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 2014  ottobre 11 Sabato calendario

Genova di nuovo sotto l’acqua • Assegnato il Nobel per la pace a Malala Yousafzai e Kailash Satyarthi • Kobane come una nuova Srebrenica? • Arrestata un’infermiera che ha ucciso con iniezioni letali • In Microsoft è meglio che le donne non chiedano aumenti • Tre ore al giorno davanti allo schermo del cellulare


Genova/1 A Genova sembra di essere tornati a due anni fa: l’alluvione ha ridotto le strade in torrenti di acqua alta fino a due metri. La persona morta, ritrovata ieri, è Antonio Campanella, 57 anni, infermiere in pensione: il suo funerale sarà lutto cittadino. Nella tarda mattinata una frana in Valpolcevera ha colpito un Freccia bianca che è deragliato, macchinista e due viaggiatori in codice verde, gli altri 170 trasbordati sui bus. Linea Genova-Torino-Milano interrotta e deviazioni. La A7 chiusa e poi riaperta per una frana. In serata 16 famiglie evacuate per un crollo in via delle Tofane. Questa volta nella notte della solita catastrofe a esondare è stato prima lo Scrivia, poi il Bisagno, lo Sturla, il Fereggiano, che nel 2011 ha seminato la morte. Il sindaco dice che le previsioni meteo erano sbagliate e accusa la burocrazia che blocca le opere.

Genova/2 Morti genovesi per le alluvioni degli ultimi cinquant’anni: 10 morti nel 1953, 44 nel 1970, due nel 1992, 3 nel 1993, 1 nel 2010, 6 nel 2011. Quest’anno finora 1 (Stella, CdS). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Frane 486.000 delle 700.000 frane in tutta l’Ue sono in 5.708 comuni italiani: quasi il 69% (ibidem).

Nobel Malala Yousafzai e Kailash Satyarthi tra 280 candidati hanno vinto il Nobel per la pace 2014. Lei, 17 anni, pachistana, vive e studia a Birmingham, dove si è trasferita ed è stata curata dopo essere stata sfregiata dai talebani nella valle di Swat nel 2012 per la sua campagna a favore dell’educazione femminile. Satyarthi, 61 anni, indiano, ex ingegnere elettrico fondatore nel 1980 del Bachpan Bachao Andolan (Movimento per Salvare l’Infanzia) nel proprio Paese ha liberato 80mila ragazzi dalle trappole del lavoro minorile (in cave, case, fabbriche, circhi).

Kobane Sono cominciati i massacri di curdi nella cittadina assediata di Kobane per mano dei jihadisti dell’Isis. L’Onu teme che almeno 700 civili, per lo più anziani rimasti nel centro, possano restare trucidati assieme a 12mila altri intrappolati lungo il confine chiuso dai turchi. A loro si aggiungono alcune migliaia di guerriglieri curdi, tra cui molte donne. Nonostante i raid Usa, i curdi si stanno ritirando. Mancano di munizioni. Pare che lo Stato Islamico controlli almeno il 40 per cento dell’area urbana, compreso il quartier generale delle milizie curde. Un grido di allarme è arrivato ieri dall’inviato speciale dell’Onu per la Siria, Staffan de Mistura, che ha paragonato il fatto di Kobane alla a Srebrenica, la cittadina bosniaca dove nel 1995 oltre 8mila civili vennero trucidati dai serbi davanti agli occhi delle truppe Onu, le quali quasi nulla fecero per impedirlo. «Non possiamo restare in silenzio», ha dunque detto de Mistura, chiedendo tra l’altro ad Ankara di permettere il passaggio ai volontari curdi in Turchia per andare a combattere insieme ai curdi siriani.

Infermiera Daniela Poggiali, infermiera di Faenza di 42 anni, è stata arrestata ieri per omicidio volontario pluriaggravato. Ha fatto un’iniezione di cloruro di potassio a una settantottenne con la precisa volontà di ammazzarla. Ma le morti sospette nell’ospedale di Lugo dove lavorava sono 38, tutte nel 2014. Macabre, inoltre, sono le foto scattate all’infermiera da una sua collega accanto al corpo senza vita di un’altra signora, nelle quali sorride con i pollici alzati o mima il viso a bocca aperta dell’anziana esanime. «Brrr... mmm... la vita e la morte... mmmmmm», commenta poi nella didascalia della foto. La collega, indagata per concorso in vilipendio di cadavere, ha spiegato che quel giorno «la Poggiali era particolarmente euforica e mi chiese di farle una foto vicino al cadavere: avevo paura e soggezione». Le testimonianze delle colleghe direparto sono agghiaccianti: «La Poggiali era vendicativa e solita dare purganti ai pazienti per mettere in difficoltà le colleghe che subentravano al suo turno... Una volta i parenti le diedero dell’assassina, attribuendo a lei la morte del loro caro...»; «Ero a conoscenza che rubava. Una volta io mi stavo occupando di una paziente, lei è entrata. È andata dall’altra malata, separata da una tendina. Abbiamo sentito un rumore di monete. Quando lei è uscita abbiamo chiesto alla signora se le mancasse qualcosa. Dieci euro, disse l’altra»; «Una paziente era ricoverata in rianimazione per un sovradosaggio di farmaci. Questa errata somministrazione era stata imputata alla Poggiali».

Aumento Satya Nadella, nuovo chief executive di Microsoft, alla domanda: «Che consigli dà alle donne che non trovano il coraggio di chiedere un aumento di stipendio?», ha risposto: «Non devono chiedere l’aumento, ma devono avere fiducia che l’aumento arriverà, a condizione che lo meritino. Le donne che non chiedono hanno più forza. È un buon karma, che prima o poi girerà in loro favore». Sono seguite precisazioni, rettifiche eccetera.

Cellulare Ogni settimana guardiamo il cellulare 1.500 volte, 214 al giorno, tolte le ore del sonno, circa 12 volte all’ora. Il picco è alle 7.31 del mattino, appena svegli, ancora a letto. In totale, davanti allo schermo del telefonino in un giorno ci si sta 3 ore e 16 minuti (Di Stefano, CdS).

(a cura di Daria Egidi)