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 2014  marzo 27 Giovedì calendario

Biografia di Mia Ceran

• Treviri (Germania) 15 novembre 1986. Giornalista. Di Agorà (Raitre). Nell’estate 2014, insieme a Marianna Aprile ed Elisabetta Margonari, conduttrice di Millennium (prima serata, Raitre). Inizi con uno stage alla Cnn, poi al Tg5, Matrix, Studio Aperto, quindi inviata a L’aria che tira e In onda estate (La7).
• «Nata a Treviri, come Karl Marx, è la telegiornalista del momento, già endorsata quest’estate da Carlo Freccero sull’Espresso. Freccero ha detto che per sfondare deve un po’ atteggiarsi a prima della classe ma lei è già prima della classe: ha una laurea a pieni voti in Economia alla John Cabot University di Roma – ateneo romano per rampolli ambiziosi soprattutto di ubriacature transatlantiche, ma lei si è sempre mantenuta lavorando, e ha preso tutte le borse di studio; poi è andata a Cnn Italia, imbrogliando, perché cercavano una stagista dell’ultimo anno di università; e lei mentendo spudoratamente supera tutti i colloqui (mentirà poi regolarmente sulla sua età fino a qualche anno fa, perché tutti la ritengono più grande). “È preparata e seria”, sempre Freccero, e seria pure troppo. Il suo lato vecchista quest’estate la vedeva struggersi seriamente per non aver mai visto Sapore di mare, ansiosa di colmare questa lacuna culturale, forse perché in vacanza con quarantenni veri che la discriminavano per questo. Ma di vintage Mia ha anche il linguaggio; dice parole come “filone” e “profluvio”; un po’ perché è una seria signorina americana; un po’ perché l’italiano è la sua terza lingua: padre tedesco, dentista, madre slava, giornalista: lei vissuta a Miami fino a 13 poi trasferita appunto a Roma Nord, con clash of civilizations: di qui un lato Vanzina (…) Le piacciono certi locali molto milanesi a Roma, e poi anche molto Milano, e su Milano racconta divertenti aneddoti della sua gavetta; di un direttore che le dice “finora hai fatto giornalismo in giacchetta. Qui si fa giornalismo in bikini”; e la spedisce a filmare il gatto più lungo d’Italia dopo adeguato briefing da parte di una producer esperta in felini (“piano strettissimo sul musino”). Maurizio Milani sul Foglio quest’estate ha fatto una sua classifica di bellezze mondiali, in cui Mia scalza Jennifer Lopez dopo anni» (Michele Masneri) [S24 21/11/2013].
• «Nel 2013, come una star, Raitre la strappa alla concorrenza. Nella rete “rossa” di Viale Mazzini cura lo spazio “moviolone”, dove ricostruiva la giornata politica all’interno del talk show mattutino Agorà, con Gerardo Greco (…) Un po’ Luisella Costamagna, un po’ Giulia Innocenzi, la tendenza Ceran è un giornalismo battagliero ma tuttosommato meno partigiano rispetto alle illustri colleghe: merito della formazione cosmopolita della bella Mia. Che fa sicuramente parte di quella generazione di giornaliste che si candidano a essere le nuove Gruber, le nuove Busi. E anche, perché no, della nuova stagione di donne di sinistra sdoganata dal ministro Maria Elena Boschi e dalla sofisticata Alessandra Moretti: curate, moderne e senza paura di mostrare le gambe, cosa che prima era un mezzo tabù» (Alessandra Menzani) [Lib 10/7/2014).
• «Si definisce, scherzando, “thatcheriana di sinistra”, anche se in una puntata di Sottovoce (il programma di Gigi Marzullo su Raiuno) ha detto di essere “borghese con riserva” e “più conservatrice che rivoluzionaria”. Il che stride con l’etichetta di renziana che qualcuno le ha già appiccicato addosso. È anche, parole sue, una persona decisamente allegra, appassionata e svelta (la sua dote migliore). Legge di tutto, dai classici americani ai Ritratti italiani di Alberto Arbasino, e adora la musica italiana, in particolare Lucio Dalla e Paolo Conte che ascoltava da adolescente nei suoi viaggi in Italia» (Giorgio Velardi) [L43 11/7/2014].
• Pietrangelo Buttafuoco sul Foglio l’ha inserita fra le “Madamine in fiore”, una nuova schiera di telegiornaliste (Francesca Barra, Annalisa Chirico, Giulia Innocenzi) «che hanno trasformato in Care Zie pure Daria Bignardi e Luisella Costamagna». Per Riccardo Bocca dell’Espresso la sua è addirittura “un’eleganza aliena”» (Giorgio Velardi) [L43 11/7/2014].
• Il suo nome è stato fatto come possibile sostituto di Floris alla condizione di Ballarò.