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 2014  agosto 11 Lunedì calendario

Appunti su Jack Lemmon


Scenate Memorabile rimase una sua scenata di Franco Pesci, marito di Virna Lisi, a Hollywood, sul set del film Come uccidere vostra moglie. Al tempo la Columbia ebbe l’idea di lanciare la Lisi come “la Marilyn italiana”. Sceneggiatori, truccatori, tecnici delle luci eccetera si convinsero allora di poterla palpare, come fosse la Monroe, quando più gli piaceva. Di qui la furia del Pesci, che però saltò alla gola di Jack Lemmon, l’unico che sua moglie non l’aveva sfiorata [Giorgio Carbone, Lib 8/10/2002].

Voce La voce italiana di Jack Nicholson è di Peppino Rinaldi [Sta 27/8/1998].

• Sordi Quella volta che Billy Wilder andò a Roma per incontrare Alberto Sordi e passò una giornata intera a casa sua insieme a Jack Lemmon, già ospite dell’attore romano con la moglie e i tre figli: «Mentre Jack suonava il piano in salotto, lui si fece tanti bagni in piscina e poi impazzì per i conchiglioni al sugo di mia sorella. Dopo pranzo gli feci vedere Il disco volante di Tinto Brass, il film in cui interpreto quattro ruoli diversi: lui rimase molto colpito e cercò in tutti i modi di convincermi a lavorare con lui» [Alberto Sordi, Mes 30/3/2002].

Figli «La prima volta che l’ho incontrato avevo 13 anni, facevo parte di una compagnia teatrale, andai con i miei amici a vederlo recitare e dopo lo raggiunsi in camerino, per farmi dare l’autografo che ancora conservo. Gli dissi che volevo fare l’attore, lui restò a parlare con me per un po’ di tempo, mi spiegò che sarei dovuto andare a New York, che avrei dovuto studiare molto. Parecchi anni dopo ci siamo rivisti ai provini per Lungo viaggio verso la notte di Eugene O’Neill, ero emozionato, non rispondevo a tempo, Lemmon, alludendo al mio ruolo, mi disse “Non avrei mai pensato di avere un figlio così cretino”, ma fui preso lo stesso. Ho lavorato altre volte con lui, con il mio idolo; ricordo tutto quello che mi diceva su Hollywood, su come ti esalta e poi ti mette da parte, su quanto può essere effimero il successo. Era una persona stupenda, il mondo è molto più triste senza di lui» (Kevin Spacey a proposito di Jack Lemmon) [Fulvia Caprara, Sta12/02/02].

• Pagliaccio «È uno di quegli attori che già a scuola facevano il pagliaccio. La differenza tra lui e Tony Curtis è quella tra il buffone della classe e uno fondamentalmente timido» (Billy Wilder a proposito di Jack Lemmon) [Maurizio Porro Cds 29/6/2001].

• Ridere «La cosa peggiore che mi può accadere è che la gente mi chieda di farla ridere» (Jack Lemmon) [Onda n. 33 2006].

Maestro «Mi diceva Jack Lemmon: il mio maestro è Alberto Sordi...» (Enzo Jannacci a Giancarlo Dotto) [Sta 22/12/2008].

• Dollari «Jack Lemmon generoso, mi lasciò una busta con tanti dollari dentro» (Anna Longhi a Emilia Costantini) [Cds 25/2/2009].

• Premi Nel 2009 la classifica delle nomination dei Golden Globes era guidata da Jack Lemmon, con 22 [Sta 16/12/2009].

Onesto «Jack Lemmon per esempio era un uomo straordinario, intelligente, onesto, gentile, divertente» (Virna Lisi a Laura Laurenzi) [Rep 14/3/2010].

• Piano «Ripenso a Lemmon, l’attore comico più malinconico che abbia mai conosciuto: fuori dal suo camerino teneva un pianoforte, appena finiva di recitare, si metteva a suonare Chopin e altri brani strappalacrime... non rideva mai!» (Virna Lisi a Emilia Costantini) [Cds 18/10/2011].

Oscar La 36ª edizione dei premi Oscar al Santa Monica Civic Auditorium di Los Angeles fu presentata da Jack Lemmon.

 Zuccherino Con Jack Lemmon, che in L’appartamento le prepara gli spaghetti scolandoli nella racchetta da tennis, ha creato una coppia indimenticabile. Un sodalizio anche privato?

«Era uno zuccherino, ma non me ne sono mai innamorata. Non posso nemmeno dire che fossimo amici, ma mi ricordo che quando aveva problemi con la figlia era lieto di avermi vicina. Lemmon è stato per me come una zia. Era di un perfezionismo esasperante, provava un’infinità di volte, adorava moltiplicare i ciak. Quando non ero impegnata sul set, l’osservavo da dietro le quinte. Ho così imparato che troppe riprese non sempre fanno bene a un attore. Lemmon era geniale fino al decimo ciak, ma poi esagerava, era un crescendo di gigioneria dall’undicesima ripresa in poi. Mi chiedevo come mai un regista, persino Wilder, non riuscisse a capire quando smettere» (Shirley MacLaine a Mario Serenellini) [Rep 23/9/2012].