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 2014  ottobre 12 Domenica calendario

Genova, e anche la Liguria, sono in emergenza fino a domani notte almeno, è meglio dare subito i numero di telefono per le emergenze: 010 9390014 e 320 1710281

Genova, e anche la Liguria, sono in emergenza fino a domani notte almeno, è meglio dare subito i numero di telefono per le emergenze: 010 9390014 e 320 1710281.

Che cos’altro bisogna sapere?
Non ci sono morti, ma le ultime notizie e le previsioni sono drammatiche. I danni stimati nelle seole strutture pubbliche sono finora di 200 milioni. Le scuole resteranno chiuse almeno fino a domani. La Regione Liguria ha chiesto lo stato di emergenza, il rischio idrogeologico per tutta la regione è rosso, cioè al massimo livello, le perturbazioni si sono infatti spostate a levante sul Golfo del Tigullio e sul Golfo Paradiso. La Protezione Civile avverte che vi saranno temporali e rovesci non solo sulla Liguria, ma anche sul Piemonte, la Lombardia e l’Emilia-Romagna. L’allerta è massima anche in Valbisagna. Una frana ha interrotto la ferrovia Genova-Ovada, all’altezza di Borzoli. Le linee ferroviarie Genova-Milano e Genova-Torino sono chiuse. Non si circola tra Borzoli e Acquasanta (linea Ovada-Acqui Terme). Non si passa sul ponte di Carsi neanche a piedi. Chiusa la strada comunale di Valbrevenna in località Carpegna per il cedimento della carreggiata. Risultano isolate le frazioni di alta Valbrevenna Senarega, Chiappa, Piancassina, Lavazzuoli, Tonno, Casareggio, Aia vecchia, Fullo, Mareta. Il casello di Genova Est è stato chiuso e poi riaperto. Chiusa l’Aurelia tra Camogli e Recco, allagamenti in autostrada A12 nel tratto compreso tra Rapallo e Recco. A Chiavari, confine col comune di Lavagna, ha straripato l’Entella fra il Ponte della Maddalema e la Foce. I torrenti Fereggiano e Bisagno (il corso d’acqua maggiormente responsabile dei disastri degli ultimi cinquant’anni)  hanno sfiorato gli argini facendo temere per una nuova alluvione. Gli abitanti della zona, terrorizzati ed esasperati, hanno tempestato di telefonate centralini di forze dell’ordine e vigili del fuoco.  

I tecnici che fanno?
C’è stata una riunione in prefettura. Franco Gabrielli, capo della Protezione civile, il prefetto di Genova, la ministra Pinotti, il governatore Burlando, il sindaco Doria. Gabrielli ha detto: «Le previsioni per le prossime ore non sono assolutamente confortanti. È meglio non andare ancora negli scantinati a svuotare l’acqua. Dobbiamo essere molto chiari Genova è una città delicata. Tutte le strutture di protezioni civile devono essere finalizzate a gestire la situazione».  

E sul disastro delle prime ore, la previsione mancata?
«Si è sbagliata la valutazione. Ma da qui a sostenere che queste persone le dobbiamo crocifiggere, ce ne corre. Se ci sono responsabilità saranno accertate. So che ci sono delle inchieste al riguardo». Il governatore della Regione, Claudioo Burlando, ha spiegato la faccenda dei 35 milioni inutilizzati per i ricorsi al Tar delle ditte che hanno partecipato all’appalto. «Domani decidiamo sui lavori. Se mi supportano, io forzo e assegno i lavori, anche se poi la responsabilità è mia, d’intesa con l’avvocatura. Assumo un rischio perchè il contenzioso è in atto, ma spero si possa andare in questa direzione». In città è arrivato l’esercito, trenta uomini del II Genio Pontieri di Piacenza. Hanno portato macchine per la movimentazione terra. È commovente anche vedere quanti ragazzi si dànno da fare, volontariamente, per aiutare chi è rimasto devastato dal maltempo. Uno di questi giovani, una ragazza di 27 anni, si è sentita male mentre spalava fango in via Trebisonda, quartiere Foce. L’hanno portata di corsa all’ospedale Galliera. È arrivato anche il cardinale Bagnasco, che ha portato la solidarietà del Papa.  

• Altre solidarietà?
Dobbiamo segnalare l’iniziativa del presidente della Samp, Massimo Ferrero, in questo caso per niente Viperetta. «Chiedo ai presidenti di Coni, Figc, Leghe di A e B di aprire un conto per raccogliere fondi da destinare agli alluvionati di Genova. Tutte le società, tutti i calciatori, tutti gli sportivi devono aiutare chi, ancora una volta, ha perso tutto: la casa, il lavoro, la speranza che questa città possa realmente e finalmente cambiare».  

Genova è un caso isolato? Com’è la situazione in Italia?
Lo scorso novembre c’è stata l’emergenza in Sardegna, quest’estate altri disastri ha subito il Gargano. L’82 per cento dei comuni italiani è ad alto rischio idrogeologico. Fausto Guzzetti, direttore dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr, ricorda che non esiste una sola provincia italiana che negli ultimi cinquant’anni non abbia avuto un morto o un ferito per una frana o per un’alluvione. Dal 1964 a oggi in Italia si contano 5.250 vittime tra morti e feriti a causa di tragedie legate al dissesto idrogeologico. Gli sfollati e i senzatetto sono stati complessivamente 150.000. Quest’anno solo le frane hanno ucciso o ferito 15 persone, lasciandone almeno 600 senza casa.