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 2014  novembre 25 Martedì calendario

I volti, le storie della violenza sulle donne. Quell’elenco che Laura Zangarini continua ad aggiornare senza sosta

Oltre la violenza. Una conta puntuale e dolorosa. Da tre anni, ogni donna uccisa prende volto nella spoon river che Laura Zangarini, giornalista del Corriere, compila sul blog La27ora ( 27esimaora.corriere.it ). Non una conta ragionieristica e neppure sensazionalistica. In un Paese che ancora fatica a riconoscere la violenza sulle donne per mano maschile, i piccoli racconti delle dinamiche del femminicidio servono a non dimenticare i loro volti, le loro storie. A ricordare che se il femminicidio è il fatto più eclatante e di cui ci si indigna, molto prima devono fermarsi le mani e i comportamenti sottili che uccidono moralmente. Dall’inchiesta in otto puntate del 2012, a «Questo non è Amore», il libro scritto dalle giornaliste del Corriere nel 2013 per Marsilio. L’inchiesta di La 27ora e del Corriere non si è fermata. È continuata con post e articoli, negli incontri presso istituzioni, nei centri antiviolenza, nelle scuole. Dalla parola scritta alla parola parlata in una costante ricerca e messa a punto dei registri linguistici ed estetici ripuliti di preconcetti e stereotipi. Non è facile. Non è facile scrivere di violenza. Lo abbiamo puntualizzato lo scorso anno con un testo in dieci punti presentato in Senato. Ci lavoreremo ancora. Stiamo programmando per il 2015 un progetto che rientra nella formazione continua dei giornalisti, sostenuto dall’Ordine (il riconoscimento dei punteggi validi per l’obbligo professionale). Rifletteremo su come scrivere di violenza, di società e rapporti tra i sessi, con linguisti, sociologi, psicologi della comunicazione, artisti, magistrati. Perché, come dice l’artista Suzanne Lacy, i comportamenti come le parole si trasformano se cambiano gli immaginari. E i giornalisti scriveranno correttamente se consapevolmente informati, come dice Fabio Roia, presidente di Sezione del Tribunale di Milano, secondo il quale ruolo dei media è anche quello di essere controllori dell’operato degli attori della rete. Quando una donna muore, capire quale ingranaggio non ha funzionato.