Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  gennaio 23 Mercoledì calendario

Da avvocato a banchiere, chi è Giuseppe Mussari

• Giuseppe Mussari, reggino di nascita, amante dei cavalli e appassionato di Palio come se fosse un senese vero, Mussari è un «avvocato prestato all’Ars bancaria», secondo una definizione del Sole 24 Ore di qualche anno fa. Scrive Paolucci sulla Sta: «Duro, intelligente, legatissimo alla famiglia e abile nel costruirsi solide relazioni trasversali, il salto dalle aule di tribunale al mondo del credito lo compie nel 2001. Più che vicino agli allora Ds, diventa presidente della Fondazione Montepaschi. A quei tempi – pare passato un secolo – l’ente senese era il più ricco d’Italia, potendo contare sul 57% della quarta banca italiana. Rubò la poltrona al sindaco uscente Gianluigi Piccini, che non l’ha mai mandata giù malgrado – stranezze senesi – sia stato risarcito con una poltrona di presidente di Montepaschi France mantenuta fino a qualche mese fa. Nel 2006, l’avvocato Mussari fa un nuovo salto e diventa presidente di Banca Mps. Che allora – di nuovo, sembra un secolo – malgrado una serie di errori strategici e gestionali non se la passava troppo male, tutto sommato. In questo contesto, Mussari partorì l’operazione Antonveneta. Che, col senno di poi, si sarebbe dimostrata la tomba sua e di buona parte di quella classe dirigente locale che dell’operazione fu co-autrice. Vennero pagati 10 milioni a sportello, ma i costi reali dell’operazione sono ancora incerti e una inchiesta della magistratura sta cercando di fare chiarezza per capire dove sono finiti tutti i soldi. Nel 2010, l’avvocato Mussari passa all’Abi, l’associazione delle banche italiane. Lascia il vertice di Mps due anni dopo, con la banca in seria difficoltà e la Fondazione che, se non fosse una fondazione, sarebbe già fallita. Un “normale ricambio”, sollecitato e auspicato da Bankitalia».