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 2014  ottobre 20 Lunedì calendario

Ora sono i russi a comprare ville, vigneti e spiagge in Toscana. Ma non vi immaginate orde di ricchi cafoni, sono nuovi intellettuali interessati a cultura e monumenti

Forse ci salveranno i russi, e non è solo un modo di dire. Nella Toscana immalinconita dalla crisi e dalla paura, sono calati magnati, top manager, grandi imprenditori e anche qualche amante di Putin, che non comprano soltanto a suon di milioni ville, vigneti, terreni e pure spiagge (ahimé), ma investono, progettano a rilanciano.
A Castiglioncello, sulla costa degli etruschi, hanno appena acquistato per una misteriosa cifra con tantissimi zeri la Godilonda, splendido bastione con 26 camere, un giardino d’inverno e 1700 metri quadrati di parco, affacciato sulla baia del Quercetano, passato a metà dell’altro secolo dal ricchissimo belga che l’aveva fatto costruire a un banchiere americano e persino agli stati maggiori tedeschi e inglesi che l’avevano eletto a loro quartier generale, con il comandante dell’esercito alleato nel Mediterraneo Harold Alexander che tutte le mattine si calava in acqua per farsi un bagnetto sorvegliato dalle sue sentinelle, prima di finire a Bulgari nel dopoguerra e poi abbandonato a se stesso e disabitato da 7 anni. Naturalmente, come capita sovente con i russi, l’acquirente è segreto. Ma ha già fatto sapere che vuole farne «l’hotel di lusso più bello del mondo».
Accanto alla Godilonda, chiamata così da D’Annunzio che ci aveva passato indimenticabili notti d’amore, lo stesso magnate russo ha comprato villa Pontello, per una cifra che dicono si aggiri sui 6 milioni d’euro. La cosa strana è che dentro il parco di quest’altra villa dell’imprenditore ex patron della Fiorentina, in vendita da anni, ha casa pure il presentatore tv Carlo Conti. L’assessore al turismo del comune, Licia Montagnani, assicura che «altre trattative sono in corso» e che comunque queste sono buone notizie: «I russi che vengono qui non sono quelli dei primi anni, che hanno comprato a Forte dei Marmi. Questi sono molto più importanti e molto riservati, cercano un turismo raffinato e mondanità soft. E noi aiuteremo in tutti i sensi chi vuole investire in questa direzione a Castiglioncello». Stanno cercando nei luoghi d’élite della Toscana. La Novaia Gazeta ha scritto come la potente famiglia russa dei Rotenberg abbia comprato una maxi tenuta all’Argentario: «200 ettari di terra acquistati dalla famiglia dell’amico di Putin in uno dei luoghi più pittoreschi d’Italia».
Un altro amico di Putin, German Khan, di origine ebraiche, considerato uno degli uomini più ricchi del mondo, quindicesimo nella classifica di Forbes, ha acquistato Villa Feltrinelli, sempre sull’Argentario, di proprietà di Ricucci. Ha fatto un blitz in Maremma con la moglie, si è innamorato del posto, e ha rilanciato beffando in extremis un altro russo. Oggi, grazie alla Toscana, l’Italia è salita al terzo posto tra i paesi preferiti dagli investitori russi. Ma se si considerano gli immobili di lusso sopra i 3 milioni d’euro è al secondo, subito dopo Londra. Nel 2009 era sesta, in coda pure alla Turchia, agli Stati Uniti e a Israele. Il fatto è che la tendenza si è invertita con l’arrivo di una nuova generazione di russi, più giovane e più importante, come lascia capire l’agenzia Romolini, referente di Christie’s in Italia, con gusti diversi, tanto da cambiare pure i luoghi delle scelte. Secondo il sito Luxury Villa Italy «i nuovi acquirenti sono imprenditori, politici o top manager, intorno ai 40 o 50 anni, con tanto di yacht e aereo privato».
Se i primi compratori calati dalla Russia esibivano platealmente la loro ricchezza, questi sono esattamente l’opposto, sono potenti che cercano soprattutto l’eleganza e l’anonimato, come si intuisce dalle parole di Paolo Bellini, presidente di Ira (Italian Russian Association): «La sensazione è che in patria la crescita economica sia stata così veloce e imprevista che i russi hanno paura che non duri a lungo», e per questo preferiscono la prudenza. «L’Italia appare come un posto dove la proprietà privata viene tutelata». E il turismo è ancora un bene in crescita.
Così i russi oggi hanno alcune grandi operazioni di investimento in cantiere, sempre in Toscana, la più complessa delle quali riguarda il porto turistico di Pisa, 100 milioni di euro per 52mila metri cubi di volume (residence, negozi, servizi) con oltre cento posti barca privati. Salvaguardando l’ambiente, giurano. Non c’è da stupirsi troppo. Il fatto è che qui sembrano essersi innamorati, com’era capitato un tempo agli americani. Oggi forse la storia si ripete, se ce ne sono altri come l’imprenditore di Pietroburgo Sergei Matvienko che quando ha visto in che stato era la Chiesa Nuova di Assisi tirata su nel 1615 sul fondaco della famiglia di San Francesco, ha deciso di salvarla. Paga tutto lui, con lo sponsor. Speriamo che non sia solo una promessa. E che ne valga la pena...