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 2014  agosto 07 Giovedì calendario

L’Istat annuncia il ritorno della recessione • Due volontarie lombarde rapite in Siria • Francesco Schettino in cattedra a parlare di «gestione del panico» • La gang di hacker russi che ha rubato oltre un miliardo di password • Le prime immagini della cometa 67P • Quando Sordi prese a schiaffi Verdone

 

Recessione 1 Siamo di nuovo in recessione. I dati Istat sul secondo trimestre di quest’anno certificano una caduta del Pil dello 0,2 per cento, mentre gli analisti pensavano si fermasse al meno 0,1. Per definire una recessione tecnica bastano due risultati trimestrali negativi di fila, e nei primi tre mesi già stavamo a meno 0,1. La statistica ci dice che, per quanto riguarda il periodo aprile-giugno, questo è il peggior dato degli ultimi quattordici anni: a meno che non vi sia un’inversione di tendenza, il Pil chiuderà l’anno a meno 0,3 per cento (che in termini reali vuol dire 340 miliardi in meno). Il governo aveva messo in conto un più 0,8 per cento. Il viceministro dell’Economia, Enrico Morando: «E’ evidente che non conseguiremo l’obiettivo». Opposizione e sindacati hanno sommerso il governo di critiche. Beppe Grillo, sul suo blog: «Altro che crescita e ripresa. L’Italia è in piena recessione. Il vero gufo è Renzie». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Recessione 2 «Me lo aspettavo e quindi non sono sorpreso. Si tratta di un dato negativo, lo so. Ma se si legge la curva trimestrale si vede che a giugno crescono sia i consumi che la produzione industriale. Anche il dato diffuso ieri da Confcommercio fa capire che i consumi salgono di oltre un punto e mezzo rispetto al dato precedente. Poi certo, so che così comunque non va bene» (Matteo Renzi a proposito dei dati Istat).

Recessione 3 Ieri Piazza Affari ha perso il 2,7 per cento, bruciando 12,8 miliardi.

Rapite Due volontarie italiane — Greta Ramelli, 20 anni, di Gavirate (Varese) e Vanessa Marzullo, 21 anni, di Brembate (Bergamo) — sono state rapite in Siria nella notte tra il 31 luglio e il primo agosto. Le ragazze sono state caricate su un furgone da una decina di uomini armati che hanno fatto irruzione verso le 4 del mattino nell’appartamento situato vicino a Idlib, nella zona di Aleppo, dove erano arrivate con due guide appena tre giorni prima per portare avanti il progetto Horryaty, iniziativa di solidarietà con la popolazione siriana il cui obiettivo è distribuire kit di pronto soccorso e pacchi alimentari nell’area di confine, ma anche istruire i giovani a praticare interventi di pronto soccorso in caso di lievi ferite. Il timore è che siano state portate via da una banda di criminali comuni che potrebbero poi cederle a un gruppo organizzato: in quell’area è attivo il fronte Al Nusra, formato da cellule di rivoltosi armati che lottano contro il regime e sono affiliati ad Al Qaeda. Nessuno sembra aver fornito sino ad ora indicazioni utili, non è arrivata alcuna richiesta nè rivendicazione. E questo aumenta il rischio che la trattativa sia lunga, soprattutto che sia difficile trovare gli intermediari giusti.

Schettino 1 È polemica perché Francesco Schettino è salito in cattedra, in un seminario nell’ambito di un master in scienze criminologiche organizzato dal criminologo Vincenzo Mastronardi, un docente della Sapienza di Roma, a parlare di «gestione del controllo del panico». “La Nazione” ha rivelato che è successo il 5 luglio scorso, nel Circolo dell’Aeronautica, vicino alla sede dell’università, davanti a studenti imbarazzati. Reazioni: il rettore Frati incredulo, la ministra Giannini sconcertata, vari parlamentari indignati tra cui quattro senatori alfaniani che hanno firmato una nota subito seguiti da colleghi di ogni partito, ecc. Mastronardi ha precisato che non si è trattato di una lectio magistralis ma di un breve intervento — meno di una decina di minuti —, per commentare un video in 3D che ricostruiva il naufragio della Concordia.

Schettino 2 Secondo Mastronardi, nel suo intervento Schettino ha sostenuto di non essere «scivolato dalla nave» ma di essere «letteralmente precipitato su una lancia»; dopo la telefonata di De Falco avrebbe cercato di tornare a bordo, «ma anche la lancia aveva dei problemi, si stava sgonfiando»; e comunque «se avessi dato l’ordine di gettare le ancore sarebbero morti tutti», perché la nave sarebbe affondata in alto mare anziché adagiarsi vicino alla riva. Non fu dato subito l’allarme perché «a Civitavecchia erano salite seicento persone che non avevano ancora ricevuto la formazione per le emergenze», quindi era inutile allarmarle. In ogni caso, ricorda il professor Mastronardi, «Schettino è da ritenersi innocente fino al terzo grado di giudizio». Il rettore si dichiara insoddisfatto delle spiegazioni e deferisce il professor Mastronardi al Comitato Etico. La procura di Grosseto annuncia di voler acquisire l’audio «per verificare eventuali dichiarazioni di interesse per il processo in corso». Commento di Schettino: «Ribadisco che il mio è stato un intervento tecnico sulla scorta delle mie conoscenze e della professionalità acquisita in tanti anni di servizio».

Schettino 3 Il dettaglio che Schettino ha tenuto una lezione sulla «gestione del controllo del panico», ha stimolato la creatività dei social network, su cui si è accesa una gara di similitudini: «Grillo apre una scuola guida, Berlusconi un asilo per le fanciulle», «Cicciolina docente alle Clarisse» (questa è di Maurizio Gasparri), «Carlo Conti illustrerà i rischi delle lampade abbronzanti», «Renzi darà lezioni d’inglese», «Dracula terrà un corso sull’anemia» (questa è del capo della protezione civile Franco Gabrielli). (Cazzullo, Cds).

Hacker Hold Security, una società del Milwaukee che opera nel campo della sicurezza informatica, ha reso noto di aver individuato una gang di hacker russi che ha rubato e accumulato un miliardo e 200 milioni di password e 420 mila indirizzi di posta elettronica. La gang non ha preso di mira grandi aziende o banche, né ha tentato di accedere al patrimonio dei soggetti colpiti. Ha agganciato tutti i soggetti che gli sono capitati a tiro - piccole società come singoli individui – e li ha sepolti sotto un mare di spam e pubblicità indesiderata, incassando per questo una commissione, erogata sempre attraverso i canali informatici (Gaggi, Cds).

Cometa 1 La sonda Rosetta dell’agenzia spaziale europea Esa, dopo un viaggio di oltre sei miliardi di chilometri durato dieci anni (era partita dalla Terra il 2 marzo 2004), ha fotografata da vicino, da un centinaio di chilometri, la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Della cometa, lunga circa quattro chilometri, si sono potuti scrutare ampie vallate, lievi colline di una trentina di metri, dirupi scoscesi e distese quasi vellutate, tutti raccolti dall’obiettivo di Osiris, un sistema ottico di cui fa parte la camera a grande campo costruita in Italia e messa a punto dal gruppo di Cesare Barbieri dell’Università di Padova. Il ricordo delle prime immagini di un nucleo cometario riprese nel 1985 dalla sonda Giotto, sempre dell’Esa, riguardavano la celebre cometa di Halley che appariva come una gigantesca e indistinta arachide avvolta dalla nebbia. Adesso grazie a Rosetta sarà possibile compiere un gigantesco balzo perché i dieci strumenti di cui è dotata scandaglieranno in dettaglio la sua natura da distanza ravvicinata. Già hanno misurato una temperatura di 70 gradi sotto zero, più alta del previsto di 30 gradi. Nelle prossime settimane la sonda progressivamente abbasserà la sua altezza prima a 50 chilometri e poi anche a 30 rivelando dettagli sempre più minuti.

Cometa 2 La cometa 67P ha quasi 5 miliardi di anni, l’età del sistema solare. L’interesse di studiarla da vicino «sta proprio nel fatto di vedere un campione della materia “primitiva”, originale, per cercare di capire di cosa fosse fatto il sistema solare, o meglio il disco protoplanetario, al momento della sua nascita». (Bignami, Sta)

Verdone Carlo Verdone, in giuria alla Mostra del cinema dove riceverà il Premio Bresson, al Lido di Venezia incontrò per la prima volta Alberto Sordi: «Ero ragazzino, gli chiesi l’autografo. Mi prese subito in giro, “tu sei russo e a te non lo faccio”, e io “ma no, sono di Roma”, e lui “sei di Mosca? Sei russo?”, e mi dava schiaffetti in faccia. Poi firmò uno scarabocchio e tornai a casa deluso: “Mamma, diceva che sembro russo, ma come sono ‘sti russi?”, e mia madre “Carlo, sono come noi”. Alberto mi fece quasi piangere» (Finois, Rep).

(a cura di Roberta Mercuri)