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 2012  novembre 26 Lunedì calendario

Alle undici di sera, ora in cui andiamo in macchina, c’era ancora chi votava, per via della grande affluenza, evidentemente inattesa, e delle grandi file, che hanno provocato uno scatto di rabbia di Renzi (costretto ad aspettare il suo turno per due ore e mezzo)

Alle undici di sera, ora in cui andiamo in macchina, c’era ancora chi votava, per via della grande affluenza, evidentemente inattesa, e delle grandi file, che hanno provocato uno scatto di rabbia di Renzi (costretto ad aspettare il suo turno per due ore e mezzo). I primi exit poll davano questo risultato: Bersani intorno al 44%, Renzi intorno al 36, Vendola al 16, Puppato al 3, Tabacci all’1. Fosse questo il risultato finale, si andrebbe al ballottaggio domenica prossima, con un faccia a faccia televisivo, in Rai, tra Bersani e Renzi, mercoledi.

•  Non ho capito se vale la regola che può votare solo chi si è presentato al primo turno.
No, Luigi Berlinguer, presidente del Comitato dei garanti per le primarie, ha chiarito che anche chi non ha votato al primo turno potrà presentarsi al secondo: «Bisognerà andare negli uffici elettorali, che riapriranno, e registrarsi, dichiando che non è stato possibile presentarsi al primo turno». Poi, scherzosamente: «Non chiederemo il certificato medico». Per iscriversi ci saranno due giorni di tempo. Direi che è l’unica speranza di farcela, per Renzi. Senza fare ragionamenti troppo complicati, se il risultato finale sarà quello degli exit poll, restando identico l’universo dei votanti, Bersani potrebbe superare il 60% dei consensi. Non è pensabile, infatti, che chi ha votato Vendola al primo turno, sposti poi al secondo giro il suo voto su Renzi, candidato che il popolo democratico vive come di destra. Simona Bonafè del Comitato Renzi mostra comunque sue proiezioni in base alle quali il sindaco di Firenze starebbe al 40. Cambia poco.  

• Gli ha dato un bel colpo in testa anche la Camusso.
Il segretario della Cgil è andata da Lucia Annunziara, al programma In ½ ora
, e ha annunciato che avrebbe votato Bersani. «Le idee sul lavoro che ha Renzi sono molto lontane dalle nostre. Se vince è un problema». A urne aperte è stato francamente un colpo basso e i renziani hanno protestato. Andrea Sarubbi, parlamentare democratico di area renziana, ha risposto: ««Se il segretario della Cgil vuole fare politica, raccolga le firme e si candidi alle prossime elezioni».  

• Quanta gente è andata a votare?
L’ultimo dato dice tre milioni e 600 mila italiani. Forse alla fine saranno quattro milioni, la stessa cifra delle primarie di Prodi, sette anni fa. Anche tre milioni e seicentomila elettori sono molti, in un periodo di generale disaffezione. Tabacci ha detto: «L’affluenza così alta al voto per le primarie del centrosinistra costituisce un fatto politico di enorme rilevanza per il Paese, solo se si considera che poche settimane fa alle elezioni regionali in Sicilia la disaffezione degli elettori aveva raggiunto livelli senza precedenti». Grillo non la pensa così: «Le primarie dei folli sono un bromuro sociale, un calmante, servono a dare al popolo l’illusione di decidere, a pagamento (partecipare costa due euro), il premier che salverà l’Italia dal baratro. Chiunque diventi premier per una notte, conterà come un soldo bucato». Bisogna mettere questo attacco e gli altri che verranno nel conto della tattica della campagna elettorale. A quanto pare il Movimento 5 Stelle avrà come unico avversario l’alleanza di centro-sinistra, allargata forse anche a quel che resta dell’Idv. Grillo dà anche per scontato che il prossimo premier sia Monti e giudica inutile tutto questo affannarsi.   • Ieri da Fazio Monti ha detto di essere disponibile.
«Rifletterò su tutte le possibilità, nessuna esclusa, su come io riterrò ancora di poter dare il mio contributo per il migliore interesse dell’Italia europea». Sì, è un’affermazione di disponibilità. Il presidente del consiglio però ha anche detto che il ricorso a un governo tecnico sarebbe una sconfitta per la politica. Frase che può anche significare: sono pronto a schierarmi, nonostante Napolitano sostenga che non sono votabile. Il panorama è complicato anche dalla decisione di Berlusconi – a quanto pare ormai presa – di scendere in campo col simbolo di Forza Italia. Nel centro-destra sta andando tutto all’aria, Alfano è sul punto di dimettersi, la Meloni, che aveva già stampato un mucchio di manifesti, è furibonda. Con Berlusconi in lizza le primarie del Pdl risultano inutili.  

Sono curioso di sapere come è andato il voto all’estero.
Nei seggi europei Bersani ha preso il 70% dei voti, al Cairo invece – seggio in piazza Tahir - ha vinto Vendola con 13 voti, seguito da Renzi con 11, Puppato-Bersani 4, Tabacci 2. A un certo punto la Puppato ha tweettato queste parole: «A Montebelluna @LauraPuppato vince, a Firenze @matteorenzi no...questo fa riflettere abbastanza, non credete?».
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 26 novembre 2012]