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 2014  novembre 04 Martedì calendario

Auto, a ottobre le vendite in Italia sono aumentate per il sesto mese di fila, registrando un incoraggiante +9,2% ma la Fca cresce meno della media

La crescita è significativa, ma gli addetti ai lavori restano cauti. Molto cauti. A ottobre le vendite di auto in Italia sono aumentate per il sesto mese di fila, registrando un incoraggiante +9,2% (dalle 111.466 immatricolazioni del 2013 alle 121.736 del mese appena concluse) che ha portato il cumulato a +4,2% (1.158.896 vetture rispetto alle 1.112.359 dei 10 mesi dello scorso anno). Fca cresce meno della media, incassa un +5,6% vedendo scendere la propria quota dal 28% al 27,1%. Fra i costruttori esteri crescono più del mercato il Volkswagen Group (+16,5%, ottime Seat e Skoda), Ford (+16,2%), Opel (+17,8%), Renault (+17,9%), Peugeot (+10,4%), Toyota (+14,1%) e Nissan (+30,2%). Bene anche Hyundai e Kia e, soprattutto, Dacia che mette a segno un +75,5%. In ripresa anche i brand di lusso con Ferrari che fa +136%, Maserati +226%, Porsche +58%.
AIUTI ALLE FAMIGLIE
A quanto pare, però, nessuno crede in una vera ripresa e, con posizioni diverse, tutte le associazioni del settore si lamentano di come vanno le cose. «Il segno positivo delle vendite nasconde l’evidenza che gli acquisti delle famiglie, vera cartina al tornasole dello stato di salute del mercato, restano stagnanti su livelli prossimi a quelli dello scorso anno», ha dichiarato il presidente dell’Unrae Massimo Nordio. Il numero uno dell’Associazione dei Costruttori Esteri ha aggiunto: «L’esigenza di cambiare auto non trova un contesto favorevole per farlo. Come ha ricordato l’Aci il nostro parco circolante è uno dei più anziani d’Europa con conseguenze sui costi sociali legati alla sicurezza e all’impatto ambientale. Noi abbiamo elaborato una proposta di intervento a favore delle famiglie già presentata agli organi istituzionali che divulgheremo il 19 novembre».
Secondo il Csp c’è un minimo di influenza nella crescita anche degli 80 euro in busta paga voluti da Renzi. Il presidente dell’Unrae Vavassori trova un segnale positivo nella leggera crescita negli ultimi mesi della quota di mercato relativa ai “privati” che era clamorosamente crollata nella prima parte dell’anno a favore delle vetture aziendali e del noleggio (sia a lungo che a breve termine).
BUROCRAZIA ASFISSIANTE
La visione più negativa, come spesso avviene, è quella di Federauto, l’associazione dei concessionari che è quella più legata alle sorti del nostro paese (i costruttori operano sullo scenario globale). «Vietato stappare champagne, con questo ritmo chiuderemo l’anno a 1.350.000 vetture, più o meno sui livelli del 2013 che ci hanno riportato agli anni Settanta», ha dichiarato il presidente Pavan Bernacchi. Il numero uno di Federauto se la prende con l’assenza di una politica del settore, anzi secondo lui la situazione è addirittura peggiorata: «Se Renzi avesse mezza giornata libera lo inviterei a leggersi le circolari e gli allegati che da ieri hanno reso obbligatorio scrivere sulla carta di circolazione se si utilizza per più di 30 giorni un’auto intestata ad altri: un pasticcio che crea caos ed apprensione e si abbatte su un settore già stremato dai costi e dalla burocrazia».
Fca, come ormai avviene da tempo, si lecca i baffi con i dati che provengono dal Nord America: vendite in crescita per il 55° mese di fila negli Usa (+22%) e per il 59° mese in Canada (+23%).