16 luglio 1976
Tags : Il disastro di Seveso
Icmesa, gli operai fermano la fabbrica dei profumi
• A Meda, i 167 operai dell’Icmesa si sono resi conto della gravità fermano la produzione per non creare ulteriori danni. Antonio Chiappini del consiglio di fabbrica: «Visto che non succedeva niente abbiamo deciso di bloccare lo stabilimento».
• Alla dieci del mattino, davanti ai cancelli dell’Icmesa arriva Mario Galimberti cronista del Giorno con il fotografo Pietro Vismara sulla sua vecchia Alfetta bianca. Sono i primi giornalisti a mettere piede a Seveso dopo l’incidente, ma all’Icmesa non li fanno entrare. Galimberti: «Non posso dimenticare il volto di Rocca, quando mi disse “Siamo di fronte ad una bomba atomica”». Di quel giorno «ricordo le foglie ingiallite, ricoperte di polvere bianca e l’odore acre che rendeva l’aria pesante e irrespirabile. C’era qualcosa di irreale in quel paesaggio di case, campi e botteghe di artigiani immerso nel silenzio. Dappertutto l’erba era diventata gialla e gli alberi di acacia avevano le foglie annerite. Sembrava che tutto fosse invecchiato in pochi giorni. Poi ricordo decine di galline e conigli morti. E il viso ustionato di Alice e Stefania Senno, le bambine di 2 e 4 anni, che stavano giocando in giardino quando si sprigionò la nuvola di gas». [Walter Todaro, seregnoinforma.it]