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 2014  agosto 08 Venerdì calendario

Secondo Draghi la mancata crescita dell’Italia dipende dalla «lentezza delle riforme» • Oggi l’accordo Alitalia-Etihad • Centomila cristiani in fuga dall’Iraq per sfuggire ai massacri degli estremisti islamici • Il bando russo sull’importazione di generi alimentari • In 30 anni i piedi sono cresciuti di due taglie

 

Draghi Alla conferenza stampa che seguiva la riunione del direttorio della Banca centrale europea, il presidente Mario Draghi ha detto che l’Europa ha bisogno di misure coraggiose, come la disponibilità a «condividere la sovranità anche per quanto riguarda le riforme strutturali». E ha puntato il dito anche verso l’Italia, spiegando la mancata crescita del nostro Paese con la lentezza delle riforme. Osservazione che il premier Matteo Renzi, intervenendo alla Rai, dice di apprezzare: «Sono assolutamente d’accordo con Draghi, se è un affondo, affondo anche io. Ha detto una cosa sacrosanta, noi dobbiamo rimettere in ordine l’Italia per farla diventare più competitiva». Renzi continua comunque a credere nella ripresa economica del Paese: «Tecnicamente non siamo mai usciti dalla recessione ma l’Italia non è finita, con buona pace dei gufi e degli sciacalli. Il Paese ha tutte condizioni per risalire. Lavoreremo di più e lavoreremo meglio - aggiunge, preannunciando, inoltre, che la Legge di stabilità trasferirà un miliardo nella scuola - per portare l’Italia fuori dalla recessione. Ma io ho detto di cambiare verso, non di cambiare l’universo. Quello è un potere da fumetti. Riforme per far mangiare gli italiani? Non sono mica uno chef».

Alitalia e Etihad Oggi Alitalia e Etihad firmano la loro fusione in un grande gruppo di dimensione mondiale, ma l’unione rischia di essere celebrata con il caos negli aeroporti italiani. Una pioggia di certificati medici chiesti dai lavoratori dell’Alitalia al servizio bagagli di Fiumicino potrebbe aggirare il divieto estivo di sciopero e paralizzare l’ex compagnia di bandiera (perché l’effetto a cascata investirebbe tutti gli scali). La protesta è proprio contro l’accordo con Etihad e la perdita di posti di lavoro. L’Autorità di controllo degli scioperi ammonisce che assenze in massa dei dipendenti costituirebbero «un attentato ai diritti dei cittadini-utenti, in sfregio alla legge che disciplina l’esercizio del diritto di sciopero. Non è tollerabile ricorrere a uno strumento fraudolento». L’Autorità di garanzia «segnalerà ogni abuso alla procura della Repubblica». Sulla protesta che fa accumulare i bagagli a Fiumicino il presidente dell’Enac Vito Riggio minaccia «duri provvedimenti» e denuncia: «Rovinare le vacanze agli italiani non ha niente a che fare col sindacalismo». E il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi chiede al Ministro della Salute di «provvedere a tutti i controlli» sui certificati di malattia.

Iraq Sembra inarrestabile l’avanzata delle milizie estremiste sunnite in Iraq. Da tre giorni hanno intensificato con successo l’offensiva contro l’enclave curda nel Nord del Paese e ieri sera erano segnalate a una quarantina di chilometri da Erbil. A farne le spese sono al momento soprattutto le minoranze che vivono nella regione. Circa 50.000 yazidi, una setta religiosa con oltre quattromila anni di storia, sono soccorsi dall’Onu sulle colline aride e rocciose che da Mosul si espandono nelle regioni occidentali. La violenza degli estremisti islamici ha visto un’impennata mercoledì notte, quando le sue soldataglie hanno attaccato i villaggi cristiani nelle periferie settentrionali di Mosul. Qui a metà giugno si erano rifugiati circa 40.000 cristiani in fuga. Ora praticamente tutti sono scappati nella zona curda. Testimoni sul posto segnalano oltre 100.000 profughi cristiani arrivati nelle ultime ore a Erbil, la capitale dell’enclave curda con un milione e mezzo di abitanti, e negli altri centri urbani protetti dai peshmerga, i militari curdi. Nella notte gli Stati Uniti hanno avviato una missione umanitaria, che consiste nell’invio di aiuti paracadutati — in particolare acqua, cibo e medicine — ai civili in fuga. Nell’operazione sono coinvolti anche caccia «per proteggere la missione», secondo la Cnn. Il presidente Obama sta valutando intanto la praticabilità di bombardamenti aerei mirati contro le colonne armate dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isis), che ai primi di luglio a Mosul aveva proclamato la nascita del «Califfato». Fonti curde e irachene, riportate ieri notte dal New York Times, affermavano che i bombardamenti Usa sarebbero iniziati già in serata contro almeno due obiettivi, nei villaggi di Gwer e di Mahmour. Il Pentagono ha smentito, dichiarando tuttavia la possibilità che a condurre i raid siano state forze alleate degli Usa, «irachene o turche». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Russia 1 In risposta alle sanzioni decise dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea, Putin ha annunciato il divieto di importazione di un nutrito elenco di generi alimentari dai 28 Paesi della Ue, dagli Usa naturalmente e da Canada, Norvegia e Australia. Il bando dovrebbe cancellare circa 31,3 miliardi di euro su un totale di 52 miliardi di importazioni agroalimentari russe: carne, pollo, pesce, latte, uova, frutta e verdura. La lista dei Paesi più danneggiati, secondo i dati forniti dalla Commissione Europea e dalle Nazioni Unite: al primo posto la Norvegia, con ricavi a rischio per 1,53 miliardi di euro; segue la Lituania, con danni per 927 milioni di euro; poi la Polonia, la nazione forse più ostile in questo momento alla Russia, con 841 milioni di euro. Seguono gli Stati Uniti con 627 milioni; la Germania, 595; l’Olanda, 528; la Danimarca, 377; la Spagna, 338. L’Italia è al decimo posto in Europa (dodicesimo nel mondo, compresi Usa e Canada) con 163 milioni, dietro i 244 della Francia e i 281 del Belgio.

Russia 2 L’anno scorso l’export di Parmigiano Reggiano in Russia ha toccato le 10.800 forme (con una crescita rispetto all’anno prima del 16%), per 5,8 milioni di euro di fatturato. Ora sono a rischio. L’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi teme perdite per 55 milioni di euro.

Russia 3 L’export dell’Italia verso la Russia nel 2013 ha totalizzato 10,8 miliardi di euro (dati Istat). L’agroalimentare invece, ha raggiunto, sempre l’anno scorso, i 706 milioni di euro. I quattro settori colpiti dallo stop di ieri di Putin arrivavano a 162 milioni di euro complessivamente, vale a dire poco più dell’1% di tutto quel che viene venduto dalle imprese italiane in Russia. Esclusi, per ora, dalle contro-sanzioni sono alcuni comparti dell’agroalimentare come le granaglie e quindi la pasta (42,9 milioni di euro l’export verso la Russia nel 2013), e le bevande, con il vino che è una delle maggiori voci: per l’Italia vale 115 milioni.

Piedi In trent’anni nel mondo i piedi sono diventati più larghi e più lunghi crescendo di due taglie: la misura media delle donne è passata da 37 a 39 e quella degli uomini da 42 a 44. A documentarlo sono in molti, dalla britannica Society of chiroprodists and podiatrists all’Associazione italiana podologi. Sandro Rossetti, primario del reparto di ortopedia al San Camillo di Roma: «La popolazione mondiale è più alta e più grande. Le nostre strutture fisiche sono mutate a tutte le latitudini e abbiamo mani e piedi più lunghi. Persino gli orientali, da sempre minuti, stanno guadagnando centimetri in altezza». Questo cambio di misure dipende «da un’alimentazione più industriale che, vedi il caso della carne bianca e rossa, nasconde spesso ormoni che rischiano di far crescere in modo innaturale. Per non parlare dell’uso eccessivo di antibiotici che possono influenzare il metabolismo e fare aumentare di peso» (Scalise, Rep).

(a cura di Roberta Mercuri)