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 2013  gennaio 18 Venerdì calendario

Algeria, la strage di ostaggi nel blitz

• A In Amenas, enorme impianto di gas naturale in pieno Sahara, le forze speciali dell’esercito algerino hanno attaccato gli islamisti che tenevano prigionieri diverse centinaia di ostaggi. L’annuncio che la battaglia era finita è stato dato dall’agenzia di stampa algerina Aps poco dopo le 21, senza fornire il bilancio delle vittime. Secondo una fonte Reuters ci sarebbero almeno sette stranieri fra le vittime (due giapponesi, due britannici e un francese). In tutto i morti sarebbero una cinquantina, quindici terroristi, oltre venti ostaggi algerini e gli stranieri. Tutte le notizie sono ancora in attesa di conferma ufficiale.

• Mattioli sulla Sta racconta com’è andato il raid per quanto se ne sa finora: «Gli scontri cominciano intorno alle 13,30. A differenza di quanto si pensava, anzi si temeva, il governo di Algeri prova a trattare, offrendo ai sequestratori una via d’uscita verso il Mali purché liberino i prigionieri. Il commando rifiuta, carica gli ostaggi sui gipponi e prova ad andarsene. Al quarto tentativo, si scatena l’inferno. Gli elicotteri dell’esercito algerino bombardano la colonna, poi le truppe di terra passano all’attacco. In questa prima fase, stando ai terroristi, muoiono nello scontro 15 dei loro, compreso il comandante del commando, Abou Al-Baraa, e 34 dei 41 ostaggi. I sopravvissuti sono tre belgi, due americani, un giapponese e un britannico. Ma, secondo Bruxelles, nel sito non c’è nessun suddito belga. Algeri resta muta sulle perdite ma dice di aver liberato un francese, due britannici e un kenyano, oltre a 600 algerini. Gli algerini erano prigionieri ma meno sorvegliati e liberi di muoversi: “I terroristi ci hanno detto che non avrebbero fatto del male ai musulmani – racconta uno di loro –, ma che avrebbero ucciso i cristiani e gli infedeli».Altri ostaggi riescono a fuggire, come l’irlandese Stephen McFaul (l’unico di cui si conosca il nome) che, fanno sapere da Dublino, è “sano e salvo”. Dopo una pausa l’assalto prosegue. I terroristi non si arrendono e sparano sugli ostaggi. È un corpo a corpo in un sito industriale, una specie di Stalingrado nel deserto. Oppure “una totale follia”, come commenta l’ex ministro della Difesa francese, Paul Quilès. Alcuni prigionieri sarebbero gravemente feriti e altri sarebbero stati costretti a indossare cinture esplosive. Gli jihadisti sono algerini, egiziani, tunisini, più un misterioso “anglosassone” che parla un arabo rudimentale. Per le autorità algerine , però, il commando “veniva dalla Libia”».

• David Cameron si è lamentato con il governo algerino per non esserne stato avvisato del blitz, ha annullato la visita di oggi nei Paesi Bassi e ha messo in guardia l’opinione pubblica: sono in arrivo altre «cattive notizie». La Casa Bianca ha chiesto «informazioni» al governo algerino e spedisce sul posto un drone per procurarsele. François Hollande si è limitato a dichiarare che la vicenda è «estremamente drammatica». [Mattioli, Sta]