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 2014  aprile 24 Giovedì calendario

Spento l’altoforno delle acciaierie Lucchini: 4.000 posti di lavoro a rischio • Per Stamina venti persone accusate di associazione a delinquere • Alla Camera passa il decreto sul lavoro • Inizia l’affidamento ai servizi sociali per Berlusconi • Al Fatah e Hamas si riconciliano • Api sterminate in Cina, l’impollinazione è lavoro per gli uomini


Lucchini/1 Alle acciaierie Lucchini di Piombino hanno spento l’altoforno: sono a rischio 4.000 posti di lavoro, compreso l’indotto. Il governo ha firmato un piano per il rilancio: accanto all’attuale altoforno verrà realizzato un forno elettrico per riutilizzare i rottami ferrosi recuperati dalla demolizione delle navi militari; il secondo intervento previsto è quello di adeguare il bacino del porto ad accogliere navi in demolizione. Il ministero dell’Ambiente garantisce 50 milioni di investimento, un altro centinaio dovrebbero arrivare dal Mise. Altri 60 sono stati garantiti dalla Regione Toscana. I lavoratori dovrebbero andare in solidarietà mentre si spera che la riconversione favorisca l’arrivo di acquirenti per l’acciaieria.

Lucchini/2 Il videomessaggio del Papa per gli operai della Lucchini: «Cari operai, cari fratelli, sui vostri volti era dipinta una profonda tristezza, la preoccupazione di padri di famiglie che chiedono solo il loro diritto di lavorare per vivere dignitosamente e per poter costruire, nutrire ed educare i propri figli, siate sicuri della mia vicinanza e della mia preghiera. Non scoraggiatevi, il Papa è accanto a voi e prega per voi, affinché quando si spengono le speranze umane rimanga sempre accesa la speranza divina che non delude mai».

Stamina Il pm di Torino, Raffaele Guariniello, ha chiuso le indagini dei Nas su Stamina: venti persone, accusate di associazione a delinquere aggravata e finalizzata alla truffa, esercizio abusivo della professione medica e violazione delle norme della privacy. Secondo l’indagine «i pazienti sono stati usati come cavie». I malati non erano informati sulla natura dei trattamenti. Inoltre il metodo, su cui si vantavano brevetti inesistenti, veniva tenuto segreto, cosa vietata dal codice deontologico dei medici. Anche per questo cinque dipendenti degli Spedali Civili di Brescia (il direttore sanitario Ermanna Derelli, l’oncologo pediatrico Fulvio Porta, la coordinatrice della ricerca clinica Carmen Terraroli, la responsabile di laboratorio Arnalda Lanfranchi, il direttore di anestesia Gabriele Tomasoni) sono finiti nell’indagine: hanno accettato che pazienti del loro ospedale fossero sottoposti a cure segrete, oltre ad aver fatto certificazioni false per dire che il metodo era sicuro.

Lavoro Alla Camera passa con i 344 “sì” e i 184 “no” del voto di fiducia il decreto sul lavoro. Superato l’esame della Camera (oggi il voto definitivo) la prossima settimana il testo passerà alla Commissione Lavoro del Senato - dove Ndc (che pur ieri ha votato, con Scelta civica, la fiducia) conta di introdurre modifiche su almeno due punti: il primo sta molto a cuore alle piccole imprese e riguarda l’obbligo, che la destra vorrebbe eliminare, di assumere a tempo indeterminato i dipendenti con contratto a termine che vanno oltre la quota massima del 20%. Il ritocco potrebbe trasformare quell’obbligo in un risarcimento monetario. Altra possibile modifica, l’indicazione nel preambolo del decreto di una valorizzazione del contratto d’inserimento a tempo indeterminato.

Servizi sociali Ieri Berlusconi ha firmato il verbale delle prescrizioni: dodici regole in tutto, come ad esempio il divieto di uscire di casa dalle 23 alle 6 del mattino, di non frequentare pregiudicati e l’obbligo di non lasciare la Lombardia tranne che nei giorni compresi tra martedì e giovedì. A questo punto è tecnicamente iniziato l’affidamento ai servizi sociali. Non si sa ancora, però, quando si recherà alla struttura per anziani di Cesano Boscone per le prime quattro ore di attività previste. L’accordo tra lui e la direttrice è di risentirsi telefonicamente lunedì per fissare la data, che sarà comunque un giorno della prossima settimana.

Palestina A Gaza al-Fatah e Hamas hanno annunciato la riconciliazione che dovrebbe mettere fine a una lotta che dura dal 2006. Per le strade è stata festa non appena il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, davanti alla delegazione di Fatah guidata da Mustafa Barghouti, ha annunciato che era stato raggiunto un accordo in base al quale entro cinque settimane il presidente dell’Autorità palestinese, Abu Mazen, dovrà dar vita a un governo unitario: sarà composto di esperti e di personalità indipendenti, con il compito di preparare entro sei mesi elezioni legislative e presidenziali. La reazione di Israele è stata immediata: l’incontro previsto in serata per decidere la continuazione delle trattative in corso oltre la scadenza fissata del 29 aprile è stato immediatamente cancellato dal premier Netanyahu, che ha anche convocato il gabinetto di sicurezza. Poco dopo l’annuncio dell’accordo, l’aviazione israeliana ha colpito a Gaza una cellula di miliziani della Jihad islamica che secondo fonti militari israeliane erano in procinto di lanciare dei razzi. Hanno risposto dalla Striscia con tre missili lanciati verso il meridione dello stato di Israele.

Api/1 Siccome in Cina l’inquinamento ha sterminato gli insetti impollinatori, ormai sono gli stessi frutticoltori che salgono sugli alberi a impollinare a mano ogni fiore. Vengono chiamati uomini-ape: dotati di stami essiccati e polverizzati e con una piuma di gallina, fissata su una canna di bambù, spargono il polline sui fiori appena schiusi. Altri usano filtri di sigaretta fecondati e assicurati su bastoncini con gomma da masticare. Uno sciame di api è in grado di fecondare fino a duecento alberi da frutto al giorno, un giovane esperto non più di venti, lavorando dieci ore. L’impollinazione deve concludersi entro due settimane, a cui vanno sottratti i giorni di pioggia. Per chi possiede migliaia di piante la sfida è impossibile, a meno di non reclutare un esercito di uomini-ape, a costi proibitivi. Per sostituire gli insetti, un migrante chiedeva 7 euro al giorno nel 2010, 9 nel 2012. Oggi siamo a 15 (Visetti, Rep).

Api/2 La Banca mondiale calcola che globalmente il valore dell’impollinazione valga 170 miliardi di euro. Le malattie causate dai pesticidi, a partire dagli anni Novanta, hanno sterminato il 57% del patrimonio apistico europeo, l’80% di quello Usa, il 95% di quello asiatico e cinese. In Europa, per garantire l’equilibrio della natura, mancano oggi almeno 13 milioni di sciami: 250 milioni il costo sostenuto dall’Italia per il crollo dell’impollinazione (ibidem).

(a cura di Daria Egidi)