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 2014  novembre 25 Martedì calendario

Casa Putin. Per la prima volta il presidente russo parla delle sue figlie Maria, la più grande, ed Ekaterina: «Abitano a Mosca, studiano e lavorano, la loro vita privata e professionale va bene». Dice che le vede poco ma che è fiero di loro

Sarà l’anima da ex spia del Kgb, sarà il suo essere introverso e piuttosto riservato come da tradizione sovietica, ma Vladimir Putin ha sempre avuto una priorità chiara e insindacabile: avvolgere nel massimo riserbo la sua famiglia. Creare tra il mondo e le sue figlie una vera e propria cortina di ferro. Fascicolo top secret, tanto che Maria, la più grande di 29 anni, e sua sorella Ekaterina, di un anno più piccola, sono due perfette sconosciute in Russia. Ecco perchè fa clamore l’intervista rilasciata da Putin in cui per la prima volta decide di rompere il silenzio sulle sue adorate eredi. «Maria e Ekaterina vivono in Russia», racconta in una lunga intervista all’agenzia Tass. «Abitano a Mosca, studiano e lavorano, la loro vita privata e professionale va bene. E io sono fiero di loro». La stampa russa ha sempre mostrato maniacale rispetto verso le ragazze, tanto da non pubblicare mai loro foto e tanto da non parlarne mai apertamente. Smentendo i rumor che le volevano ben sistemate all’estero, il leader russo ha raccontato che sono entrambe a Mosca, ma che lui riesce a vederle «a casa», «solo una o due volte al mese» per via della sua agenda fitta. Secondo indiscrezioni, Maria è stata costretta a lasciare in tutta fretta la sua lussuosa abitazioni in Olanda, a Voorschoten, una piccola località di 30mila abitante all’ovest del Paese in un super attico che condivideva con il suo compagno e il figlioletto. Poi, quando è stato abbattuto dai cieli dell’Ucraina il volo MH17 della Malaysia Airlines uccidendo centinaia di olandesi tutto è cambiato e l’Olanda l’ha praticamente buttata fuori dal Paese. Bionda e discreta, come buona figlia di un agente dei servizi segreti russi ha saputo tenere nascosti per anni i dettagli della sua vita privata. I vicini però non si sono trattenuti. Sui social network hanno svelato che Maria viveva in un attico di lusso su due piani, con cinque stanze, valutato in 2,5 milioni di euro. Il proprietario è il fidanzato, Jorrit Faasen, trentaquattrenne, olandese e vicepresidente della compagnia russa Stroitransgaz.
Neppure di Ekaterina, secondogenita si sa molto. Secondo voci, smentite però dal portavoce del Cremlino, sarebbe fidanzata col figlio di un generale sudcoreano, con cui doveva sposarsi già nel 2010. Ma Putin non ha voluto fare cenno al futuro matrimonio, proprio lui che si è da poco separato dalla moglie Ludmilla. Avevano annunciato il loro divorzio in tv lo scorso 6 giugno, in un’intervista. «È stato un divorzio civile». Con queste parole i coniugi avevano chiuso il rubinetto del pettegolezzo che stava allagando Mosca. Impacciata, timida ed evidentemente bisognosa di cambiare hair stylist e sarto, Ludmilla era sempre rimasta piuttosto silente. Niente a che fare con il modello First Lady made in Usa. Con Ludmilla la Russia era tornata alla tradizione delle mogli invisibili dell’epoca sovietica, come insegnava Naina Eltsina, da brava donna russa che «non si impiccia degli affari del marito» autorizzato a vivere la propria vita in compagnia di altri maschi: caccia, pesca, sport, sauna. Ludmilla era apparsa in pubblico l’ultima volta accanto al marito un anno fa. Poi la sparizione dalle pagine della biografia di Putin. La più esaustiva delle spiegazioni possibili era arrivata dal portavoce di Putin, Dmitry Peskov, spiegando all’agenzia di stampa Itar-Tass il motivo per il quale non si trova più alcun riferimento alla donna nella biografia ufficiale del presidente sul sito del Cremlino: «Questo significa che il divorzio ha avuto luogo», aveva liquidato il portavoce. Fine delle comunicazioni. Nell’ultima intervista Putin racconta pillole di sè, «sono troppo occupato per avere molti amici, ma non mi sento solo, anche se può suonare bizzarro: solitudine, mi pare, è un’altra cosa, è uno stato d’animo, e io non provo questo sentimento». Quanto al suo futuro politico, Putin ha ammesso che «esiste la possibilità» di una sua candidatura per un quarto mandato al Cremlino, dove in caso di vittoria rimarrebbe così fino al 2024. «Deciderò in base al contesto generale, ai miei sentimenti e al mio umore», ha dichiarato nell’intervista, escludendo però di volere mantenere il potere a vita: «No, questo non è buono per il Paese. È dannoso e non ne ho bisogno».