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 2014  ottobre 29 Mercoledì calendario

Napolitano ascoltato per tre ore sulla trattativa Stato-mafia • L’Unione europea promuove il documento programmatico di bilancio italiano • Gli italiani e la Bibbia • Al Sud non si fanno più figli • Il campo magnetico terrestre potrebbe invertirsi • I soldi sequestrati ai Riva utilizzati per bonificare l’Ilva • Crescono le esportazioni di pasta


Napolitano Ieri c’è stata la deposizione di Giorgio Napolitano nel processo sulla cosiddetta trattativa tra Stato e mafia. Il presidente per tre ore al Quirinale e ha risposto a tutte le domande che gli sono state fatte su quel periodo. In conclusione ha ribadito che lui, all’epoca presidente della Camera, non ne ebbe mai notizia. E che gli «indicibili accordi», dei quali gli parlò il suo consigliere giuridico Loris D’Ambrosio, in una lettera nella quale espresse il timore di avervi fatto da «scudo», erano una «mera ipotesi priva di basi oggettive». Il Quirinale ha poi diffuso una nota per evidenziare che il presidente ha risposto a tutte le domande poste e anche ad alcune non ammesse dalla Corte, auspicando che venga messa al più presto a disposizione la trascrizione. Soddisfazione dei magistrati: «Da parte del capo dello Stato c’è stata una grande collaborazione. Napolitano ha risposto a tutto in modo molto ampio», ha detto il procuratore di Palermo Leonardo Agueci, e Vittorio Teresi ha aggiunto: «Ci ha dato un importante contributo per la ricerca della verità». Tra le rivelazioni clamorose fatte da Napolitano, l’aut aut di Cosa nostra percepito dalle massime istituzioni dopo le stragi del 1993, i timori di un colpo di Stato, condivisi con Carlo Azeglio Ciampi, dopo un black out a Palazzo Chigi, fino alle conferme di aver saputo dall’ex capo della Polizia, Parisi, di un rischio di attentato nei suoi confronti. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Ue L’Italia supera l’esame preliminare della Commissione europea sul documento programmatico di bilancio 2015, evitando la procedura d’infrazione. Lo ha comunicato ieri sera il commissario agli Affari economici, Jyrki Katainen, spiegando che nessuno dei Paesi cui erano state richieste ulteriori spiegazioni (oltre all’Italia, Francia, Austria, Slovenia e Malta) presenta «non conformità particolarmente gravi che obbligherebbero all’adozione di un parere negativo in questa fase del processo». Ma gli esami non sono finiti: sulla nostra legge di bilancio spetterà alla nuova Commissione Ue, che si insedia a novembre, adottare le valutazioni finali nel mese entrante, tenendo conto delle previsioni economiche di autunno della Commissione. «La procedura d’infrazione non è scongiurata» ha detto Padoan in Parlamento.

Bibbia In quasi tutte le case degli italiani (82%) c’è almeno una copia della Bibbia e uno di loro su tre (36%) ne ha comprato o ne comprerà una. Tuttavia, la Bibbia risulta un libro più «ascoltato» che letto: nell’arco di un anno, solo il 30% di chi è entrato in contatto con il testo sacro lo ha fatto per lettura diretta, mentre il 70% ne ha ascoltato brani nei contesti più diversi, alla radio o alla televisione (42%), nei gruppi ecclesiali (40%), ma anche a scuola (20%), oltreché durante una funzione religiosa (89%). Oltre la metà di chi non partecipa mai alla Messa o ritiene irrilevante la religione ne ha comunque letto una qualche parte. La maggiore conoscenza dei contenuti della Bibbia si riscontra nella fascia di età 15-34 anni, ovvero delle generazioni nate a partire dal 1980, che tutte le inchieste segnalano come le più distanti dall’appartenenza religiosa (dati presenti nella ricerca di Ilvo Diamanti, Gli italiani e la Bibbia).

Sud e Nord Nel 2013 nel Mezzogiorno le morti hanno superato le nascite, ormai al minimo storico, 177.000, il numero più basso dal 1861. Un bilancio in rosso per il secondo anno consecutivo, era successo solo nel 1867 e nel 1918, alla fine di due guerre. Negli ultimi 20 anni sono emigrati dal Sud al Centro-Nord 2,3 milioni di persone, 116.000 solo l’anno scorso. Fugge soprattutto chi ha maggiori prospettive: tra il 2007 e il 2012 il numero dei migranti laureati è aumentato del 50%. Mentre al Sud si concentrano due milioni di Neet, oltre la metà dei 3.593.000 rilevati in Italia nel 2013. Tra il 2008 e il 2013 nel Mezzogiorno i redditi sono crollati del 15% e si sono persi 800.000 posti di lavoro. Nel solo 2013 i consumi si sono ridotti del 2,4% ma anche le esportazioni sono scese dello 0,6%. senza alcun intervento il Sud è destinato a perdere 4,2 milioni di abitanti nei prossimi 50 anni, mentre il Centro-Nord ne guadagnerà 4,6 (Amato, Rep).

Bussola Gli scienziati dicono che il campo magnetico terrestre potrebbe essere sul punto di invertirsi. Il campo magnetico della Terra è il fenomeno naturale che orienta l’ago delle bussole, come se dentro al pianeta ci fosse una gigantesca calamita. Non ha mai avuto effetti sulla nostra biologia né su quella delle altre specie viventi, ma la sua presenza ha una conseguenza importante: protegge il pianeta dal vento solare, cioè devia le raffiche di particelle cariche emesse dal Sole, come se fosse un ombrello spaziale invisibile. Certi momenti, nel corso della storia, si è ribaltato invertendo il nord con il sud: lo ha fatto in media quattro volte per milione di anni. Da 786mila anni è fermo allo stato attuale. Una ricerca è riuscita a dimostrare che queste inversioni non avvengono nell’arco di secoli o millenni, come si è sempre creduto, ma avvengono in fretta, nell’arco di pochi decenni. Lo stesso studio è riuscito a definire nei dettagli la dinamica del campo magnetico nel periodo precedente l’ultima inversione: si è visto così che l’inversione avviene quando la sua intensità è bassa. E il campo magnetico terrestre in questo periodo si sta indebolendo (Bencivelli, Rep).

Riva Il gip del tribunale di Milano, Fabrizio D’Arcangelo ha accolto la richiesta presentata dal commissario straordinario, Piero Gnudi, di dissequestrare e far confluire nelle casse dell’Ilva, la somma a suo tempo sequestrata dalla procura a una parte della famiglia Riva. Si tratta di 1,2 miliardi che saranno destinati al risanamento ambientale dell’area. I soldi sono custoditi all’estero e bisogna andare a recuperarli.

Pasta/1 Dal 2004 a oggi sono aumentate del 23% le esportazioni di pasta italiana. Nel 2013, secondo i dati di Aidepi (l’associazione dei produttori) il 73% della pasta prodotta nell’Unione europea è uscita da una fabbrica italiana. La pasta esportata va verso la soglia storica di due milioni di tonnellate annue. Quella acquistata nel nostro Paese è in calo lieve ma costante: meno 10% negli ultimi dieci anni, da 28 a 25 chili pro-capite l’anno (Rizzato, Sta)

Pasta/2 Gragnano, paese di 36mila abitanti in provincia di Napoli, che conta 15 pastifici tradizionali, duemila lavoratori tra addetti e indotto e un fatturato di 510 milioni solo nel 2013. Per l’80% esportazioni (ibidem).

(a cura di Daria Egidi)