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 2014  dicembre 18 Giovedì calendario

Autobus municipali, assente un autista su tre. Il record a Bari: il 37% dei conducenti va in congedo sempre nei weekend. Così anche a Roma e Palermo

Non solo stipendifici per politici in declino o amici da sistemare. Non solo paradiso di assunzioni clientelari. Le partecipate, in particolare quelle del trasporto pubblico, tra le più inguaiate secondo il report dell’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli perché affette da buchi di bilancio monstre (vedi la romana Atac) accompagnati da altrettanto mostruosi compensi per i dirigenti, hanno un altro brutto vizio che le accomuna: quello dei furbetti dell’assenteismo. Dalla Sicilia a Roma, passando per Bari, denunce, inchieste, verifiche proliferano. Ma il male è difficile da debellare.
Proprio da Bari, dalla pugliese Amtab – perdite pari a circa 1,4 milioni di euro – arriva uno degli ultimi esempi, che ha appena portato all’apertura di un’inchiesta della Procura di Bari, per ora a carico di ignoti. Si è infatti scoperto che su 450 autisti dell’azienda ben 150 usufruiscono dei permessi speciali per assistere familiari disabili previsti dalla legge 104 del ’92. Di che si tratta? È la norma che dà, a chi assiste un familiare non autosufficiente, la possibilità di assentarsi per tre giorni al mese senza preavviso. E se per caso i familiari disabili sono più d’uno, i giorni liberi si moltiplicano. L’indagine dei carabinieri – nell’ambito di un accertamento globale su proroghe di appalti e assunzioni nell’azienda – è sulla legittimità dei permessi. E sulla strana proliferazione di disabili proprio nelle famiglie degli autisti. Stranamente, poi, tutti bisognosi di cure proprio nei week end. Gli autisti della barese Amtab che godono della legge 104 sono 150 su 400. Vale a dire la bellezza del 37 per cento. E i permessi si concentrano soprattutto di venerdì, sabato e domenica, giorni in cui l’azienda dei traporti di Bari si trova regolarmente «sotto» di 30 autisti. Mica male.
E ai problemi creati dalle assenze (che l’Amtab deve concedere per legge, e senza preavviso) si aggiungono poi i permessi sindacali. «Duemila giorni all’anno, divisi ovviamente tra i dipendenti, rappresentanti delle nove sigle che sono presenti nell’azienda di trasporto urbano – scrive il Corriere del Mezzogiorno – E poi ci sono le malattie e gli infortuni che hanno fatto salire il tasso di assenteismo al 10 per cento, quasi il doppio della media nazionale. Questo dieci per cento corrisponde a circa 40 autisti in meno in servizio ogni anno, per un costo di 30mila euro a dipendente che viene versato dai cittadini ma che non si trasforma in ore di lavoro».
Un trucchetto non nuovo, quello della legge 104 per assentarsi a proprio piacimento, e se poi il servizio di trasporto pubblico si blocca per mancanza di autisti ma sì, chi se ne frega. Un caso praticamente identico è esploso proprio un anno fa e riguarda un’altra azienda di trasporto pubblico sull’orlo del crac, l’Amat di Palermo. A sollevare il caso, con un’interrogazione presentata alla Camera e indirizzata al ministero del Lavoro, il deputato della Lega Nord Massimilano Fedriga. All’Amat infatti su 1.900 dipendenti ben 600 fruivano dei permessi della legge 104. E, guarda caso, i permessi si concentravano in periodi molto ambiti ed estremamente sospetti, come i dintorni di Ferragosto. Nella lista nera, of course, non poteva mancare la romana Atac. Qui non troviamo il trucchetto della legge 104 ma una strana propensione alla malattia. Nel febbraio scorso è stato calcolato che almeno 970 al giorno restano a casa con regolare certificato medico. Si aggiungono poi gli amministrativi – circa 100 su 1300 assenti, sempre al giorno – ed ancora circa 300 operai su 3mila. In media, gli assenti giustificati sono circa il 15% del totale. Al giorno. Con qualche picco del 22% come quello che si è registrato ad agosto del 2013.