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 2012  agosto 30 Giovedì calendario

Sulcis, minatore si taglia i polsi per protesta

• Ieri, in conferenza stampa davanti a una quarantina di giornalisti, nella miniera di Nuraxi Figus, Stefano Meletti, 48 anni, la metà passata sotto terra, si è tagliato un polso per protesta dopo aver detto: «Noi non siamo abituati a giocare. Se qualcuno ha deciso di uccidere le famiglie dei minatori allora ci tagliamo noi...!». Poi è svenuto ed è subito stato soccorso e portato all’ospedale di Iglesias. Scrive Cerruti (Sta): «Ma ieri non doveva andar così. I minatori avevano altre intenzioni che ora non spiegano, e forse c’entra qualcosa la Riservetta, l’esplosivo che viene utilizzato come minaccia, al momento estrema. O forse c’entrano le voci che vogliono l’Enel pronta a chiedere al Prefetto la fine di quest’occupazione, e l’intervento della polizia. Ogni giorno dalla Centrale Enel dovrebbero uscire 13 mila tonnellate di residuo di carbone, da smaltire proprio in miniera. L’impianto rischia il blocco, da quattro giorni non ritirano le scorie. Sarà un caso, ma da ieri sera un’auto della polizia è all’ingresso della miniera».

• Sulla vicenda dei minatori è intervenuto il presidente Giorgio Napolitano: «Vorrei che i minatori del Sulcis sapessero come mi senta profondamente partecipe della loro condizione e delle loro ansie. La loro storia è parte integrante della storia del lavoro in Sardegna ed è espressione specialissima di attaccamento alla loro terra e di impegno umano e professionale, anche nelle condizioni più pesanti, nell’interesse generale della Regione e del Paese. Capisco perciò fino in fondo la volontà di lotta che manifestano per una causa di vitale importanza per ciascuno di essi e per le loro famiglie». Poi la promessa: «Sono sicuro che non mancherà da parte di nessuno, e tanto meno da parte delle forze del lavoro, la realistica e coraggiosa consapevolezza dell’esigenza di trovare per problemi così acutamente aperti soluzioni sostenibili».