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 2014  dicembre 16 Martedì calendario

La Lega avanza mentre Forza Italia perde sempre più elettori. Il nuovo fronte del Sud di Salvini potrebbe valere anche il 14%...

Se non c’è già stato, come segnalato da alcuni sondaggi, il sorpasso è nell’aria e c’è un testa a testa nelle intenzioni di voto: Forza Italia, che rallenta, sente il fiato sul collo della Lega, sempre più vicina. Al massimo tre punti sotto gli azzurri, nelle rilevazioni, mentre l’istituto Piepoli dà addirittura il Carroccio in testa di un punto. E Salvini, intanto, muove verso Sud: in attesa di conoscere il simbolo con cui farà la campagna nel Meridione, un sondaggio Ixè per Agorà mostra che il 14% degli elettori del Sud, isole comprese, potrebbe appoggiare la nuova avventura politica dell’eurodeputato (ma il 59% esclude che lo voterebbe). Bisognerà vedere, per capire se il progetto avrà o meno successo, se «Salvini riuscirà a dare alla Lega un tratto più marcatamente nazionalista, sul modello Le Pen», commenta Roberto Weber, presidente di Ixè. L’avanzata nel centrodestra invece appare con meno incognite: «FI, per di più con un leader senza piena agibilità, continua a perdere elettori. Una parte va verso la Lega: già da diversi anni c’era chi, nell’elettorato del Pdl, era contro l’euro». E non è così scontato che gli azzurri recuperino tra i moderati: «Bisogna vedere quanto resta di questo spazio, che è stato divorato da Renzi, si pensi a com’è finita l’esperienza dei montiani». Eppure è qui, nella ricerca dell’elettorato moderato, che si potrebbe giocare la partita: «Il Pdl, nel 2008, ha raccolto il 38% dei voti, con affluenza all’80% – spiega Carlo Buttaroni, Tecné —, dubito che Salvini possa alla lunga ottenere quei consensi. La Lega è utile al centrodestra in un momento in cui le elezioni sono lontane, perché tiene i consensi dentro l’area. Ma non credo che questa sarà la nuova geometria del centrodestra». Perché, concordano gli analisti, una sfida tra un centrodestra trainato dal Carroccio e il Pd di Renzi mostra, al momento, esiti scontati. Nicola Piepoli: «Se il baricentro è Salvini, la coalizione si sposta a destra e avrà difficoltà a espandersi. A destra si stanno comportando da “renziani occulti”, aprendo praterie al leader pd». Ma il dato dell’astensione mostra che «c’è un vuoto nel mercato elettorale»: «E qualcuno lo riempirà», dice Weber. Come successe con Forza Italia nel ’94. Ma forse con protagonisti diversi.