Comandini, 13 febbraio 1871
• A Bordeaux, oggi alle 14, si riunisce l’Assemblea Nazionale. Il presidente legge una lettera di Garibaldi a lui diretta, in cui è detto: «Come un ultimo dovere reso verso la Repubblica sono venuto a Bordeaux, ove siedono i rappresentanti del paese, ma rinuncio alla nomina di cui mi hanno onorato parecchi dipartimenti»
• A Bordeaux, oggi alle 14, si riunisce l’Assemblea Nazionale. Il presidente legge una lettera di Garibaldi a lui diretta, in cui è detto: «Come un ultimo dovere reso verso la Repubblica sono venuto a Bordeaux, ove siedono i rappresentanti del paese, ma rinuncio alla nomina di cui mi hanno onorato parecchi dipartimenti». (Applausi da parecchi banchi e dalle tribune). Quando il presidente sta per levare la seduta, Garibaldi domanda la parola. Le tribune si commuovono gridando Viva Garibaldi. Viva agitazione. Il presidente fa sgombrare le tribune. La seduta è sciolta. Uscendo poi Garibaldi dall’Assemblea, viene vivamente acclamato dal popolo. Indirizzandosi alla folla dice: «Io. ho sempre saputo distinguere la Francia dei preti dalla Francia repubblicana, che sono venuto a difendere con la devozione di un figlio». Garibaldi, salito in carrozza con Esquiros e Bordone, viene seguito fino all’albergo da una grande folla.