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 2013  aprile 04 Giovedì calendario

Biografia di Anna Longhi

Roma 31 dicembre 1934 - Roma 13 maggio 2011. Attrice
• «“Nannarè, in questo film tu sei mia moglie Augusta e io mi chiamo Remo. Dobbiamo fare la cura dimagrante, abbiamo dei figli che ci programmano le giornate, la dieta... Li vedi quanti panini col prosciutto lassù? Ecco, te li devi scordà!”. E Nannarella: “Signor Sordi, veramente io non vedo un ca...”. Nannarella è Anna Longhi, la “buzzicona” come la chiamava affettuosamente Albertone. A sei anni dalla morte del grande attore, la Longhi gli dedica un libro: In viaggio con Alberto, pubblicato da Aliberti (...) Racconta la storia di un’amicizia, gli anni passati a fianco di Sordi prima come “camerinista”, addetta ai camerini degli attori nello stabilimento di produzione cinematografica Rizzoli a Roma, poi coprotagonista di tante commedie di successo (Le vacanze intelligenti, Il malato immaginario, Il tassinaro), infine come amica vera. “Sono figlia di n.n., portavo il cognome di mia madre e a scuola dalle suore mi dicevano che ero frutto del peccato. Ho cominciato a lavorare presto. Conobbi Sordi quando veniva allo stabilimento a montare i suoi film: entrava al mattino, usciva la sera. Alla faccia del detto che i romani non lavorano... All’inizio mi metteva soggezione, però si vedeva che era un pacioccone, ma se s’arrabbiava strillava, eccome”. Un giorno Sordi entra nello stabilimento e, invece di salutare Anna come sempre, la fissa, alza un sopracciglio e se ne va. “Io penso, mah... avrà dei pensieri. Il giorno appresso, stessa cosa, finché mi prende da una parte e mi dice: ‘Vedi, Nannarè, sto facendo il casting per un film, vorrei che tu facessi un provino’. Gli rispondo: ‘Signor Sordi, io che c’entro col film?’ Lui ci rimase un po' male”. Alla fine Nannarella si lascia convincere e viene scelta per il ruolo della moglie “buzzicona” nell’episodio Le vacanze intelligenti del film Dove vai in vacanza? “Con lui ho trascorso i momenti più belli. Era generoso, altro che tirchio come dicono alcuni. A New York, dove giravamo Il tassinaro, faceva certe tavolate di gente e io cucinavo i bucatini per tutti (...) Anna Magnani era scontrosa, le dava fastidio tutto, amava solo i gatti e meno i cristiani. Era avara, baccagliava spesso: forse nella vita non era felice. Marcello Mastroianni non dava confidenza a nessuno. Paolo Stoppa si credeva chissà chi. Vittorio Gassman era burbero, sembrava un professore. Sophia Loren aveva un po’ di puzza sotto al naso, poi però è diventata più socievole (...) Omar Sharif, dolce e coccolone, ma aveva la fobia del viola: una volta mi vide con delle ciabatte di questo colore e mi dette i soldi per comprarne altre. Orson Welles era un matto, spesso ubriaco. Jack Lemmon generoso, mi lasciò una busta con tanti dollari dentro. Gérard Depardieu un vulcano: la sera, quando riordinavo il suo camerino, mi capitava spesso di trovare in bagno la tavoletta del water rotta. Una volta gliel'ho detto: ‘Ahò, Gérard, ma come mai la rompi sempre?’. E lui mi rispose solo ‘Amòre!’, facendomi capire che là sopra ci faceva l’amore con le donne!”. La Longhi ricorda le liti furibonde di Liz Taylor e Richard Burton: “Lei era terribile, gli faceva le piazzate”. Della Mangano, dà un’immagine particolare: “Era bella vera, non aveva bisogno di ore di trucco. E poi era gentile con tutti. Credo che Sordi ne sia stato innamorato”. Come mai il grande Alberto non si sposò mai? “Mi diceva sempre ‘un’estranea dentro casa non me la metto”. Lui apparteneva al pubblico e a Roma. Al funerale, in Campidoglio, ricordo la gente semplice che c’era e che piangendo alzava cartelli con su scritto: ‘Daje Albertone, aiuta Dio ha sorridere un po’... ciao Marchese”. E vi giuro che ‘ha’ era con l’acca. Ma questi so’ i romani» [Emilia Costantini, “Corriere della Sera” 25/2/2009].