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 2014  novembre 25 Martedì calendario

«L’autismo è stato provocato dai vaccini, il ministero dovrà dare il vitalizio a un bimbo malato». Così ha deciso il Tribunale di Milano. Ma per Paolo Bonanni, ordinario di Igiene all’Università di Firenze, «è una decisione incredibile. Si tratta di una sentenza che dal punto di vista scientifico è insostenibile, quindi sarebbe giusto contrastarla in ogni modo»

Il ministero della Salute dovrà versare un assegno bimestrale, per tutta la vita, a un bimbo affetto da autismo, a cui nel 2006 fu iniettato il vaccino esavalente prodotto dalla multinazionale GlaxoSmithKline. Lo stabilisce una sentenza del Tribunale del Lavoro di Milano, firmata dal giudice Nicola Di Leo, secondo cui sarebbe «acclarata la sussistenza del nesso causale tra tale vaccinazione e la malattia», come si legge nel dispositivo. E ancora, citando la perizia del medico legale Alberto Tornatore nominato dal Tribunale: «È probabile che il disturbo autistico del piccolo sia stato concausato, sulla base di un polimorfismo che lo ha reso suscettibile alla tossicità di uno o più ingredienti (o inquinanti), dal vaccino Infanrix Hexa Sk». Il vaccino esavalente, somministrato con tre iniezioni nel primo anno di vita, protegge da poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse e infezioni da Haemophilus influenzae di tipo B. Prima di rivolgersi al giudice, la famiglia del bambino – che ha nove anni e a cui l’autismo è stato diagnosticato nel 2010 – aveva presentato nel 2011 una domanda di indennizzo al ministero, respinta. Di qui la decisione di intentare causa. «Dalla sentenza, dello scorso 23 settembre, sono passati i 60 giorni entro cui il ministero avrebbe potuto presentare ricorso in appello e non ci risulta lo abbia fatto – dice Alessandra Genovesi, avvocato del bambino – la sentenza è passata in giudicato. Per la famiglia, l’augurio è che in futuro si possano introdurre più cautele nelle vaccinazioni». Il bambino riceverà un assegno bimestrale il cui importo sarà calcolato a partire da una base di 1.683 euro, più un indennizzo una tantum.
Nelle 18 pagine della relazione del medico legale, si fa riferimento a «un poderoso documento riservato della GlaxoSmithKline» sui «cosiddetti side effects del vaccino Infanrix Hexa Sk emersi nel corso della sperimentazione clinica pre-autorizzazione o successivamente, fra l’ottobre 2009 e lo stesso mese 2011». In particolare – come scrive il perito – ci sarebbero «cinque casi di autismo segnalati durante i trial, ma rimasti unlisted, ossia omessi dall’elenco degli effetti avversi sottoposto alle autorità sanitarie per l’autorizzazione al commercio». Nella sentenza – sempre citando le conclusioni del medico legale – si riporta come nel vaccino vi sarebbe «una specifica idoneità lesiva per il disturbo autistico, la cui portata, teoricamente piccola se calcolata in base alla sperimentazione clinica pre-autorizzazione», sarebbe in realtà «sottostimata, per l’esistenza, recentemente confermata dall’autorità sanitaria australiana, di lotti del vaccino contenente un disinfettante a base di mercurio, oggi ufficialmente bandito per via della comprovata neurotossicità».
Non risulta che l’Agenzia del farmaco (Aifa) abbia avviato accertamenti sul vaccino esavalente della GlaxoSmithKline: «Non sono in corso indagini particolari su questo medicinale, che è comunque soggetto come tutti i vaccini a un monitoraggio post marketing», spiega un portavoce. E aggiunge: «Non ci sono al momento evidenze di cambiamenti nel rapporto beneficio/rischio per tale prodotto, che si mantiene positivo». I presunti legami fra vaccinazioni e autismo sono da anni al centro di un ampio dibattito internazionale. Nel 2012 una sentenza del Tribunale di Rimini legò il vaccino trivalente (contro morbillo, parotite e rosolia) alla sindrome di Kenner (autismo). Allora il board scientifico del Calendario Vaccinale della Vita – che raggruppa le società dei medici di famiglia, dei pediatri e degli igienisti – insorse: «Così si rischia di perdere fiducia in uno strumento preventivo per la salute dei bimbi e di tutta la popolazione». E invitò il ministro della Salute a ricorrere in appello. Nella sentenza di Rimini, il riferimento era a uno studio pubblicato nel 1998 sulla rivista Lancet, che legava l’autismo al vaccino antimorbillo. La ricerca fu ritirata dallo stesso giornale alcuni anni dopo, perché ritenuta inattendibile. Un’inchiesta simile a quella riminese, sempre sui presunti legami fra vaccino trivalente e autismo, è stata aperta quest’anno dalla procura di Trani.
Il diffuso allarmismo – ingiustificato secondo le autorità sanitarie – ha provocato nell’ultimo triennio un crollo del numero dei bambini vaccinati. Il Movimento 5 Stelle in Lombardia lo scorso marzo depositò un progetto di legge per sospendere l’obbligo vaccinale, «considerate le già elevate coperture vaccinali raggiunte nel territorio lombardo, per passare a una vaccinazione consapevole e informata». Secca la risposta della Società di igiene (Sltl): «È una proposta pericolosa per la salute pubblica».

Alessandra Corica e Franco Vanni

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 «Una decisione incredibile». Paolo Bonanni, ordinario di Igiene all’Università di Firenze e massimo studioso di vaccini che fa parte del gruppo tecnico di esperti di questa materia dell’Oms europea, rimane quasi senza parole di fronte alla sentenza di Milano.
Perché il verdetto la colpisce così tanto?
«Prima di tutto perché mette in correlazione la presenza di mercurio con l’autismo, cosa che nessuno aveva praticamente mai fatto prima d’ora».
Ma ci sono state altre sentenze simili nel nostro Paese «In quei casi finiva sotto accusa il cosiddetto vaccino “trivalente”, quello contro il morbillo la parotite e la rosolia. Si partiva dal presupposto che quel prodotto determina un danno all’intestino dal quale deriva il mal assorbimento di alcuni componenti essenziali per lo sviluppo di una corretta funzionalità del sistema nervoso. Una cosa che scientificamente non esiste ».
E in questa nuova decisione?
«Qui entra in gioco il vaccino “esavalente”, per difterite, polio, pertosse eccetera. Quello che si fa nei primi mesi di vita. Faccio notare che se ne sono fatte milioni di dosi in tanti Paesi occidentali e mai nessuno è arrivato a queste conclusioni. E questa volta si accusa il mercurio»».
Si è parlato a lungo del problema del mercurio nei vaccini. Perché?
«La questione è stata tirata fuori alcuni anni fa da un’agenzia di protezione dell’ambiente statunitense. Si spiegò che se un bambino faceva contemporaneamente tutti i vaccini avrebbe superato le soglie di cautela previste per questa sostanza. Non è mai stato provato alcun danno dovuto alla somministrazione del vaccino ma il mercurio è stato tolto comunque».
Perché quando si parla di danni da vaccini si tira spesso in ballo l’autismo?
«Si tratta di una malattia le cui cause sono in parte sconosciute. Studi recenti rivelano che sarebbe legato a delle alterazioni della corteccia cerebrale precedenti alla nascita».
Secondo lei perché il ministero non ha fatto ricorso?
«Se davvero non hanno appellato questa decisione hanno fatto un errore. Si tratta di una sentenza che dal punto di vista scientifico è insostenibile, quindi sarebbe giusto contrastarla in ogni modo».
Michele Bocci