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 1914  giugno 28 Domenica calendario

Ucciso a Sarajevo l’erede al trono degli Asburgo

Sarajevo – L’arciduca Francesco Ferdinando, 51 anni, erede al trono dell’Impero austro-ungarico, nipote dell’imperatore Francesco Giuseppe (è figlio del fratello Carlo Ludovico, morto nel 1896) è in visita ufficiale a Sarajevo. Gavrilo Princip, 19 anni, è un serbo-bosniaco che fa parte di un’organizzazione segreta, la Mano nera. La Mano nera si batte per l’unificazione degli slavi della Serbia con quelli che abitano nel sud dell’Impero austro-ungarico. È uno dei sette giovani che, appostati lungo il tragitto, intendono uccidere l’arciduca. Il primo attentato fallisce: un complice di Princip lancia una bomba contro l’auto di Francesco Ferdinando, ma l’ordigno dopo essere rimbalzato sulla fiancata esplode contro la macchina successiva, ferendo due ufficiali del seguito. L’arciduca prosegue la visita. Dopo la cerimonia di benvenuto chiede di essere condotto in ospedale, dove sono stati ricoverati i due feriti. È su questo percorso, in una strada stretta che l’autista ha imboccato per sbaglio, che per pura fatalità Gavrilo Princip si vede venire incontro il bersaglio mancato dal compagno. Spara due colpi con una pistola Browning calibro 7,65. Uno trapassa la fiancata della macchina e raggiunge la contessa Sofia all’addome. L’altro ferisce al collo l’arciduca, che muore dissanguato, come la moglie, prima di raggiungere la residenza del governatore per i soccorsi. Princip tenta maldestramente il suicidio e viene arrestato.
• «I cospiratori ignoravano che la vittima delle loro pallottole guardava con una certa simpatia alle aspirazioni nazionali delle popolazioni dell’impero, incluse quelle serbe. A corte e nei circoli politici si riteneva che Francesco Ferdinando volesse trasformare il dualismo dell’Impero austro-ungarico nel “trialismo” di Austria, Ungheria e paesi slavi meridionali, concedendo ai sudditi slavi dell’impero gli stessi poteri separati e le stesse autonomie di cui godevano fin dal 1867 gli ungheresi» [A].