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 2014  novembre 25 Martedì calendario

Dopo soli sette mesi, Maurizio Arrivabene sostituisce Marco Mattiacci alla guida della Gestione Sportiva della Ferrari. Vicino a John Elkann e Andrea Agnelli, siede nel cda della Juventus e viene dalla Philip Morris, possiede quella voce forte di cui Marchionne ha sempre imputato la mancanza a Montezemolo e Domenicali

 Appena conclusa la stagione che ha incoronato Lewis Hamilton e la Mercedes, questa mattina la Formula Uno si rimette in pista ad Abu Dhabi per tre giorni di test. Ma la partita più importante, sempre questa mattina, si gioca a Ginevra. Nella riunione della Formula One Commission si stabiliranno le modifiche regolamentari in vista del prossimo campionato.
   In ballo la questione motori: mantenimento dell’ibrido 1.6 turbo e discorso sul loro “congelamento”, ovvero se i team potranno modificarli (sempre fino alla soglia stabilita del 48%) solo entro la vigilia del primo GP oppure durante tutto l’anno. Sia l’ibrido che il congelamento sono visti come troppo favorevoli alla casa tedesca. E se in pista, con il sesto posto finale di Alonso e il dodicesimo di Raikkonen, la Ferrari non ha mai insediato il dominio Mercedes, ha tutta l’intenzione di farlo oggi a Ginevra facendo valere il suo potere di veto sulle decisioni della commissione. La battaglia è dirimente per il futuro della F1. E per questo a Ginevra sarà presente Sergio Marchionne in persona.
   E per questo ieri è stato ufficializzato l’addio alla guida della Gestione Sportiva della Ferrari di Marco Mattiacci (era arrivato solo ad aprile per sostituire Maurizio Domenicali) e al suo posto è stato chiamato Maurizio Arrivabene. Nato a Brescia 57 anni fa, Arrivabene è uomo vicino a John Elkann e Andrea Agnelli, siede nel cda della Juventus e viene dalla Philip Morris, dove anni fa ha assunto proprio un giovane Andrea Agnelli come responsabile marketing in pista e dove ha gestito di persona gli ultimi accordi di sponsorizzazione tra Marlboro e Ferrari, compreso l’escamotage del brand (in)visibile rosso e bianco una volta che è stata vietata la sponsorizzazione delle aziende tabacco. Inoltre Arriva-bene ha fatto parte proprio della Formula One Commission per conto della Philip Morris, che come main sponsor ha una forte voce in capitolo sui regolamenti. Quella voce forte di cui Marchionne ha sempre imputato la mancanza a Montezemolo e Domenicali.
   Ecco perché, se fino all’altro ieri Mattiacci diceva: “Non voglio credere alle indiscrezioni dei giornali, e pensare invece che sia arrivato qualcuno più bravo di me”. Ieri Marchionne è stato assai più diretto nel motivare la sua sostituzione: “Abbiamo deciso di nominare Arrivabene, perché in questo momento storico abbiamo bisogno di una persona che conosca a fondo non solo la Ferrari ma anche i meccanismi di governance e i bisogni di questo sport. Maurizio ha un patrimonio di conoscenze unico (…) e, come membro della F1 Commission, ha ben chiaro le sfide che ci attendono”. Più chiaro di così.