missili che Giovanni Brusca intendeva tirare materialmente addosso, nel ’96, a lui e a Giuseppe Pignatone: conclamate l’amicizia e la profonda sintonia del nuovo capo dell’ufficio, oltre che con il procuratore di Mafia Capitale, che a Palermo venne battuto da Francesco Messineo, anche con Paolo Borsellino, uomo di destra – quella missina – come Franco Lo Voi.
C’è un processo, a Palermo, che viene visto come un’ipoteca sulla linea della Procura: il giudizio sulla trattativa Stato-mafia, di cui molti temono l’azzeramento col nuovo procuratore. «Non farà nulla di nulla, contro», scommette Costantino Visconti, docente universitario allievo del giurista Giovanni Fiandaca, autore di un saggio molto critico proprio sul processo trattativa. Lo Voi schiva le considerazioni negative di Libera e del vicepresidente dell’Antimafia Claudio Fava e apprezza le parole dell’attuale reggente della Procura, Leonardo Agueci, che ieri ha sdoganato il collega: «Siamo contenti. Lo Voi rappresenta a pieno titolo la Procura di Palermo, siamo pronti a collaborare con lui». «Sono parole chiaramente pronunciate a nome di tutto l’ufficio», chiosa il diretto interessato. Ora però si profilano i ricorsi degli sconfitti.